In due giorni il parlatoio federale è riuscito a prendere due decisioni scandalose
La partitocrazia in Consiglio nazionale – immigrazionista, spalancatrice di frontiere e multikulti – continua a combinarne peggio di Bertoldo. Se questo accade è perché il sedicente “centro” PLR-PPD è drammaticamente franato a $inistra.
Ebbene in Consiglio nazionale nel giro di due giorni i soldatini triciclati sono riusciti a mettere a segno due cappellate di proporzioni immani: la prima sugli stranieri in assistenza; la seconda addirittura su quelli terroristi. Grazie alla partitocrazia, entrambi potranno rimanere qui ad oltranza!
La prima cappellata
La prima cappellata commessa da una maggioranza (non ampia, ma sempre maggioranza: 96 voti contro 85) dei deputati alla “Camera del popolo” è l’accettazione, mercoledì 21 settembre, dell’iniziativa parlamentare di tale kompagna Samira Marti (Samira chi?) esponente del P$ di Basilea campagna. L’iniziativa chiede che,dopo 10 anni di permanenza in Svizzera, non sia più possibile espellere un cittadino straniero se questo diventa dipendente dallo Stato sociale. Anche in modo grave.
Quindi: per i cittadini svizzeri in difficoltà “gh’è mia da danée”, come ripete da mesi il governicchio federale. Per mantenere stranieri, invece, i soldi si trovano sempre! Già solo per i profughi ucraini quest’anno spenderemo due miliardi.
Qualcuno non si rende conto
Per volontà della partitocrazia immigrazionista, la Svizzera conduce una (fallimentare) politica delle frontiere spalancate. Tuttavia la condizione per rimanere nel nostro paese sarebbe, teoricamente, che gli immigrati 1) non commettano reati e 2) siano in grado di mantenersi con le proprie risorse. Sappiamo bene che già ora questi requisiti non vengono sempre osservati (per dirla con un eufemismo). Non a caso il numero delle espulsioni rimane irrisorio: perché un giudice disposto a sabotarle si trova (quasi) sempre.
Forse qualcuno non si rende ben conto della situazione. Negli ultimi 20 anni a causa della devastante libera circolazione delle persone la popolazione della Svizzera è esplosa, con tutte le conseguenze del caso dal punto di vista dell’occupazione, della criminalità, della spesa sociale, del consumo di risorse, del traffico, della cementificazione, dell’inquinamento, del fabbisogno energetico, eccetera eccetera. Se adesso ci troviamo nella palta, uno dei motivi è che siamo qui in troppi. Ma i soldi della nostra socialità servono ai cittadini elvetici che tirano la cinghia. Occorre stabilire delle priorità. Non possiamo più permetterci di mantenere tutti. Ed invece, cosa fanno i soldatini della partitocrazia nel parlatoio federale? Malgrado i migranti a carico del nostro stato sociale continuino ad aumentare, vogliono tenerli tutti qui!
Simili decisioni del piffero sono doppiamente deleterie.
Da un lato si incoraggiano gli immigrati a mettersi a carico dell’assistenza: anche se mungono ad oltranza, non devono temere di venire allontanati. Dall’altro si istigano i furbetti stranieri a venire da noi: tanto gli svizzerotti sono fessi e mantengono chiunque!
Pure i terroristi
Visto che le disgrazie non vengono mai sole, il giorno dopo ecco arrivare la seconda monumentale cappellata. Ancora più grave. Perché questa volta è il tema è l’espulsione dei terroristi stranieri, condannati come tali, con condanne cresciute in giudicato.
A tal proposito il parlatoio, in un raro sprazzo di lucidità, nel 2019 aveva deciso che i terroristi stranieri vanno espulsi sempre, senza se né ma. Anche qualora dovessero trovarsi in pericolo nel paese d’origine. Sia il nazionale che gli Stati avevano approvato – con grande scorno dei ro$$overdi – la mozione Regazzi in tal senso. Ma adesso arriva l’invereconda giravolta a 180 gradi. Ed arriva su richiesta del governicchio federale. Segnatamente della ministra di giustizia PLR Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS). Grazie ex partitone!Cosa ha detto la Ka-Ka-eS? Che espellere i terroristi stranieri, se questi nel paese d’origine (quindi a casa loro) si troverebbero in pericolo, “sa po’ mia”!
E’ il colmo! E perché sa po’ mia?
Non per colpa della convenzione di Ginevra sui profughi, la quale al contrario stabilisce espressamente, all’articolo 33 capoverso 2, che il migrante può essere espulso nel caso in cui “egli debba essere considerato un pericolo per la sicurezza del paese in cui risiede oppure costituisca, a causa di una condanna definitiva per un crimine o un delitto particolarmente grave, una minaccia per la collettività di detto paese”. In altre parole: in questi casi il cosiddetto “divieto di refoulement”, sancito nel capoverso 1 dello stesso articolo, non si applica. Anche la nostra legge sull’asilo ricalca questo principio. E allora, perché “sa po’ mia”? Per colpa, udite udite, della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU)! Quella che nemmeno la fallita UE ha firmato, perché non vuole sottoporsi a giudici stranieri!
Retromarcia vergognosa
Sicché, grazie alla CEDU, i giudici stranieri (di Strasburgo) ci impongono di tenere in casa pericolosi terroristi! La sicurezza di criminali stranieri vale più di quella delle persone oneste, di ogni nazionalità, che vivono in Svizzera. E la casta applaude!
Ma col piffero che ci sta bene un simile stato di cose!
Visto che il parlatoio federale ha già deciso nel 2019 di non volersi adeguare al “sa po’ mia”, semplicemente andava rimossa la causa del “sa po’ mia”: ovvero, andava ritirata l’adesione della Svizzera alla CEDU! Del resto, non necessitiamo di giudici stranieri per promuovere i diritti umani in casa nostra, campo in cui abbiamo semmai delle lezioni da impartire e non certo da prendere.
Invece, ciccia! Il triciclo in Consiglio nazionale ha calato le braghe e, con una maggioranza di ben 103 voti contro 69 e 4 astenuti, ha effettuato la scandalosa retromarcia. E quindi ha stralciato dai ruoli la mozione Regazzi, dopo averla approvata! Contrordine compagni! Abbiamo scherzato! I terroristi stranieri possono restare in Svizzera a piacimento! Magari anche mantenuti dai contribuenti!
Grazie partitocrazia!
Ma avanti, continuate a votare per il triciclo!
Lorenzo Quadri