Sulla RSI, ancora una volta, va in onda il lavaggio del cervello
Non solo l’emittente di regime ha già cominciato a fare propaganda politica contro l’iniziativa “Per la limitazione“ (quella che vuole disdire la devastante libera circolazione delle persone) ma – come da copione – sta cavalcando alla grande le manifestazioni sedicenti “antirazziste” organizzate da esagitati di $inistra non a rischio di burn out per il troppo lavoro.
Sicché, tanto per fare un esempio, nell’edizione principale del TG di sabato sera è stato concesso ampio, amplissimo tempo d’antenna alle sfilate svoltesi in giornata in alcune città svizzere. Svoltesi, è chiaro, all’insegna dell’illegalità e senza rispettare le regole sanitarie. Ma la polizia non interviene e per questo incassa pure le lodi della TV di Stato per l’ “atteggiamento tollerante”. Si fosse trattato di una manifestazione contro la devastante libera circolazione delle persone, quanto scommettiamo che, se la polizia fosse rimasta inattiva, dalla Pravda di Comano altro che lodi: sarebbero arrivati tuoni e fulmini, e naturalmente i manifestanti sarebbero stati denigrati come razzisti e xenofobi!
Intanto la manifestazione di ieri a Zurigo poi così pacifica non deve essere stata, dal momento che un poliziotto è stato ferito al collo da sedicenti autonomi di $inistra. Ma logicamente al proposito a Comano cala la censura: non sia mai che la cronaca possa nuocere alla narrazione partigiana mirata a far credere che in Svizzera esista un problema di razzismo! Eh già, perché un paese dove un quarto della popolazione è straniera sarebbe un paese razzista. Come no! Al ridicolo non c’è fine. Ma naturalmente la tesi preconcetta è quella, e va portata avanti costi quel che costi. Dunque ecco che, sempre al TG, ci si affretta ad intervistare sul presunto “razzismo” il solito politologo di regime, ovvero il kompagno Nenad Stojanovic (non patrizio di Gandria). La conclusione, ça va sans dire, non poteva che essere che in Svizzera il razzismo c’è… anche se non si vede. Ma fateci il piacere, come avrebbe detto Totò! E sul razzismo d’importazione nemmeno un cip!
Tanto per completare l’opera ci stava anche un bel servizio sulla situazione in Canada, perché qualcuno avrebbe fatto dei mea culpa. Come se la realtà americana o canadese potesse venire semplicemente importata pari-pari in Svizzera.
Che il cittadino sia costretto a pagare il canone più caro d’Europa per farsi fare il lavaggio del cervello politicamente orientato (orientato a $inistra) è scandaloso.
Prima della votazione sulla “criminale” iniziativa No Billag, l’emittente di regime aveva promesso di emendarsi; ma bisognava dargliene la possibilità. La possibilità l’ha avuta. Il risultato? Proprio quello che avevamo previsto: passata la festa, gabbato lo santo! La RSI è allo sbando e c’è da temere che, con la nuova direzione, peggiorerà ancora. Il momento di estrarre dal cassetto l’iniziativa popolare per il canone a 200 Fr (che sono ancora troppi) è arrivato da un pezzo!
Lorenzo Quadri