Quasi tutte le restrizioni sono cadute, ma ci sono ancora varie cose da sistemare
Mercoledì, come era prevedibile, il governicchio federale ha revocato quasi tutte le limitazioni contro la pandemia da stramaledetto virus cinese. La decisione non è certo un unicum. Ricalca le scelte fatte da tanti Stati europei. In controtendenza ci sono solo Italia e Germania, che hanno rimandato nel tempo le riaperture. Ed infatti nel Belpaese le zone di confine sono sulle barricate: secondo i politicanti locali, molti italiani andranno a fare la spesa o al ristorante in Ticino perché da noi non c’è più il green pass. L’ipotesi appare inverosimile. Ma se per una volta non fossimo noi quelli nella palta a causa delle frontiere spalancate, non ce ne lamenteremmo di certo.
La speranza è che le misure revocate non vengano poi riesumate in futuro! Per questo è importante completare il ciclo vaccinale.Per Omicron il vaccino può essere di scarso rilievo. E’ stato invece fondamentale contro la Delta e le precedenti varianti. E, se in futuro dovessero spuntare altre mutazioni, è meglio essere immunizzati.
Chiunque, inoltre, è libero di continuare a portare la mascherina nei luoghi chiusi, anche dove non è più obbligatoria. L’auspicio èche chi sceglierà di farlo non verrà preso per i fondelli o molestato da qualche no mask, no vax, no tutto. Sarebbe grave se chi sceglie la cautela venisse pure discriminato!
10 cose da ricordare
Da due anni di pandemia qualche insegnamento dovremmo averlo tratto. Ecco 10 cose da tenere a mente.
1) La pandemia da stramaledetto virus cinese è figlia della globalizzazione e della devastante libera circolazione delle persone. Ergo, controllare i confini è indispensabile anche dal profilo della sanità pubblica. Altro che la fregnaccia dei virus che non si fermano alla frontiera! I virus non vanno in giro da soli con il sacco in spalla. Li portano le persone. E le persone si possono fermare eccome. Per questo i valichi devono essere sorvegliati e difesi. Invece la partitocrazia federale, imbesuita dall’ideologia internazionalista, va proprio nella direzione opposta. Infatti già pretende di introdurre nuove regole affinché dalle regioni di confine tutti possano entrare in Svizzera sempre e comunque.Anche se in Lombardia dovesse tornare la peste nera. Come se le frontiere non esistessero e la Svizzera fosse un tutt’uno con i paesi a noi confinanti. Vergogna! I soldatini triciclati, kompagnuzzi in primis, approfittano pure del covid per rottamare la nostra sovranità, quando la pandemia ha dimostrato che bisogna fare proprio il contrario. Ma avanti, votateli…
2) Con il mantra delle “cure intense piene” il governicchio federale ci ha “chiusi in casa come sorci” (cit. Burioni) a più riprese e per mesi. Ma la sanità elvetica, che costa 85 miliardi all’anno, deve essere in grado di potenziare i letti in cure intense in caso di bisogno: sono le cure intense a doversi adattarealle necessità della popolazione e non il contrario! Ma evidentemente in Svizzera non è così. Per questo sappiamo chi ringraziare: il $ocialista Berset ed i burocrati ro$$i dell’UFSP.
3) I flop del governicchio federale nella gestione della pandemia hanno provocato danni economici e sociali enormi. Il secondo lockdown è durato 4 MESI perché i burocrati di Berset hanno FALLITO la loro missione più importante, che era quella di procurarsi i vaccini necessari a proteggere la popolazione. E intanto l’indipendentissima stampa di regime – quella che sognava di mungere altri sussidi pubblici – slinguazzava giuliva. Solo perché Berset è di $inistra, come la maggioranza dei giornalai. La soddisfazione per la fine delle restrizioni non deve implicare un colpo di spugna sulle innumerevoli cappellate commesse! E qualcuno la responsabilità per queste cappellate se la dovrà assumere.
4) Al governicchio federale va tolta la facoltà di decretare dei lockdown. La legge sulle epidemie va dunque modificata in tal senso.
5) Il CF deve immediatamente rinunciare al regime di “poteri straordinari”. Gli sgovernanti si abituano in fretta a bypassare la democrazia. E poi pensano di poter andare avanti alla chetichella per anni ed annorum. E’ successo anche dopo la seconda guerra mondiale. Non deve accadere un’altra volta!
6) I $inistrati tentano di approfittare della pandemia blaterando della presunta necessità di uno “Stato forte”. Dunque intendono “rafforzarlo” ulteriormente: ovvero gonfiarlo come una rana di burocrati ro$$i rendendolo sempre più costoso, invadente, oppressivo e liberticida. E nümm a pagum! Il disegno è chiaro: che nessuno si faccia infinocchiare!
7) Come già sottolineato, il telelavoro è deleterio sia per l’occupazione (delocalizzazioni) che per le economie dei centri urbani (commerci, ristoranti). Per non parlare dei danni sociali che provoca. Va quindi rottamato subito. E l’ente pubblico deve dare l’esempio. Ci piacerebbe proprio sapere quanti dipendenti dello Stato (Cantone e Comuni) e del Parastato sono ancora a casa in telecazzeggio! Ordinare a tutti il rientro immediato in ufficio!E riaprire tutti gli sportelli, nel caso ce ne fossero ancora di chiusi “per virus”!
8) Per permettere al mercato del lavoro ticinese di sopravvivere alla crisi, occorre finalmente limitare la devastante libera circolazione delle persone. Non esiste che il numero di frontalieri continui ad aumentare quando gli impieghi in Ticino diminuiscono. E, se adesso la crisi alle nostre latitudini si vede ancora poco, è perché è truccata dagli aiuti statali. Che però sono destinati a terminare. Quando succederà, il numero difallimenti aziendali schizzerà verso l’alto.
9) Se si vuole tornare – anche psicologicamente – alla normalità, è ora di piantarla con il terrorismo mediatico sul numero quotidiano di contagi. Il dato non è per nulla significativo. I pazienti in cure intense in Ticino sono solo 8, malgrado ogni giorno si registrino centinaia di nuove infezioni.
10) Sugli abusi nei crediti covid a tasso zero e garantiti dalla Confederella, cioè dal contribuente, vogliamo vederci chiaro. Questi crediti sono stati una vera calamita per i “furbetti” (eufemismo) dell’italico quartierino, che in Ticino pullulano “grazie” alla libera circolazione voluta dal triciclo. Va da sé che vogliamo conoscere non solo l’ammontare delle truffe, ma anche la nazionalità degli autori e l’entità delle condanne inflitte, che vanno corredate dall’ESPULSIONE. No al buonismo-coglionismo nei confronti dei truffatori d’Oltreramina!
Lorenzo Quadri