Il referendum è partito. A pag. 27 trovate il formulario da firmare, ritagliare e spedire

Tra i bollettini di guerra giornalieri sullo stramaledetto virus cinese almeno una buona notizia c’è. Il referendum contro le demenziali ecotasse ed ecobalzelli decisi a Berna dalla partitocrazia, ormai imbesuita dall’isterismo climatico, è partito.

A pagina 27 di questo giornale trovate il formulario da firmare, ritagliare e spedire.

Non perdiamo l’occasione!

Adesso che la stampa di regime parla ormai solo di virus e di contagi, senza nemmeno accorgersi che sta segando il ramo su cui è seduta (se l’economia viene di nuovo mandata in lockdown è chiaro che di inserzioni pubblicitarie le aziende non ne faranno più per un bel pezzo; e se i giornalai ro$$i pensano che arriveranno altri sussidi pubblici per impedire il fallimento delle testate, hanno sbagliato i conti), evidentemente il resto passa in secondo piano. La pandemia è inoltre particolarmente nociva ai diritti popolari: ostacola la già difficile raccolta delle firme. Tuttavia è molto importante, proprio in considerazione della crisi da covid, firmare e far firmare il referendum, affinché i cittadini possano asfaltare gli ecobalzelli in votazione popolare!

Conseguenze devastanti

La pandemia, ormai lo sappiamo, comporta conseguenze economiche devastanti. O meglio: a distruggere l’economia sono le chiusure generalizzate di attività decise da politicanti in preda al panico. A differenza delle vittime del virus cinese, quelle del lockdown si manifestano su un termine più lungo. Ma è evidente che, malgrado gli aiuti pubblici multimiliardari, sul mercato del lavoro sarà una strage. E la povertà si impennerà.

E proprio in questa drammatica situazione, cosa pensa “bene” di fare il triciclo PLR-PPD-P$$, Verdi-anguria ovviamente inclusi? Ma di rapinare i cittadini e l’economia a suon di ecotasse e di ecobalzelli!

Scempio senza benefici

Quando, per colpa della pandemia, molti artigiani, aziende ed indipendenti saranno sull’orlo del baratro, a dare il colpo di grazia ci penseranno gli  ecobalzelli voluti dalla partitocrazia!

Quando, per colpa del virus cinese, tanti cittadini non sapranno più come arrivare a fine mese, a mandarli definitivamente in bolletta ci penseranno le nuove ecotasse, che graveranno sui bilanci delle economie domestiche per migliaia di franchi all’anno!

E questo scempio porterà benefici climatici pari a ZERO, in quanto:

  • La Svizzera produce meno di un millesimo delle emissioni globali di CO2;
  • Già adesso il nostro è uno dei paesi con la legislazione ambientale più severa. Altro che le fregnacce della disastrosa kompagna Simonetta Sommaruga, P$$, che va in Parlamento a raccontare che, senza la deleteria nuova Legge sul CO2, “la Svizzera non farebbe niente per il clima”!

I fankazzisti climatici, invece di organizzare manifestazioni non autorizzate in piazza federale (magari facendo pure partire focolai virali) comincino a convincere i cinesi, che producono quasi un terzo (!) del CO2 mondiale, ad introdurre i deliranti ecobalzelli che la partitocrazia vuole far pagare a noi. Poi ne riparliamo.

Non ce li possiamo permettere

La pletora di ecotasse ed ecobalzelli che il triciclo brama di buttarci addosso per farsi campagna elettorale non ce la saremmo potuta permettere anche senza lo stramaladetto virus cinese ed i suoi annessi e connessi. Figuriamoci adesso che ci troviamo alle soglie della più grave crisi economica del Dopoguerra, e la situazione potrebbe degenerare ulteriormente.

Che i soldatini della casta non si rendano conto delle condizioni radicalmente mutate, è l’ennesima dimostrazione della loro pochezza. Oltre che della loro clamorosa distanza dalle preoccupazioni dei cittadini.

Gli ecobalzelli faranno schizzare verso l’alto gli affitti ed i costi dell’alloggio (prezzo dell’olio combustibile alle stelle e divieto di nuovi riscaldamenti a nafta a partire dal 2023): e intanto i $inistrati ro$$overdi starnazzano che il ceto medio e basso non trova abitazioni a prezzi accessibili?

Gli ecobalzelli faranno impennare il prezzo della benzina a tutto danno di chi necessita dell’automobile per andare a lavorare, magari per uno stipendio modesto. I kompagni non solo si schierano a sostegno degli ecobalzelli, ma ne pretendono addirittura di più cari. Però hanno la tolla di spacciarsi per difensori dei lavoratori?

In questo senso a $inistra l’unico a rendersi conto della situazione pare essere il Partito comunista, che annunciando il proprio sostegno al referendum contro la nuova legge sul CO2 scrive: Aumentare il prezzo della benzina significa (…) colpire il reddito della popolazione, attraverso una tassa indiretta che – come fa ad esempio anche l’IVA – non tiene in conto le differenze di salario e fa pagare la stessa cifra tanto al miliardario quanto al lavoratore precario o disoccupato. Una tale misura risulta dunque estremamente antisociale e fiscalmente ingiusta (…)”.

Sul fatto che il TCS (Touring club svizzero) dopo aver giustamente appoggiato il referendum contro il rincaro della vignetta autostradale da 40 a 100 Fr, non appoggi invece quello contro gli scellerati ecobalzelli dichiarandoli  “sopportabili” quando il loro costo per gli automobilisti sarà di almeno 10 volte quello della vignetta “deluxe” bocciata dal popolo, stendiamo un velo pietoso. Ma su questo ci sarà modo di ritornare.

Lorenzo Quadri