Accordo quadro? Da buttare! Anche nel mondo economico si moltiplicano le voci contrarie
I camerieri dell’UE in Consiglio federale hanno licenziato il messaggio per l’adesione della Svizzera al demenziale Patto ONU sulla migrazione. Una mossa vergognosa. Se ratificata dai soldatini della partitocrazia alle Camere federali, aprirebbe le porte all’assalto alla diligenza elvetica da parte di finti rifugiati. Questo proprio quando di soldi per mantenere migranti economici, causa la crisi da stramaledetto virus cinese, non ne abbiamo più.
La stampa di regime – che diventa sempre più servile nella speranza di mungere ulteriori sussidi pubblici – ha però fatto passare lo scandalo in sordina. La radioTV di Stato ha addirittura tentato di spacciare la balla di fra’ Luca secondo cui per la Svizzera farebbe poca differenza aderire o meno al tafazziano trattato (e allora per quale cavolo di motivo il nostro Paese dovrebbe firmarlo?).
Raggirare il popolazzo
Il prossimo (e ancora più deleterio) passo auspicato dal governicchio federale allo sbando, lo conoscono ormai anche i paracarri: si tratta della firma sullo sconcio accordo quadro istituzionale con l’UE.
Visto che l’attenzione generale è concentrata sulla pandemia, i camerieri di Bruxelles in Consiglio federale tentano di approfittarne per infinocchiare il popolazzo senza dare troppo nell’occhio.
Ridurre la dipendenza
Le condizioni contenute nella Brexit – assai più vantaggiose di quelle previste dall’accordo quadro – dimostrano al di là di ogni dubbio che lo sconcio trattato va gettato subito nella “tola dal rüt”. Esso servirebbe all’UE per fagocitare la Svizzera e per comandare in casa nostra, imponendoci le sue leggi ed i suoi giudici stranieri. I nessun’altra parte nell’Universo i trattati commerciali contengono disposizioni del genere!
Inoltre, è prioritario ridurre in modo massiccio la dipendenza della Svizzera dalla fallita UE: questa dipendenza, creata dalla solita partitocrazia, ci rende ricattabili. Al proposito, la Gran Bretagna ha di recente chiesto l’adesione all’accordo di libero scambio transpacifico: un tema che deve interessare anche a noi e sul quale torneremo presto.
Imprenditori contro
Finalmente, anche da parte del mondo economico arrivano delle autorevoli voci contrarie allo sconcio trattato coloniale.
L’imprenditore Alfred Gantner, che ha costituito la Partners Group, società quotata in borsa per 29 miliardi (apperò!), in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi alla NZZ è stato molto esplicito: l’accordo quadro “mette in pericolo la prosperità del paese”, ha detto. Questo perché “prevede l’adozione dinamica, anzi automatica, del diritto comunitario. Stiamo guardando troppo poco avanti. Con ogni nuovo accordo settoriale che concludiamo con l’Unione ci avviciniamo all’UE, con il risultato che adottiamo le sue leggi e la sua burocrazia. Questo ci costerebbe di più, tra vent’anni, di quanto beneficeremmo economicamente dall’accordo quadro”. L’imprenditore aggiunge: “considero tossica la combinazione fra adozione dinamica del diritto comunitario e clausole di rescissione, di risoluzione e ghigliottina”.
Quanto all’accesso al mercato comunitario, per il buon Gantner è una fregnaccia che non esisterà più senza un accordo quadro: “L’accesso al mercato significa che possiamo vendere i nostri prodotti all’UE in qualsiasi momento, proprio come possono fare ora gli inglesi. La questione è semplicemente quanto preferenziale debba essere questo accesso e cosa siamo disposti a mettere sul tavolo per averlo”.
Più chiaro di così! Camerieri dell’UE in Consiglio federale, prendere su e portare a casa!
Triciclo alla deriva
A volere lo sconcio trattato coloniale sono rimasti solo i soldatini del triciclo PLR-PPD-P$$, Verdi-anguria inclusi; in primis proprio l’ex partitone, secondo il quale l’accordo quadro sarebbe “l’accordo della ragione, da firmare subito” (sic!).
Oltre, naturalmente, ad Economiesuisse: ovvero il club deimanager stranieri delle multinazionali. Quelli che vogliono svendere la Svizzera per ingrassare ulteriormente le proprie già rigonfie saccocce e che schiacciano gli ordini al PLR.
L’accordo quadro non potrà mai essere accettabile, perché i suoi fondamenti – ripresa automatica del diritto UE e giudici stranieri – sono intollerabili.
Quindi, perché il PLR (ex) doppiopassaporto KrankenCassis (quello che si vanta che lui mai dirà “Switzerland first”) ed i suoi burocrati continuano a perderci tempo? Le priorità sono altre! Ad esempio: firmare tratti commerciali con partner che non pretendono di comandare in casa nostra e concludere accordi di riammissione con i paesi di provenienza dei finti rifugiati con lo smartphone!