Con lo sconcio accordo quadro le compagnie straniere imperverseranno sulle nostre rotaie

Il ministro binazionale KrankenCassis (PLR) e la partitocrazia cameriera di Bruxelles manderanno a ramengo, perché “bisogna aprirsi all’UE”, tutte le conquiste del sistema ferroviario svizzero: dalla sincronizzazione delle coincidenze ai diritti sindacali dei lavoratori. Ma naturalmente i talebani ro$$overdi del trasporto pubblico non fanno un cip: loro VOGLIONO l’accordo quadro!

Ma guarda un po’! Questa è proprio bella. Con lo sconcio accordo quadro istituzionale – quello che ci imporrebbe la ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE, i giudici stranieri, la direttiva comunitaria sulla cittadinanza, la rottamazione delle misure accompagnatorie alla devastante libera circolazione delle persone (alla faccia della protezione dei salari, vero $inistrati? Ma l’importante è “aprirsi all’UE”!) e tante altre nefandezze – salterebbero per aria anche i trasporti pubblici su rotaia.

Eh già. Il ministro degli esteri (ex) doppiopassaporto Ignazio KrankenCassis (PLR)si guarda bene dal dirlo; men che meno i talebani ro$$overdi del trasporto pubblico, quelli che criminalizzano e tartassano gli automobilisti in nome dell’ambiente (ma naturalmente solo gli automobilisti svizzeri; perché sui frontalieri che arrivano tutti i giorni uno per macchina, e magari pure diesel… citus mutus! E’ becero populismo e razzismo!). Gli spalancatori di frontiere pseudoecologisti, dicevamo, si guardano bene dal dirlo; ma con lo sconcio accordo quadro istituzionale andrà a finire che la Svizzera diventerà terreno di caccia per le compagnie ferroviarie straniere.

Anche il cabotaggio sarà permesso

Attualmente, infatti, le offerte ferroviarie transfrontaliere sono possibili solo in cooperazione con le ferrovie svizzere. Un domani, invece, se si spalanca il mercato in base allo sconcio accordo quadro, i vettori stranieri arriveranno in modo autonomo.  Non più tramite cooperazione, ma per conto proprio. E non si limiteranno ai trasporti transfrontalieri. Avranno facoltà di coprire anche tratte interne, a patto che lo scopo principale (?) rimanga il transito internazionale (campa cavallo che l’erba cresce).  In altre parole, potranno praticare il famosocabotaggio,che attualmente è vietato.

Avanti così! Giù a 90 gradi davanti all’UE! Facciamoci colonizzare!

Sistema in palta

Le conseguenze di questa ennesima calata di braghe davanti all’UE sarebbero a dir poco sciagurate; come quelle delle precedenti aperture, del resto. Le principali conquiste del sistema ferroviario svizzero andrebbero a ramengo. A partire – tanto per citarne un paio – dalla sincronizzazione delle coincidenze. E dal sistema tariffale. E come la mettiamo, o $inistrati spalancatori di frontiere che volete l’accordo quadro, con i diritti sindacali dei lavoratori del settore ferroviario? Anche questi andrebbero in palta!

Il bel regalo

Ebbene, si dà il caso che il principio dell’apertura del mercato del trasporto internazionale di passeggeri sia contemplato dallo sconcio accordo quadro istituzionale. Ecco il nuovo “bel” regalo che preparano alla Svizzera il “grande statista” binazionale KrankenCassis e la partitocrazia, PLR e P$$ in primis (gli uregiatti seguiranno a ruota).

E poi i $inistrati, che sostengono l’accordo quadro e quindi la “calata” sui binari svizzeri di compagnie ferroviarie straniere con tutto quel che ne consegue, hanno ancora il coraggio di sciacquarsi la bocca con i posti di lavoro delle Officine FFS di Bellinzona? Ma andate a Baggio a suonare l’organo!

 Investimenti per chi?

Da notare che il Consiglio federale allo stato attuale avrebbe la facoltà di decidere da solodi aprire il mercato ferroviario all’invasione dall’UE. Lo scorso 18 marzo, in un raro sprazzo di lucidità, il Consiglio degli Stati ha adottato una mozione che prevede che i camerieri bernesi di Bruxelles non possano prendere una decisione del genere, le cui conseguenze sarebbero pesantissime sia per i passeggeri che per i lavoratori che per il Paese in generale, senza coinvolgere il parlamento. E’ probabile che il Consiglio nazionale farà la stessa cosa.  Già la qualità dei collegamenti su rotaia, in particolare di quelli sulla tratta del Gottardo, è a ramengo. Il livello non è più svizzero; non è più nemmeno europeo. E’ ormai diventato africano. Immaginiamoci allora cosa succederebbe se la nostra rete ferroviaria, pagata a caro prezzo dal solito sfigato contribuente – per i prossimi 15 anni si prospettano investimenti infrastrutturali di quasi 13 miliardi!– , fosse lasciata in balia delle compagnie ferroviarie francesi o italiche.

Di nuovo a 90 gradi

Ovviamente, non bisogna farsi illusioni. La partitocrazia PLR-PPD-P$$ prima o poi (più prima che poi) calerà le braghe anche sull’apertura del mercato del trasporto dei passeggeri in treno. Per l’ennesima volta, strillerà che non c’è alternativa; che “bisogna salvare” i fallimentari accordi bilaterali. Il copione è già tristemente noto. Ci pare già di sentire i politicanti della casta, con stampa di regime al seguito, che starnazzano, farneticano e minacciano.

Cosa aspettiamo a mandare finalmente affan… sia i balivi di Bruxelles che i loro camerieri del triciclo?

Lorenzo Quadri