Ex dipendenti Campione: dalla disoccupazione svizzera, più soldi di quando lavoravano

Come sappiamo, gli ex dipendenti del Casinò di Campione d’Italia nonché del Comune, domiciliati in Svizzera, ricevono la rendita dell’assicurazione contro la disoccupazione (AD) elvetica, malgrado non abbiano mai versato i contributi. Circa due terzi dei diretti interessanti sono dimoranti (permessi B); in taluni casi c’è inoltre il sospetto che si tratti di domicili farlocchi per ottenere le rendite. E intanto il PLR sbraita contro il Dipartimento delle istituzioni perché si farebbero troppi controlli sui permessi B. Evidentemente secondo l’ex partitone, sempre più uguale al P$$, in Ticino devono entrare tutti senza alcun controllo, magari per farsi mantenere. Frontiere spalancate ed avanti con il self service!

Tornando in quel di Campione: non solo gli ex dipendenti di Casinò e Comune ricevono la rendita di disoccupazione elvetica senza aver mai versato i contributi, ma detta rendita in certi casi è uguale se non superiore allo stipendio che ricevevano lavorando. Questo a seguito della composizione dei salari degli ex dipendenti campionesi che risultano formati da varie voci, trattate fiscalmente in modo diverso (imposte prelevate ex ante). Un salario netto di – ad esempio – 6000 Fr corrisponde di conseguenza ad un lordo di  8000 Fr o più. Il risultato è che, con l’80% del lordo versato dalla disoccupazione, il beneficiario incassa dall’AD svizzera più di quel che guadagnava lavorando. Senza, ribadiamo, aver mai versato i contributi.

La situazione è semplicemente insostenibile se solo si pensa: a) ai risparmi fatti sulla pelle dei senza lavoro svizzeri con la scusa della necessità di risparmiare; e b)  alle angherie cui disoccupati, magari ultracinquantenni che hanno pagato i contributi AD per trent’anni, vengono sottoposti dagli URC.

Sul tema chi scrive ha interpellato il Consiglio federale, che nei giorni scorsi, dopo i consueti fumogeni, ha dovuto ammettere: “Le indennità di disoccupazione erogate dalla Svizzera agli ex dipendenti del Casinò e del Comune di Campione d’ Italia possono essere identiche o perfino superiori ai salari netti prima della disoccupazione”.

Evidente discriminazione

Ohibò. Siamo quindi davanti ad una vistosa discriminazionedei disoccupati ticinesi che lavoravano in Ticinoi quali, con la perdita dell’impiego, devono mettere in conto una sensibile diminuzione delle entrate.

E cosa si pensa di fare a Berna per correggere questa situazione inaccettabile? Risposta: “non vi è alcun motivo per correggere”.

Ah bene! Ecco come i camerieri dell’UE in Consiglio federale difendono i cittadini svizzeri ed i soldi (pubblici) delle assicurazioni sociali!

Intanto si aspetta sempre di sapere quanto sarà la fattura globale, a carico del contribuente svizzero in generale e ticinese in particole, del “grounding” dell’enclave; vicenda per la quale, ovviamente, la Svizzera non porta alcuna responsabilità.

Ma dobbiamo sempre pagare per tutti e poi, quando siamo noi ad aver bisogno, sentirci dire che “gh’è mia da danée”?

E tanto per chiarire: di annettere l’enclave al Ticino non se ne parla nemmeno. Col fischio che ci facciamo carico dei “puff” cumulati dalle varie amministrazioni comunali campionesi. A Campione bisogna semplicemente chiudere i rubinetti. Altro che prestazioni erogate gratis “per solidarietà”. Il problema è del Belpaese; lo risolva il Belpaese. Che a noi di regali non ne ha mai fatti. Anzi. Vedi, tanto per fare un esempio, gli attacchi alla nostra piazza finanziaria.

Lorenzo Quadri