Ma da Berna nessuna reazione!

Visto che l’Italia non bastava, giustamente ci si deve mettere anche la Francia.
Si ricorderà infatti degli spioni dell’Agenzia delle entrate italiana dell’era Tremonti che, in borghese, filmavano gli ingressi delle banche ticinesi allo scopo di individuarne i clienti italiani potenziali evasori.
Poiché questi maldestri “007” sono stati pizzicati a più riprese, la Lega dei Ticinesi ha varie volte chiesto ufficialmente che si intervenisse per far cessare la scandalosa pratica della vicina ed ex amica penisola, pratica che viola la nostra sovranità e le nostre leggi (articolo 271 del codice penale).
Naturalmente si trattava delle solite paturnie della Lega populista e razzista, e non era vero niente. Gli spioni italiani erano frutto di manie persecutorie.
Adesso invece, per la serie “ma tu guarda i casi della vita”, la SonntagsZeitung come pure il Matin Dimanche, tramite un’inchiesta congiunta, rivelano che anche la Francia si serve degli stessi metodi illegali sul nostro territorio.
Ispettori del fisco francese, travestiti da turisti, arrivano in Svizzera a spiare presunti evasori.
Il colmo è che le autorità elvetiche, interpellate, ammettono di essere a conoscenza di questi fatti gravissimi, ma dichiarano di non poter intervenire poiché, secondo il Ministero pubblico della Confederazione, è difficile trovare delle prove.
E’ proprio per colpa di questi atteggiamenti che la Svizzera è diventata il punching ball del mondo.
E’ per colpa di questi atteggiamenti che tutto il mondo si permette di violare impunemente le nostre leggi e la nostra sovranità. Tanto gli svizzeri sono fessi e non si accorgono di niente.
Se il Consiglio federale ed il Ministero pubblico della Confederazione sono al corrente che paesi esteri violano la nostra legge e la nostra sovranità tramite spioni fiscali, non possono rimanere con le mani in mano. Invece accade proprio questo.
Il Consiglio federale dovrebbe a questo punto, per correttezza nei confronti dei cittadini elvetici, rispondere ad alcune domande:
– Il Consiglio federale ha protestato con Parigi contro questa pratica scandalosa, oppure qualsiasi paese straniero può violare impunemente le nostre leggi e la nostra sovranità, e la Svizzera subisce?
– Sono state prese contromisure nei confronti della Francia? E’ stato convocato l’ambasciatore francese a Berna? Oppure, per l’ennesima volta, si preferisce accettare tutto senza reagire?
– Il Consiglio federale, visto che “sa”, ha pensato di richiamare (temporaneamente) l’ambasciatore svizzero dalla Francia, tanto per dimostrare che non ci si fa menare per il naso proprio fino in fondo?
– Al prossimo presunto spione fiscale francese individuato, si chiuderanno le frontiere per un giorno con la Francia, tanto per vedere l’effetto che fa?
– Quali altri Stati intraprendono azioni di spionaggio fiscale sul nostro territorio, senza che le autorità elvetiche, pur essendone a conoscenza, reagiscano?
– Sono stati segnalati, su territorio ticinese, ulteriori “inviati” dell’agenzia delle entrate italiana da quando sono iniziate le trattative con la vicina Penisola in materia di accordi fiscali internazionali? Se sì, perché le trattative non sono state immediatamente interrotte?
– Ci si rende conto che simili atteggiamenti dell’autorità elvetica non fanno che indebolire ulteriormente il nostro Paese da tempo oggetto di una guerra economica che lo vede soccombente per mancanza di capacità di reazione?
– Il vecchio detto “chi si fa pecora il lupo lo mangia” non insegna nulla?
Lorenzo Quadri