Per la serie “ma non erano tutte frottole populiste?” proseguono le gesta, penalmente rilevanti, di cittadini “non patrizi”. La cronaca dei giorni scorsi è illuminante.

Tanto per cominciare, è esploso il bubbone del centro di registrazione per asilanti di Chiasso. A seguito degli arrivi massicci di clandestini magrebini (che non sono rifugiati, come ha ammesso la stessa Calmy-Rey, e pertanto non hanno alcun diritto di rimanere in Svizzera) la situazione è degenerata. Non passa giorno senza che si affastellino le segnalazioni di polizia sulle malefatte di questi signori, al punto da spingere il Municipio a chiedere al Consiglio federale lo spostamento urgente del centro di registrazione, prima che ci scappi il morto (perché è a questo che siamo arrivati) e prima che la popolazione, esasperata, cominci a farsi giustizia da sola.

Al proposito settimana prossima verrà depositato in Consiglio nazionale un postulato del deputato leghista Lorenzo Quadri per far sloggiare il centro.

 

Dalla cronaca

Ovviamente il centro asilanti di Chiasso era solo il primo capitolo. Nei giorni scorsi è infatti stato celebrato il quarto processo per spaccio di eroina di un bravo giovane albanese di 25 anni. Un soggetto che il PP Respini ha definito “incallito spacciatore, introdotto nel mestiere già dalla tenera età”. Adesso ci piacerebbe proprio sapere se l’ennesimo delinquente straniero, chiaramente incorreggibile, verrà finalmente espulso dalla Svizzera (provvedimento che avrebbe dovuto essere preso già da tempo). Ci piacerebbe pure sapere con che tipo di permesso costui risiede in Ticino, se il signore è a carico del nostro Stato sociale e se gli abbiamo pagato anche l’avvocato d’ufficio. Al proposito temiamo già di conoscere le risposte.

Subito a seguire, il capitolo relativo alla rapina alla banca Raiffaisen di Cadenazzo, avvenuta il 31 maggio. A quanto sembra le persone fermate, ancora una volta, non sono attinenti di Genestrerio. Pare infatti che le indagini si concentrino su tre giovani stranieri residenti in Ticino e senza attività professionale: più precisamente si tratterebbe di un italiano, un portoghese ed un ungherese e pare inoltre – al proposito il deputato leghista Massimiliano Robbiani ha presentato un’interrogazione al Consiglio di Stato – che uno di questi signori “non patrizi”, malgrado la giovane età,  abbia pesanti precedenti penali per violenza carnale, pornografia, furti e spaccio.

Ovviamente aspettiamo di sapere il resto.

Sempre nei giorni scorsi il Consiglio di Stato conferma che i responsabili della rissa al carnevale di Novazzano sono dominicani naturalizzati nel 2007 quindi, ancora una volta, persone in arrivo da paesi lontani, e il passaporto rosso con l’inchiostro ancora bagnato (e non perché fuori piove) nulla cambia a questo stato di cose.

Non poteva mancare la notizia del venerdì: un detenuto cileno di 42 anni, condannato a 3 anni e dieci mesi di reclusione per infrazione aggravata alla Legge sugli stupefacenti, trascuranza degli obblighi di mantenimento e truffa, non è rientrato allo Stampino dal congedo, ed è tutt’ora uccel di bosco. Poi hanno anche il coraggio di dire che non è vero che, a seguito di una politica migratoria scriteriata, abbiamo riempito il nostro paese di feccia in arrivo dai quattro angoli del globo.

 

Non lontano da noi…

Per finire, tanto perché non si dica che consideriamo il Ticino l’ombelico del mondo, andiamo a dare un’occhiatina a quello che capita non lontano dai nostri confini, e cosa scopriamo? Che il 30 maggio alla stazione di Brignole (Genova) un 40enne italiano è stato aggredito a cinghiate e sprangate da quattro equadoregni di età compresa tra i 16 e i 17 anni. I bravi giovani stranieri sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio.

Motivo dell’aggressione? Per salire di grado nella gang latino-americana di cui fanno parte, i bravi giovani dovevano pestare una persona a caso.

Da notare che è la terza aggressione di questo tipo, la più grave, che si verifica in tre giorni a Genova.

Ma andiamo avanti con la politica delle frontiere spalancate e dei ricongiungimenti familiari facili, e vedremo che tra non molto questi episodi edificanti si verificheranno anche da noi.