Il triciclo in Consiglio nazionale intende rottamare una lodevole iniziativa sangallese
Lo stramaledetto virus cinese, ormai l’ha capito anche il Gigi di Viganello, provocherà una crisi economica e sociale di proporzioni mai viste negli ultimi decenni. Le casse pubbliche dovranno iniettare innumerevoli miliardi nell’economia per mantenere i posti di lavoro. Iniettarli con criterio, ovviamente. Al proposito aspettiamo di conoscere le cifre dei furbetti dei crediti anti-coronavirus. Ovvero quegli “imprenditori” – magari non patrizi di Corticiasca – che si sono attaccati senza ritegno alla mammella dei crediti a tasso zero con garanzia della Confederazione. E dopo avere ottenuto “il grano” con facilità (le banche elargivano in scioltezza e senza alcun controllo, non correndo alcun rischio in caso di insolvenza) l’hanno utilizzato per ben altri scopi. Ad esempio, hanno depositato i soldi su conti all’estero. Oppure li hanno impiegati per riscattare Ferrari e Rolls Royce date in pegno. La fantasia dei furbetti non conosce limiti! E di certo è più fervida di quella dei burocrati bernesi.
La marchetta all’UE
Da un lato iniezioni di miliardi nell’economia, dall’altro calo significativo del gettito fiscale. Di conseguenza, le finanze pubbliche si troveranno malmesse. Quindi occorrerà risparmiare. Ed una delle prime voci dove bisognerà tagliare saranno, ovviamente, i sussidi a stranieri. Oltre agli aiuti all’estero, è chiaro. Cosa aspetta il governicchio federale ad azzerare la marchetta da 1.3 miliardi alla fallita UE ed a utilizzare questi soldi a vantaggio dei cittadini elvetici?
L’iniziativa di San Gallo
E’ doveroso dare un giro di vite anche alla politica degli stranieri. Quelli che sono qui per farsi mantenere dal contribuente vanno allontanati. La ricreazione è finita! Non ci possiamo più permettere di essere il paese del Bengodi di tutti!
In questo senso il Consiglio nazionale, nell’ultimo giorno della sessione delle Camere federali attualmente in corso, vale a dire venerdì 19 giugno, deciderà se stralciare o meno dai ruoli (ovvero definitivamente rottamare) un’iniziativa cantonale di San Gallo. L’iniziativa sangallese è contiene una serie di proposte notevoli in materia di politica degli stranieri. Ad esempio, per quel che riguarda l’obbligo di integrarsi. E’ infatti il migrante che deve adattarsi alle regole dello Stato ospite. Non è certo lo Stato ospite che deve modificare le proprie norme per immigrati in arrivo da “altre culture”. In particolare, postula il Canton San Gallo, “l’inosservanza da parte dei genitori degli obblighi stabiliti dal disciplinamento scolastico cantonale dovrebbe costituire motivo legale per la revoca di un permesso”. Evidentemente si pensa ai genitori islamisti che non mandano i figli (le figlie) alle lezioni di nuoto.
Concetti da chiarire
San Gallo chiede inoltre che, nell’ottica di giungere all’espulsione di uno straniero delinquente, le sanzioni passate in giudicato vengano cumulate. Anche questo è un tema fondamentale. Infatti le espulsioni degli stranieri che delinquono, sebbene votate dal popolo, sono state ridotte ad un bluff dalla partitocrazia e dai suoi legulei incadregati nei tribunali. Ci avevano promesso 4000 allontanamenti all’anno. Si arriva a malapena ad un decimo. Senza dimenticare che il triciclo PLR-PPD-P$$ smania per sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale. Il quale ci imporrà anche la direttiva UE sulla cittadinanza. E detta direttiva-ciofeca, come scritto varie volte su queste colonne (repetita juvant) ci impedirà di far sloggiare sia gli stranieri delinquenti che quelli a carico dello Stato sociale. Anche a proposito di questi ultimi il Canton San Gallo chiede chiarezza. La Legge federale prevede che un permesso di dimora o domicilio può essere revocato all’immigrato che “dipende dall’aiuto sociale in maniera duratura e considerevole”. Il Cantone chiede di precisare in modo vincolante questi concetti.
La casta non vuole
Quelle sangallesi sono senz’altro delle considerazioni interessanti. Che però la partitocrazia multikulti vorrebbe rottamare. Nella Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) i soldatini della casta propongono di stralciare dai ruoli l’iniziativa cantonale, argomentando che i temi sollevati sarebbero già stati trattati nella revisione della Legge sugli stranieri, entrata in vigore nel 2018.
Balle di fra’ Luca! La realtà è che la partitocrazia spalancatrice di frontiere e multikulti non vuole che i delinquenti stranieri vengano espulsi, non vuole che gli stranieri in assistenza vengano espulsi e nemmeno vuole che gli islamisti che rifiutano di integrarsi vengano espulsi.
Da notare che tutte queste categorie d’immigrati – non solo la seconda, ma anche la terza e la prima – spesso e volentieri non lavorano. Quindi trattasi di mantenuti.
La priorità
A seguito della crisi economica e sociale da coronavirus, la spesa pubblica dovrà darsi delle priorità. E la priorità sono gli svizzeri.“Switzerland first!”.
Ah già, ma grazie all’ex partitone in Consiglio federale siede un “grande statista” (ex) doppiopassaporto il quale si vanta che lui mai dirà “Switzerland first”…
Lorenzo Quadri