Mentre gli svizzeri tirano la cinghia, la partitocrazia prosegue con i regali all’estero!
A causa dello stramaledetto virus cinese (che ci ha IMPESTATI “grazie” alle frontiere spalancate sulla Lombardia) ci aspetta la più grave crisi economica, sociale ed occupazionale del Dopoguerra. Centinaia di miliardi di debito pubblico si riverseranno sul groppone delle prossime generazioni. Disoccupazione e povertà nel nostro Paese schizzeranno alle stelle. Se non è adesso il momento di utilizzare i soldi dei contribuenti svizzeri per i bisogni dei cittadini svizzeri, quando?
Ed invece il triciclo PLR-PPD-P$$, Verdi-anguria ovviamente inclusi, vuole regalare all’estero la bellezza di 11.25 miliardi (!) per il periodo 2021-2024. E questo nell’ambito (e ti pareva) della politikamente korrettissima cooperazione internazionale.
Come se niente fosse
E’ il colmo. Altro che: “con la pandemia, il mondo è cambiato”. La casta, lontana anni luce dalla realtà e dalle preoccupazioni dei cittadini, va avanti come se “niente fudesse”! Vedi il ripristino della devastante libera circolazione delle persone senza limiti e quindi dell’invasione da sud; vedi la RAPINA dei cittadini a suon di nuove ecotasse ed ecobalzelli; vedi i regali plurimiliardari all’estero!
Il bello è che i $inistrati pretendevano addirittura di pompare il contributo complessivo con altri 4 miliardi di Fr, fino a raggiungere quota 15! Cose dell’altro mondo!
E la partitocrazia, compatta, ha asfaltato la proposta del gruppo Udc, di cui fa parte anche la Lega, di dimezzare tutti i crediti quadro tranne quelli destinati all’aiuto umanitario. Una proposta tutt’altro che talebana, ed anzi moderata, che avrebbe portato il credito quadro a 6.6 miliardi, liberando quindi oltre 4,5 miliardi a vantaggio dei cittadini elvetici. E non ci si venga a dire che con quasi 7 miliardi di aiuti la Svizzera non avrebbe fatto più che ampiamente i compiti nella cooperazione internazionale!
Migrazione?
Fa poi ridere i polli che la partitocrazia – ed in particolare i $inistrati sovranofobi e xenofili – tenti di giustificare la scelta di regalare 11.25 MILIARDI di Fr all’estero in periodo di crisi nera (si può ancora scrivere “nera”?) con l’esigenza di prevenire ondate migratorie. Questi soldatini pensano davvero di prendere la gente per scema.
- Il triciclo spalancatore di frontiere è il primo a voler far arrivare più finti rifugiati. Le associazioni contigue al P$, nell’industria ro$$a dell’asilo ci “tettano dentro” alla grande. Ed infatti, la casta sbava per sottoscrivere il demenziale Patto ONU sulla migrazione, che vuole trasformare l’immigrazione clandestina in un diritto umano. E adesso pretende di venirci a raccontare di voler limitare i flussi migratori? Ma va là!
- Il caos asilo nel 2015 c’è stato malgrado gli aiuti allo sviluppo. Forse i motivi delle ondate migratorie sono altri.
Tesi ridicole
Oltretutto, dopo 50 anni di contributi plurimiliardari, i paesi che li ricevono stanno sempre peggio. Ci sono decine di studi che certificano che il flusso di miliardi in arrivo dall’Occidente ha alimentato corruzione negli Stati destinatari, oltre ad aver creato dipendenza. Del resto, se gli aiuti fossero efficaci, l’Africa sarebbe il paese più ricco del mondo.
Assolutamente ridicola la tesi secondo cui la Svizzera, che stando alla casta sarebbe moralmente costretta (?) ad aiutare tutto il mondo tranne i propri cittadini (“la Svizzera deve… deve… deve…” ripetono i soldatini del triciclo come dei dischi rotti), non potrebbe fare un passo indietro sugli aiuti allo sviluppo per “non rovinare il lavoro fatto in passato”. Peccato che però dall’America latina è invece previsto che la Svizzera si ritiri. Quindi, ridurre si può. Eccome che si può! Ma la casta non vuole.
Anche all’Europa dell’est
Non dimentichiamo poi che tra i beneficiari della manna elvetica ci sono pure i paesi dell’Europa dell’Est. I quali si cuccheranno un miliardo di franchetti, a cui va ad aggiungersi la famigerata marchetta da 1.3 miliardi all’UE. Marchetta che la partitocrazia eurolecchina non si sogna di depennare (vergogna!). E così questi paesi, con i nostri soldi, attirano imprese svizzere sul proprio territorio. Le quali di conseguenza cancelleranno impieghi da noi. In altre parole: stiamo finanziando, con miliardi del contribuente, la delocalizzazione nell’Europa orientale. E questo in tempi di crisi, oltre che di telelavoro. Avanti, tutti a far telelavorare rumeni e bulgari, alla faccia dagli svizzerotti! Grazie, ministro degli esteri (ex) doppiopassaporto KrankenCassis, PLR! Grazie, soldatini del triciclo!
Accordi di riammissione
Si potrebbe andare avanti ancora a lungo. Ad esempio, sottolineando che, degli 11.25 miliardi regalati all’estero, quasi un miliardo (!) se ne va in spese amministrative. Come se non bastasse, anche con questo nuovo credito quadro si continuano a foraggiare paesi che, per tutto ringraziamento, rifiutano di firmare gli accordi per la riammissione dei loro finti rifugiati con lo smartphone che si trovano in Svizzera.Ma solo a sollevare il tema si viene tacciati di razzismo, fascismo, eccetera.
Morale della favola: nemmeno in periodo di crisi nera la partitocrazia, asservita e succube di organizzazioni internazionali del piffero come il bid-ONU, si rende conto che occorre fissare delle priorità nella spesa pubblica. E che la priorità sono le esigenze degli svizzeri! Altro che i regali all’estero! Sveglia!
Lorenzo Quadri