Ancora blaterano dei vantaggi delle frontiere spalancate che ci hanno impestati
I camerieri bernesi dell’UE, come sappiamo, hanno cancellato la votazione del 17 maggio sull’iniziativa “per la limitazione”, che chiede la fine della devastante libera circolazione delle persone. L’hanno cancellata non certo perché ci fossero degli impedimenti reali al voto, ma unicamente per PAURA di perdere.
Del resto, salvo ripensamenti dell’ultim’ora, dal 4 all’8 maggio si terrà un’inutilissima sessione speciale delle Camere federali. Con l’unico obiettivo di permettere ad alcuni soldatini della partitocrazia – che contano meno del due briscola ma che si credono indispensabili – di a) ricordare al popolazzo che esistono e b) fatturare al contribuente i gettoni di presenza.
Sicché, secondo i camerieri bernesi dell’UE, a causa del maledetto virus non si potrebbe votare per corrispondenza (!), però due settimane prima si può tenere una sessione parlamentare? Qui qualcuno deve essersi sniffato il disinfettante!
Anche in Ticino
E’ evidente che, servendosi squallidamente del pretesto del coronavirus, la casta ha mandato “in letargo” (cit. Cocchi) i diritti democratici senza alcun motivo oggettivo, ma solo per farsi gli affaracci propri. Questo vale anche in Ticino, con la balorda decisione del governicchio cantonale di annullare “per motivi psicologici” (?) le elezioni comunali già in corso, che si sarebbero dovute tenere oggi.
Il risultato
Lo ripeteremo ad oltranza: il Ticino impestato dal coronavirus è il risultato della politica delle frontiere spalancate con il Belpaese, voluta dalla partitocrazia. Quella stessa partitocrazia i cui soldatini strillavano isterici contro la chiusura dei confini quando era tempo. Se le elezioni comunali si fossero tenute regolarmente, il triciclo avrebbe rischiato l’asfaltatura; e, pur di conservare le cadreghe, si sfrutta pure il virus. Ma se questi politicanti si immaginano che i ticinesi si dimenticheranno delle loro prodezze, forse hanno fatto male i conti.
Economiesuisse allo sbando
Intanto, come se “niente fudesse”, i soldatini di Economiesuisse, ovvero i rappresentanti dei manager stranieri delle multinazionali, insistono nel prendere per i fondelli la popolazione. Ecco cosa ha avuto il coraggio di dichiarare alla stampa d’Oltralpe tale Oliver Steinmann (ovvero Uomo di sasso): “Siamo convinti che, nella situazione attuale, non sia opportuno condurre una battaglia contro l’iniziativa per la limitazione”. Certo che “non è opportuno”: la pandemia è il risultato della globalizzazione e delle frontiere spalancate senza controlli, che i signori di Economiesuisse hanno sempre voluto per riempirsi ad oltranza le saccocce contro gli interessi della popolazione!
E’ quindi ovvio che, dopo la lezione del coronavirus, chi ancora oserà difendere le frontiere spalancate andrà messo davanti alle proprie responsabilità.
Ma lo Steinmann, che dev’essere uno di quelli che mangiano pane e volpe a colazione, imperterrito prosegue: “Le attuali restrizioni ci rendono nuovamente consapevoli dei vantaggi (!) dell’apertura delle frontiere”. Oh Steinmann, ma ci sei o ci fai? Le attuali restrizioni sono la CONSEGUENZA dell’apertura delle frontiere!
Eccolo qua, il livello della casta. Adesso è ora di finirla di farsi menare per il naso da certa gente e dai suoi galoppini in politica. L’equazione è semplice: più frontiere = meno virus! Quindi: via la libera circolazione! SWISSEXIT!
Lorenzo Quadri