La storia si ripete: dalle nostre frontiere entrano tutti, mentre in senso contrario…

Come da copione, per tutelarsi dallo stramaledetto virus cinese e dalle sue varianti, vari Stati introducono nuove misure sul confine. A partire dal Belpaese. Che già nelle ondate precedenti si era distinto per le frontiere chiuse. Questo nella pratica significa: gli svizzerotti fanno entrare tutti senza uno straccio di controllo mentre in senso inverso… porta di legno.

Burocratese incomprensibile

Delle nuove regole d’ingresso nella vicina Repubblica non si capisce un tubo. Ci si viene a raccontare che per gli spostamenti sulla fascia di frontiera non cambierà nulla (tesi dei sindaci dei comuni italici di confine, che hanno tutto l’interesse a che sia così). Sta però di fatto che, almeno sulla carta, senza vaccino in Italia non si entra. Ed oltre al vaccino, serve pure un test negativo. A meno di spostarsi nella zona di frontiera e per una durata di meno di 48 ore. Non si capisce poi se, alle condizioni di cui sopra, l’esenzione dal test vale solo per chi si muove con il mezzo privato o si estende anche a chi usa il treno. Fatto sta che nei giorni scorsi ai confini c’è stato il caos, perché le auto con targhe svizzere venivano fermate alla dogana italiana.

Nessuno si accorge

Inutile dire che in senso inverso niente del genere accade. Gli svizzerotti fanno entrare tutti i frontalieri. Senza né limiti né controlli né tamponi.

Questo perché l’invasione da sud non deve essere in alcun caso ostacolata. Non sia mai!

Naturalmente il frontaliere prima di entrare in Svizzera può essere stato anche 6 mesi in Sudafrica che nessuno se ne accorge.

Per contro i cittadini svizzeri, vaccinati compresi, per rientrare al proprio paese dopo essersi recati nella vicina Penisola (al di fuori dalla fascia di confine) devono (dovevano) eseguire due tamponi: il primo per poter rincasare e poi un secondo da effettuare tra i 4 ed i 7 giorni dopo il rientro. Chiaramente, la distinzione tra fascia di confine ed il resto della Penisola  è priva di logica sanitaria.Serve solo a scoraggiare gli spostamenti. Infatti, è verosimilmente più facile contagiarsi frequentando luoghi affollati a Milano piuttosto che recandosi su spiagge semideserte ma più remote.

La logica non è sanitaria bensì  di politichetta: semplicemente il Ticino e la Lombardia vengono considerati un tutt’uno, come se il confine non esistesse. Il Cantone è già stato svenduto. Questa volta dal punto di vista sanitario ci va “bene”: per ora i contagi in Italia sono più bassi che da noi. Ai tempi della prima ondata, ormai quasi due anni fa, la situazione era molto diversa.

Poche idee ma ben confuse

A dimostrazione della coerenza bernese, il secondo tampone per gli svizzeri di ritorno a casa, quello da effettuare dopo il rientro, è durato due settimane. Poi è stato abolito con le decisioni di venerdì 17. Non ce ne lamentiamo, ma ancora una volta il governicchio bernese dimostra di avere poche idee ma ben confuse!

L’unica “coerenza” sta nel copione che da ormai quasi due anni si ripete, tristemente identico. Dalla parte elvetica frontiere spalancate, da quella italica… no.

Il governicchio federale ha sempre lasciato entrare tutti dal Belpaese, senza uno straccio di controllo. Però poi pretende di prescrivere ai cittadini quante persone possono invitare ad un pranzo di Natale a casa propria.

E i posti letto?

Come ha fatto giustamente notare il ministro delle finanze Ueli Maurer, in due anni di pandemia la Svizzera non è stata in gradodi potenziare i letti di cure intense, che sono 865. Stiamoparlando della sanità elvetica, che costa 82 miliardi di Fr all’anno! E poco ci importa sapere che verosimilmente il nostro paese non è al di sotto della media internazionale dei posti in terapia intensiva in proporzione agli abitanti (un raffronto è difficile da fare perché la definizione di “cure intense” non è uguale ovunque). Con quello che costa, la sanità elvetica non deve essere nella media, deve svettare. Se ciò non accade, significa solo una cosa: c’è troppa gente che ci tetta dentro.

Lorenzo Quadri