Finalmente pronta l’iniziativa popolare contro la libera circolazione delle persone
La Lega sarà in prima fila nel raccogliere le firme in Ticino
Finalmente! Il comitato centrale dell’UDC ha approvato venerdì il testo dell’iniziativa “Per un’immigrazione moderata”. Si tratta della famosa iniziativa, di cui si parla da mesi, per disdire la devastante libera circolazione delle persone. Come già annunciato, la Lega sarà in prima fila nel raccogliere le firme in Ticino.
Questa volta il testo non lascia spazio ad ambiguità. Sicché, il triciclo iscariota PLR-PPD-P$$, in caso di riuscita dell’iniziativa e di sua approvazione in votazione popolare, non potrà inventarsi compromessi-ciofeca ed “applicazioni light” per buggerare i cittadini ed inginocchiarsi davanti al padrone europeo. (Una volta si diceva “alto e potente signore”; adesso, con “Grappino” Juncker, al massimo si può dire “alticcio”).
Niente equivoci
Il testo che sarà sottoposto all’approvazione del popolo è chiarissimo: il Consiglio federale ha 12 mesi di tempo per negoziare con l’UE l’uscita della Svizzera dalla libera circolazione. Se le trattative falliscono, la Svizzera disdice unilateralmente l’accordo sulla libera circolazione delle persone entro altri 30 giorni.
Il testo si premura inoltra di precisare che non si possono concludere altri accordi che garantiscono a cittadini stranieri la libera circolazione in Svizzera, e che gli accordi internazionali in essere vanno adattati di conseguenza. Questo evidentemente per evitare che ciò esce dalla porta venga poi fatto rientrare della finestra. Un atto di sfiducia, più che giustificata, nei confronti dei camerieri bernesi dell’UE.
Il Ticino attendeva da tempo
Il Ticino aspettava questa iniziativa dal dicembre del 2016. Ossia da quando è stato messo nero su bianco lo sconcio tradimento del triciclo PLR-PPD-P$$ che rifiuta di applicare la volontà popolare. E per carità di patria non torniamo ad insistere sul ruolo giocato in questo golpe contro il popolo dal neo-consigliere federale italo-svizzero KrankenCassis, allora capogruppo liblab a Berna.
E l’iniziativa diventa ancora più importante considerando che in Ticino lo stesso triciclo PLR-PPD-P$ si appresta a rottamare anche la preferenza indigena contenuta in “Prima i nostri”.
Paturnia ideologica
L’immigrazione incontrollata, come scritto in più occasioni, non ha alcun rapporto con le necessità dell’economia svizzera. E’ semplicemente una paturnia ideologica degli spalancatori di frontiere multikulti. Una paturnia imposta e difesa a suon di denigrazione degli avversari (infamati e delegittimati come spregevoli razzisti) e di squallidi ricatti all’indirizzo del popolino “chiuso e gretto”. A ciò va naturalmente aggiunta un’inaudita sfilza di balle solenni. Come quella raccontata dall’allora presidente nazionale del PLR Fulvio Pelli secondo cui “con la libera circolazione i nostri giovani potranno andare a lavorare a Milano” (sic!).
Solo disastri
L’immigrazione incontrollata ha fatto solo disastri; del resto, la Lega ed il Mattino lo avevano ampiamente previsto. E i disastri li ha fatti in tutti gli ambiti: sul mercato del lavoro (ma come: non erano solo “percezioni”?), sulla sicurezza (ci siamo riempiti di delinquenti stranieri che poi giudici buonisti-coglionisti si rifiutano di espellere, perché “la libera circolazione prevale”), sui costi sociali e sanitari (e quindi anche sull’esplosione dei premi di cassa malati), sulla viabilità, sull’ambiente (65’500 frontalieri che circolano uno per macchina), sui costi dell’alloggio, su quelli delle infrastrutture, e via elencando.
Anche il Gigi di Viganello è in grado di capire che la piccola Svizzera non può far fronte ad un saldo migratorio che oscilla tra le 60 e le 80mila persone all’anno dalla sola UE; tanto più che gli scienziati del Consiglio federale, “lungimiranti” come sempre, prima della votazione sui bilaterali parlavano di un saldo di 10mila persone. Il Gigi di Viganello è in grado di capirlo, ma evidentemente la partitocrazia spalancatrice di frontiere, i camerieri dell’UE in Consiglio federale, la stampa di regime (a cominciare dalla SSR) e gli intellettualini rossi da tre e una cicca non lo sono.
Al saldo migratorio di cui sopra si aggiunte l’invasione di frontalieri e di padroncini e quella di finti rifugiati con lo smartphone (quanti gli estremisti islamici? Quanti i galeotti che hanno beneficiato dei recenti indulti in Tunisia?). E gli svizzerotti fessi, naturalmente, mantengono tutti…
Correggere lo sconcio
E’ quindi chiaro che la libera circolazione delle persone è un esperimento completamente abortito. Uno sbaglio della storia, che come tale va corretto il prima possibile. La Svizzera deve tornare a decidere autonomamente sull’immigrazione, in base alle proprie esigenze e necessità. E tenendo conto del proprio mercato del lavoro e della sacrosanta preferenza indigena. Del resto, è quello che fanno tutti gli Stati sovrani. Compresi quelli dove – diversamente della Svizzera – non è in corso alcuna invasione. O dobbiamo ricordare che in Giappone la percentuale di popolazione straniera è inferiore al 2%?
Adesso invece centinaia di milioni di cittadini europei hanno il diritto di stabilirsi nel nostro Paese e gli svizzerotti “chiusi e razzisti” possono solo stare a guardare. Ulteriore aggravante: la partitocrazia PLR-PPD-P$$ ed i suoi esponenti nelle istituzioni non si sognano di difendere i propri concittadini: “bisogna aprirsi! Immigrazione uguale ricchezza!”. Cose del genere succedono, purtroppo, solo da noi. E’ dunque ampiamente tempo di mettere fine a questo obbrobrio.
A proposito: quelli che, all’indomani del “maledetto voto” del 9 febbraio, ripetevano che bisognava rifare la votazione, e che comunque bisognava porre esplicitamente al popolo il quesito sulla libera circolazione, da svariati mesi non fanno più un cip. Chissà come mai? Forse perché si rendono conto che, in caso di votazione sulla libera circolazione, rischiano di venire asfaltati? Ul bel vedé…
Lorenzo Quadri