Basta mungere i proprietari di una casetta! Il formulario è inserito in questo giornale

I conti cantonali, si sa, non navigano in buone acque. Non serve il Mago Otelma per prevedere che i 137 milioni di franchetti di dividendi della Banca nazionale, incautamente inseriti nei preventivi del 2023, resteranno una chimera. L’anno prossimo il deficit potrebbe di conseguenza navigare attorno ai 220 milioni.
Vista la situazione, è facile prevedere che qualcuno (i soliti noti) tenterà di approfittarne per mettere le mani nelle tasche dei contribuenti. In barba all’esito della votazione popolare dello scorso 15 maggio sul risanamento dei conti del Cantone senza aggravi fiscali.

Spesa pubblica fuori controllo

Tanto per gradire ricordiamo che, alle nostre latitudini, di sgravi fiscali a vantaggio dei contribuenti e dell’economia non se ne vedono da tempo immemore. Ringraziamo la partitocrazia zerbino della $inistra tassaiola.
Unica eccezione: la riduzione delle imposte di circolazione decisa a fine settembre dal popolo. Come mai gli sgravi non si fanno? Quando i conti cantonali vanno bene, per il Triciclo “non è il momento (di ridurre la pressione fiscale), perché bisogna mettere fieno in cascina”. Quando i conti cantonali vanno male “non è il momento, perché gh’è mia da danée”.
Intanto la spesa pubblica è finita fuori controllo e l’amministrazione cantonale si è gonfiata come una rana. Al punto che l’intero gettito fiscale delle persone fisiche non basta a coprirne i costi. Eppure i $inistrati vorrebbero continuare a pomparla all’infinito.
Nel frattempo la competitività fiscale del Cantone è andata vieppiù a ramengo. Siamo precipitati sul fondo della classifica nazionale. Quanto ai “singles”, aspettano una tassazione più equa da un quarto di secolo. Ormai è chiaro che non la vedranno mai.
In Ticino il gettito fiscale non manca. E’ la spesa pubblica ad essere spropositata. Pertanto è questo il fronte su cui occorre intervenire. Ridurre le uscite! Altro che continuare a mungere i contribuenti!

Tranvata in arrivo

La revisione generale delle stime immobiliari, prevista per il 2025, rischia di trasformarsi nell’ennesima epocale tranvata per i proprietari di una casetta o di un appartamento. Proprio quelli che già sono duramente colpiti dall’impennata del costo della vita (elettricità, riscaldamento, eccetera). A Lugano dovranno subire pure la maxi-mungitura tramite contributi LALIA. Trattasi del tristemente famoso “Messaggio Dracula”, dell’ammontare di 117 milioni, approvato nei mesi scorsi dalla partitocrazia in Consiglio comunale.
Con la revisione, le stime immobiliari schizzeranno verso l’alto. Le conseguenze per i proprietari di una casetta o appartamento saranno deleterie. Sia dal lato fiscale (aggravio d’imposta) sia da quello di eventuali aiuti pubblici, che verrebbero decurtati. Ma anche gli inquilini se la vedrebbero grigia. I padroni di casa ricaricherebbero il maggior onere sugli affitti.

Sotto con le penne!

E’ inaccettabile che i proprietari di un’abitazione vengano trattati come la mucca Milka e penalizzati in mille modi. Lo Stato, invece di premiare il risparmio, promuove lo sperpero. Invita a rimanere senza nulla per poi mettersi a carico del contribuente.
Inserito in questo giornale trovate il formulario dell’iniziativa popolare, fortemente sostenuta dalla Lega e dal Mattino, che chiede la neutralizzazione della revisione delle stime immobiliari. Firmate e fate firmare! In realtà, la soluzione migliore sarebbe quella di non farla proprio, la revisione delle stime. Ma, se proprio non la si può evitare, allora occorre intervenire affinché essa non penalizzi in alcun modo i proprietari. Questi ultimi, infatti, non diventano più “ricchi” dall’oggi al domani perché lo Stato ha taroccato i valori di stima. Pertanto, non è corretto che paghino più imposte a seguito di tale taroccatura. E nemmeno che, per lo stesso motivo, ci smenino eventuali aiuti pubblici (sussidi di cassa malati, borse di studio). Il principio sacrosanto della neutralità della revisione delle stime va inserito nella Costituzione. In questo modo si evita ai tassaioli di fare cassetta ai danni (ancora una volta) dei proprietari di una casetta, e quindi del ceto medio. Senza l’iniziativa, l’ennesimo salasso è garantito al pistacchio! Basti pensare che si rischia un aggravio fiscale complessivo di addirittura mezzo miliardo. Un simile scenario “monstre” è semplicemente intollerabile. Ai tassaioli bisogna sbarrare la strada. Le tasche dei ticinesi devono diventare off limits! Altro che aggravi fiscali, altro che continuare a gonfiare lo Stato come una mongolfiera. Urge lasciare qualche soldo in più nei borselli dei lavoratori ticinesi!
Lorenzo Quadri