I burocrati federali regalano i nostri soldi a piene mani, anche a chi non ne ha bisogno!

I “furbetti” che abusano dei crediti da coronavirus – a tasso zero e garantiti dalla Confederella, ovvero dal solito sfigato contribuente – ancora non bastavano. Adesso all’orizzonte si profila un nuovo scandalo. Questa volta nell’ambito delle indennità di perdita di guadagno agli indipendenti causa pandemia.

Intendiamoci: siamo stati i primi a dire che gli indipendenti andavano aiutati. Ma evidentemente va aiutato chi ha bisogno, perché ha perso le proprie entrate per colpa del virus cinese (che ci ha impestati a causa della libera circolazione voluta dalla partitocrazia).

Invece, non sta né in cielo né in terra che chi ha ripreso a lavorare – e dunque ad incassare – a pieno regime possa ancora beneficiare di aiuti statali, pagati con denaro pubblico (quello della cassa di compensazione AVS), cumulandoli con le proprie entrate e di fatto guadagnando doppio!

Ed invece è proprio questo che sta accadendo, come rivelava ieri il Blick online.

Chi ha ripreso a guadagnare

Come noto, gli aiuti agli indipendenti sono stati prolungati fino a settembre. Un’operazione che si stima costerà circa un miliardo di franchetti. Sono stati prolungati “in automatico”: il beneficiario, dunque, non deve presentare una nuova richiesta, né certificare di trovarsi ancora in una situazione di bisogno. Se non necessita più del sostegno federale, è tenuto a rinunciarvi di propria iniziativa, annunciandosi presso la sua cassa di compensazione AVS. Ma a farlo sono in pochissimi!

Gli indipendenti che, dopo il lockdown, hanno ricominciato a lavorare come, e magari anche più di prima, di sicuro non mancano. E per fortuna. Però, in quel di Zurigo, solo meno del 4% degli indipendenti che beneficiano degli aiuti ha rinunciato alla prestazione statale. A Lucerna la percentuale scende addirittura al 2%.

Davanti a simili cifre, non ci vuole il Mago Otelma per prevedere che c’è in giro un bel po’ di gente che ha ripreso a guadagnare come prima. Senza però aver rinunciato al sostegno statale, bensì cumulandolo ai propri guadagni. E nümm a pagum!

Faciloneria scandalosa

Ancora una volta, è scandalosa la faciloneria (eufemismo) con cui i burocrati della Confederella gestiscono il denaro pubblico.  Gli aiuti vengono elargiti ad innaffiatoio, senza alcuna verifica, in base al principio (che tanto piace ai $inistrati) del “soldi di tutti, soldi di nessuno”!

Sugli indipendenti che, pur avendo ripreso a lavorare come prima, continuano ad incassare i sussidi, il funzionarietto bernese di turno, interpellato dal Blick, ha avuto il coraggio di cianciare che “non è possibile controllare tutti” e che – per l’ennesima volta! – “ci si affida alla responsabilità individuale”.

Cosa, cosa? Ma qui qualcuno deve essere caduto dal seggiolone da piccolo! “Ci si affida alla responsabilità individuale” sui crediti covid garantiti dalla Confederazione; “ci si affida alla responsabilità individuale” sulle quarantene dei vacanzieri nei paesi a rischio; “ci si affida alla responsabilità individuale” pure sugli aiuti statali agli indipendenti! Altro che “responsabilità”: questo modo di gestire i soldi pubblici, oltretutto in periodo di crisi economica, è del tutto irresponsabile!

Va bene prolungare gli aiuti agli indipendenti che ne hanno bisogno; ma almeno si chieda a questi ultimi di inoltrare una nuova richiesta, certificando di trovarsi ancora in una situazione di necessità! Altro che rinnovi in automatico!

Atto parlamentare in arrivo

Come detto, il prolungamento degli aiuti agli indipendenti costa circa un miliardo. Immaginando che gli abusi siano anche solo il 10%, stiamo parlando di 100 milioni: e scusate se sono pochi!

Ovviamente, vogliamo poi sapere come si presenta la situazione in questo sfigatissimo Cantone. Grazie alla devastante libera circolazione delle persone, infatti, il Ticino è stato preso d’assalto da furbetti in arrivo dall’italico quartierino, che hanno trovato in casa nostra “ul signur indurmentàa”. Quanti indipendenti “tricolore” ottengono contributi federali non dovuti?

Evidentemente pretendiamo che, sugli abusi negli aiuti covid – sia che si tratti di crediti bancari garantiti dalla Confederazione che di prestazioni di altro genere –  sia fatta piena chiarezza! E, altrettanto evidentemente, che vengano svolti dei controlli seri! Altro che non fare una cippa ripetendo il mantra della “responsabilità individuale” (quale? Quella dei truffatori stranieri?)! Ma stiamo scherzando?

A Berna atto parlamentare della Lega in arrivo!

Lorenzo Quadri