I Consiglieri agli Stati contro la privacy finanziaria: asfaltiamoli in votazione!
Il Consiglio degli Stati dice Njet sia all’iniziativa “Per la protezione della sfera privata” che al controprogetto
Il Consiglio degli Stati, dove uregiatti e kompagni sono ampiamente sovrarappresentati, l’ha fatta di nuovo fuori dal vaso. Infatti, ha pensato bene di respingere sia l’iniziativa popolare “Per la protezione della sfera privata” che il controprogetto elaborato dal Consiglio nazionale.
L’iniziativa – sostenuta da Udc, Lega e Plr – chiede come noto che nella Costituzione federale venga inserita la tutela del segreto bancario per i residenti in Svizzera. Il nostro paese è infatti costruito sul rapporto di fiducia tra cittadino e Stato. La sfera privata, anche finanziaria, è un valore svizzero. Da notare che i kompagnuzzi opponendosi alla nuova Legge sui sistemo informativi (LSI) strillavano come aquile alla violazione della privacy. La LSI serve a dotare l’ “intelligence” svizzera degli strumenti necessari a combattere il terrorismo islamico (sottolineare: islamico. Ossia, legato a quell’Islam che il P$ vorrebbe però far diventare religione ufficiale nel nostro paese). La “privacy” che la $inistra voleva tutelare era dunque quella dei sospetti terroristi. Capita l’antifona ro$$a? Gli immigrati (magari mantenuti dal nostro stato sociale) sospettati di essere dei miliziani dell’Isis hanno diritto alla privacy. Gli onesti lavoratori che hanno messo da parte qualche spicciolo, invece, no. Di conseguenza, vanno tutti trattati da presunti evasori fiscali. Questa posizione è profondamente antielvetica. Eppure la maggioranza dei senatori la segue giuliva. Ma questo paese è ancora la Svizzera o siamo diventati una repubblica delle banane?
La solita solfa
Quale giustificazione del loro njet all’iniziativa per la tutela della sfera privata, i $ignori senatori scioriano la solita litania della “misura non necessaria” poiché il segreto bancario dei residenti in Svizzera sarebbe “già tutelato”. Questa è l’ennesima presa per i fondelli, dal momento che non è affatto vero che il segreto bancario dei residenti è già tutelato. Infatti c’è chi vi attenta. Sia dall’esterno che dall’interno. Ricordiamo che l’ex ministra del 5% Widmer Schlumpf, prima ha dichiarato che “il segreto bancario per gli svizzeri non è in discussione”, poi però ha presentato in Consiglio federale un progetto per affossarlo, dimostrando così, al di là di ogni dubbio, di essere una bugiarda. Il progetto in questione è sì dormiente, ma non tolto dal tavolo. Questo significa che potrebbe venire riesumato in qualsiasi momento. Alla faccia del “già tutelato”. Una storiella, quella del “sem già a posct”, che peraltro si sentiva già nel 2009. Si è visto come è andata a finire. La ministra del 5% il segreto bancario l’ha svenduto senza alcuna contropartita. Causando danni incalcolabili. Non solo al settore bancario, ma a tutta l’economia. Ed in particolare a quella ticinese. Se la via Nassa a Lugano è sempre più deserta, se i negozi chiudono uno dopo l’altro, una bella fetta di responsabilità la porta il tracollo della piazza finanziaria.
I rottamatori della Svizzera
A non volere il segreto bancario nella Costituzione sono i soliti rottamatori della Svizzera. Quelli che vogliono cancellare le nostre peculiarità e la nostra sovranità. Quelli che non vogliono inserire il segreto bancario nella Costituzione per non scontentare i padroni di Bruxelles. A questi politicanti, di quel che pensano i cittadini svizzeri non gliene potrebbe fregare di meno.
Per fortuna, trattandosi di iniziativa popolare, l’unica cosa che il parlamento ed il consiglio federale sono chiamati a stabilire è l’indicazione di voto. Ma a decidere sull’oggetto saranno i cittadini. I sondaggi valgono quello che valgono. Però hanno sempre indicato che i cittadini elvetici sono a larga maggioranza favorevoli al segreto bancario. Quindi, c’è motivo di ritenere che, quando si tratterà di votare sull’iniziativa a tutela della sfera privata, i signori senatori verranno asfaltati dalle urne. E con loro i consiglieri federali.
I quali, è bene ricordarlo, respingono schifati l’iniziativa per la privacy bancaria. Però sono vergognosamente disposti ad entrare nel merito della sconcia iniziativa del vicolo cieco, quella che vorrebbe cancellare la votazione del 9 febbraio. Quindi, tutti a votare Sì all’iniziativa “per la protezione della sfera privata”! Difendiamo una tradizione svizzera, alla faccia dei camerieri dell’UE!
Lorenzo Quadri