Però qualcuno ancora blatera che non bisogna contenere l’aumento delle uscite statali?

Il prossimo 15 maggio i cittadini ticinesi saranno chiamati a votare sul Decreto per il risanamento dei conti del Cantone. In base al decreto, approvato dal Gran consiglio nell’ottobre del 2021 con 45 favorevoli (Lega, Udc e Plr) e 39 contrari (Ppd, Ps, Verdi, Mps, Pc, Più donne), il Cantone dovrebbe raggiungere il pareggio dei conti entro la fine del 2025. In che modo? Agendo “prioritariamente” sulla crescita della spesa.

Quel “prioritariamente” è stato oggetto in parlatoio di una grottesca guerra degli avverbi, durata varie ore (si vede che i soldatini hanno il buon tempo). La versione originale della proposta formulata dall’Udc prevedeva infatti un più drastico“esclusivamente”.

Il decreto in questione non comporta alcun taglio alla spesa. I ro$$overdi raccontano fregnacce populiste. Contenimento della crescita non vuole infatti dire riduzione. Il tutto è poiulteriormente annacquato dal famoso avverbio “prioritariamente”. Insomma: siamo al minimo sindacale.

Inoltre, il decreto è in realtà declamatorio. Il parlamenticchio cantonale potrà comunque continuare a decidere aumenti di spesa contrari all’obiettivo del pareggio dei conti. Certo sotto una pressione politica diversa, se il decreto verrà confermato in votazione popolare. Ma il Legislativo non viene di per sé limitato nelle proprie facoltà.

La rapina da 220 milioni

Contro il decreto, i $inistrati hanno lanciato il referendum che ha portato alla votazione del 15 maggio. Chiaro: i ro$$overdi, buoni solo a sperperare i soldi degli altri, vogliono fare esplodere la spesa pubblica, mettendo poi le mani nelle tasche dei contribuenti per tappare i buchi.Spendi e tassa!

E’ il caso di ricordare che nel settembre dello scorso anno ilP$ ha avuto la lamiera di presentare il suo cosiddetto piano per il rilancio del Ticino. Altro che rilancio. Si tratta invece di un piano di rapina dei contribuenti, dal costo di quasi un quarto di miliardo all’anno, che verrebbe interamente finanziato con aggravi fiscali! Tra questi l’aumento del moltiplicatore cantonale e la taroccatura delle stime immobiliari: tramite quest’ultimo escamotage, i kompagnuzzi vorrebbero mungere ai proprietari di una casetta ben 100 milioni di franchi ogni anno! Costoro dunque pagherebberodue volte: la prima con l’aumento del moltiplicatore, la seconda con la pompatura delle stime immobiliari. In più verrebbero chiamati alla cassa anche per colmare il buco generato nell’erario pubblico dalla partenza dei contribuenti più facoltosi. I quali ovviamente non rimarrebbero in Ticino a farsi depredare dai tassaioli ro$$overdi.

Crisi devastante

Siamo alla follia: ci aspetta una crisi economica ed occupazionale devastante (stramaledetto virus cinese più guerra in Ucraina più effetto boomerang delle sanzioni alla Russia), con conseguenze pesantissime anche sul costo della vita (prezzo delle materie prime che schizza verso l’alto). Ma i $inistrati pretendono di mettere le mani nelle tasche della gente per un quarto di miliardo all’anno. Altro che “difendere” il reddito dei lavoratori: la gauche-caviar sogna di confiscarlo!

Non ancora contenti, i kompagni vogliono fare esplodere la disoccupazione e la spesa sociale in Ticino tenendo definitivamente qui i profughi ucraini che continuano ad affluire senza alcun controllo né regia statale. Questi rifugiati o lavoreranno portando via il posto ai ticinesi, o finiranno a carico della socialità, sempre a spese dei residenti.

Ma avanti, votate per i ro$$overdi!

I numeri parlano chiaro

E’ quindi necessario ribadire in ogni sede che di aggravi fiscali non se ne parla nemmeno: i conti cantonali vanno pareggiati contenendo la spesa pubblica, che ormai da anni galoppa senza alcun controllo. Già: se questo sfigatissimo Cantone ha i conti in rosso, non è certo perché mancano le entrate, che al contrario aumentano. E’ perché le uscite crescono in modo vertiginoso; e questo con il beneplacito della partitocrazia!

Le cifre non mentono: nel 2005 il Cantone spendeva 2.8 miliardi di franchi all’anno. Nel 2022 ne spenderà quasi 4.2. E nel 2025 si prevede di arrivare a 4.3 miliardi!

Negli ultimi 10 anni, la spesa cantonale si è gonfiata del 25%, passando dai 3.3 miliardi di franchi all’anno del 2012 ai 4.2 attuali. L’aumento netto è di 826 milioni. Ovvero: quasi UN MILIARDO in più in un solo decennio!

Le entrate, per contro, sono salite da 1.5 miliardi nel 2005 a 2.3 quest’anno. I contribuenti – cittadini ed imprese – danno sempre più soldi allo Stato. Eppure non bastano mai. Non bastano perché, appunto, la partitocrazia sperpera allegramente il denaro degli altri.

Tirare il freno

E qualcuno ha ancora il coraggio di dire che non si deve tirare il freno a mano alle uscite pubbliche? Che bisogna andare avanti a spendere senza ritegno aumentando poi le tasse ai contribuenti, ceto medio in primis? Ma non ci siamo proprio!

Il colmo è che questo “qualcuno” non sono solo i $inistrati, ma anche gli uregiatti. Pure il PPD si è infatti opposto al decreto sul contenimento della crescita della spesacantonale. La cosa non stupisce. Il partito è da tempo in balia di sindacalisti in perpetua fregola di visibilità mediatica (ecco perché era favorevole ai nuovi sussidi alla stampa di regime, poi asfaltati in votazione popolare). I conservatori sono ormai estinti. E questo è il risultato.  

Lorenzo Quadri