Irlanda verso la mattanza di 200mila mucche: gli animalisti tacciono?

Il climatismo isterico gioca degli scherzi decisamente brutti. Nei giorni scorsi abbiamo letto che il governo irlandese sta pensando di abbattere qualcosa come 200mila mucche in nome del “clima”. Questo perché occorre ridurre le emissioni di CO2. E si sa che l’allevamento di emissioni ne produce un certo quantitativo. Non a caso i climatisti nostrani pretendono di farci ridurre il consumo di carne del 70%. Praticamente, dovremmo nutrirci di insetti e tofu per fare contenti questi esaltati. Con tutte le conseguenze del caso sul nostro settore agroalimentare.

Va pur detto che l’Irlanda si è già segnalata per iniziative fuori di cranio. Ad esempio, la geniale pensata di criminalizzare vino e birra con etichette su cui figura: “Il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “Alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. Una simile trovata ha suscitato le legittime ire dei paesi produttori di queste bevande, i quali la giudicano “ingiustificata e sproporzionata”. 

C’è però da temere che, se una tale etichettatura dovesse prendere piede, la Confederella calabraghista correrebbe ad accodarsi.

Rischi anche da noi

Tornando alle mucche irlandesi in pericolo: sulle prime, quando abbiamo letto la notizia su qualche portale strano, pensavamo si trattasse di una fake news, come ne circolano tante, vista l’apparente assurdità. Poi però è comparsa anche su siti riconosciuti. 

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano gli animalisti climatisti – in genere le due categorie si coprono – della strage irlandese di bovini in nome di assurde paturnie sulla CO2!

Alle nostre latitudini, l’Associazione svizzera dei contadini si è affrettata a far sapere che non ci sono pericoli per le mucche elvetiche. Per il momento, forse. Vedremo per quanto: da qui al 2050 possono accadere molte cose. Il lavaggio del cervello ecotalebano ad opera della stampa di regime continuerà a tambur battente. E potrebbe provocare nuove follie.

La fallimentare legge divoratrice di energia, purtroppo approvata dal popolo domenica scorsa, pone degli obiettivi climatici che non potranno venire raggiunti, se non con misure draconiane. Sicché, sul medio-lungo termine, il rischio di vederne delle belle (si fa per dire) è tutt’altro che escluso. E allora sapremo chi ringraziare. Peccato però che sarà troppo tardi. 

Lorenzo Quadri