La “destra” chiede sanzioni più severe per i reati sessuali. Le kompagne non ci stanno

Nella sessione invernale conclusasi poco prima di Natale, la risicata maggioranza del Consiglio nazionale ha approvato il principio del “Solo sì vuol dire sì”. E le femministe ro$$overdi, quelle che promuovono il burqa “simbolo di libertà”, credono di aver ottenuto chissà quale trionfale successo. Ossignùr.

Le femministe ro$$overdi si fingono paladine delle donne; in realtà vogliono semplicemente criminalizzare gli uomini. A meno, beninteso, che si tratti di migranti in arrivo da “altre culture” (islamiste), i quali  sono sessisti, misogini, omofobi (altro che la lingua “gender” che le $inistrate vorrebbero introdurre nelle comunicazioni ufficiali della Confederella!). Questi migranti rappresentano un pericolo per le donne. Del resto, le cifre parlano chiaro. Ad esempio – lo afferma il governicchio federale rispondendo ad un atto parlamentare sul tema – nel 2016 in Svizzera si contavano 4102 imputati per reati sessuali risolti. Di questi, solo 1867 erano cittadini elvetici; ed ovviamente in tale cifra sono inclusi i beneficiari di naturalizzazioni facili. Sicché, il numero reale di colpevoli svizzeri rimane sconosciuto. Ben più della metà dei violentatori, per contro, era straniero. Se si considera che nel nostro Paese gli stranieri rappresentano il 25% della popolazione (nel 2016 erano meno), però commettono la maggioranza  dei reati sessuali, ben si capisce dove occorre intervenire: sull’immigrazione scriteriata. Invece le femministe ro$$overdi – che sono immigrazioniste – vogliono fare entrare (e far restare) tutti! E qui casca l’asino: perché femminismo ed immigrazionismo sono incompatibili.

Politica dei simboli

Eppure le femministe ro$$overdi credono di potersi spacciare per paladine delle donne. Le loro roboanti crociate, condotte a suon di ricatti morali e di criminalizzazione di chi la pensa diversamente, sono spesso e volentieri semplice “politica dei simboli”. Vedi – appunto – l’ultima corbelleria del “solo sì vuol dire sì” in materia di rapporti sessuali consensuali, che viene contrapposta al concetto del “no significa no”. Il principio del “consenso esplicito” è stato di recente approvato di misura dal Consiglio nazionale, dopo che gli Stati l’avevano giustamente respinto.

Non si capisce che vantaggio possa portare la nuova impostazione nella tutela della vittima di un reato sessuale. In simili circostanze, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di decidere tra due versioni contrastanti. Il giudice deve stabilire se il consenso c’era oppure no. Non farsi pippe mentali sulle modalità con cui è stato espresso o negato. Se la mancata opposizione ad un rapporto fisico può essere frutto della paura, come sostengono le femministe ro$$overdi, la stessa cosa può accadere per l’assenso. A meno che l’intenzione sia quella di invertire l’onere della prova. Ovvero di fare in modo che sia l’uomo accusato (magari ingiustamente) a dover dimostrare la propria innocenza, e non chi lancia un’accusa a doverla anche provare. Si tratterebbe di una presunzione di colpevolezza che contraddice i principi dello Stato di diritto.

Risultato: per andare sul sicuro, prima di un rapporto sessuale occorrerà procurarsi il consenso scritto della partner, magari validato da un notaio, e prevedere la presenza di testimoni durante l’atto, perché non si sa mai. Il “solo sì vuol dire sì” costituisce una colpevolizzazione dell’uomo in generale, per partito preso. Però quando si tratta di venire al dunque, ovvero di inasprire le sanzioni contro chi è davvero colpevole di reati sessuali, le $inistrate ro$$overdi non ci stanno! Ennesima contraddizione!

Sanzioni ridicole

Ad esempio: tra il 2007 ed il 2020 in Svizzera sono state pronunciate 4466 condanne per reati sessuali commessi contro giovani di età inferiore ai 16 anni. Solo il 18% degli autori è andato effettivamente dietro le sbarre. Il 25% si è visto infliggere pene detentive sospese. Il 44% addirittura pene pecuniarie sospese. Insomma: sanzioni ridicole, che dimostrano per l’ennesima volta come la giustizia sia inflessibile solo con  gli sfigati automobilisti incappati nel bidone Via Sicura (voluto dalla partitocrazia).

Le kompagne ro$$overdi scandiscono ad ogni occasione lo slogan “solo sì vuol dire sì”. Però votano contro le proposte di inasprire le condanne nei confronti degli autori di reati sessuali. Non vogliono aumentare le pene minime agli stupratori, perché – sostengono – il giudice deve avere margine di manovra. Esattamente il contrario di quel che dicono le $inistrate sugli automobilisti che hanno infranto un limite di velocità senza alcuna conseguenza pratica. In questo caso esse rifiutano di ridurre la pena minima, perché il giudice non deve disporre di margine di apprezzamento. Le sanzioni devono restare sproporzionate e draconiane! Gli odiati automobilisti vanno mazzuolati per motivi ideologici!

Non vogliono le espulsioni

In più, gli autori di reati sessuali sono spesso recidivi. Però i $inistrati sono i primi ad opporsi all’espulsione dei delinquenti stranieri, compresi gli autori di reati sessuali, che possono così reiterare i propri odiosi crimini sul nostro territorio.

Nel 2020, solo nei confronti del 40% dei delinquenti stranieri passibili di espulsione quest’ultima è stata effettivamente decretata. L’anno scorso, la percentuale è ulteriormente scesa ad un miserevole 34%. La volontà popolare viene calpestata dai giudici della partitocrazia. Di recente nel Giura bernese un solerte magistrato non ha pronunciato l’espulsione nei confronti di un padre albanese e dei suoi figli responsabili di aver sequestrato in casa e di aver abusato per anni delle rispettive mogli, fatte arrivare dal paese d’origine quando erano ancora minorenni. Forse che dalle femministe ro$$overdi è arrivato un cip di protesta? Macché!

Costoro si spacciano per paladine delle donne. La remenano con slogan cacofonici sul sì che vuol dire sì; ma poi, all’atto pratico, altro che difendere le donne. Fanno il contrario. Promuovono (a suon di ricatti) delle politichette immigrazioniste, mutikulti e buoniste-coglioniste che mettono in pericolo le donne!

Lorenzo Quadri