I padroni d’Oltralpe mostrano il loro volto: altro che virus, conta solo il profitto
Il balivo Hans Hess, presidente di Swissmem, l’ha fatta fuori dal vaso, assieme alla compagna di merende Monika Rühl, direttrice di Economiesuisse.
Il buon Hess, come noto, già domenica ha pensato bene di inveire sulla stampa d’Oltralpe contro lo stop deciso dal Ticino ai cantieri ed alle attività industriali non essenziali. A parte che allo stop ci sono comunque delle eccezioni perché le filiere di prima necessità devono comunque continuare a funzionare, come pure i picchetti, è evidente che a questo signore la salute dei ticinesi interessa zero. Le sue rigonfie saccocce invece…
Non dimenticheremo
Forse è il caso di ricordare che se, sul fronte del covid-19, il Ticino è ormai conciato come la Lombardia, con un tasso di contagi da record mondiale, è perché la partitocrazia ed il Consiglio federale, al soldo degli spalancatori di frontiere come Hess e Rühl, hanno rifiutato con stizza di chiudere le frontiere quando era tempo di farlo, ovvero un mese fa! Questo i ticinesi non se lo dimenticheranno. Come non si dimenticheranno di quei patetici soldatini del triciclo e della stampa di regime che starnazzavano contro la chiusura delle frontiere dicendo che erano proposte “da tarati”!
Ideologia
Se si fossero prese per tempo delle misure ai confini, oggi il Ticino non sarebbe messo così male. Né dal profilo sanitario e nemmeno da quello economico. Invece, le frontiere sono rimaste spalancate; sia nell’interesse di certo padronato che si è riempito di permessi G a scapito dei ticinesi, ma anche per motivi ideologici: ossia, per non darla vinta agli odiati sovranisti! Nemmeno davanti ad un’emergenza sanitaria la casta riesce a togliersi il paraocchi!
Pro saccoccia
Comunque, questi signori della grande economia hanno mostrato il loro vero volto.
E allora ricordiamoci che gli Hess e le Rühl sono gli stessi che pretendono di farci firmare lo sconcio accordo quadro istituzionale che ci ridurrebbe ad una colonia dell’UE. Sempre ed esclusivamente per i loro interessi di saccoccia. O qualcuno pensa che a costoro importi qualcosa della sovranità della Svizzera e della nostra democrazia diretta? Ma figuriamoci!
E noi dovremmo…?
Quando sarà passata l’emergenza coronavirus, i politicanti del triciclo pretenderanno di firmare lo sconcio accordo quadro istituzionale. Già adesso i funzionarietti di Bruxelles approfittano del virus per tentare di togliere ancora più potere agli Stati nazionali blaterando che “ci vuole più Europa”, quando è vero proprio il contrario. Che schifo! E noi dovremmo firmare lo sconcio accordo quadro per fare contenti gli Hess, le Rühl, le Simonette Sommagura, il triciclo ed i funzionarietti di Bruxelles? Ma anche no!
Vade retro
L’insegnamento da trarre dal maledetto virus è: più Svizzera, più sovranità, meno globalizzazione, mendo dipendenza dall’estero, e via la devastante libera circolazione delle persone!
Anche perché, e l’ha capito pure il Gigi di Viganello, senza la devastante libera circolazione delle persone la sanità svizzera – come pure tutti gli altri settori economici – sarebbe meno dipendente da personale straniero.
Nella sua sconsiderata miopia, la casta s’immaginava che le frontiere spalancate fossero una realtà immutabile. Invece è bastato un microscopico virus per far crollare il castello di carte. Almeno impariamo la lezione!
Lorenzo Quadri