I kompagni si mobilitano per rendere svizzeri anche gli stranieri non integrati
Il 12 febbraio tutti a votare NO alla naturalizzazione agevolata dei giovani stranieri di terza generazione: che è una cosa diversa da quello che vorrebbero farci credere!
Il prossimo 12 febbraio voteremo sulla naturalizzazione agevolata dei cosiddetti stranieri di terza generazione. Che non sono affatto gli stranieri che vivono in Svizzera da tre generazioni. Sono invece quelli che possono far risalire i primi contatti con il nostro paese ai loro nonni. Ma questo non vuole affatto dire che tali contatti siano stati permanenti.
L’aria che tira
Da dove salta fuori questa votazione? E’ la conseguenza di un’iniziativa parlamentare della deputata $ocialista del Canton Vaud Addolorata Marra (non patrizia di Corticiasca).
Si capisce dunque subito che aria tira: di naturalizzazioni facili. I kompagni le vorrebbero addirittura automatiche. L’oggetto in votazione è difeso a spada tratta dal P$$. Il quale ha pure divulgato, a sostegno della propria posizione, dei volantini in ARABO, come scritto dal Mattino la scorsa settimana. E’ quindi lampante che la $inistruccia spalancatrice di frontiere, per l’ennesima volta sta cercando di buggerare i cittadini. Dice che a beneficiare della naturalizzazione agevolata sarebbero solo giovani stranieri perfettamente integrati. Come no. Infatti sono così integrati che per raggiungerli ci vogliono i volantini in ARABO. Questi stranieri meravigliosamente integrati non parlano neppure una lingua nazionale? $ignori, chi pensiamo di prendere per i fondelli?
Svendere passaporti
L’obbiettivo dei kompagni è quello di far diventare svizzere anche persone che non sono affatto integrate. Che magari nemmeno si sognano di integrarsi. Che vogliono il passaporto rosso per essere sicure di poter rimanere per sempre nella Svizzera paese del Bengodi. Qualsiasi cosa accada. Qualsiasi cosa facciano. O non facciano.
Sicché, qui si vuole svendere la cittadinanza elvetica. Con l’obbiettivo di creare sempre più svizzeri di carta ai quali di difendere il paese – ad esempio dagli assalti dell’UE – non gliene importa un fico secco. E che quindi nelle votazioni popolari approveranno la sua rottamazione. Proprio come vuole la $inistra. Che coincidenza, eh?
Già oggi naturalizziamo a go-go
Quando si propone una modifica di legge – nel caso concreto addirittura della Costituzione – è perché qualcosa nello statu quo non funziona. Perché c’è necessità di intervento. “Handlungsbedarf”, come si dice a Berna. Ohibò, forse che c’è necessità di intervenire sulle attuali procedure di conferimento della cittadinanza elvetica, e di intervenire nel senso di renderle più facili? No di certo!
I kompagni amano ripetere che in Svizzera acquisire il passaporto rosso sarebbe impresa proibitiva. Questo ritornello lo sentiamo da anni. E sarebbe per tale motivo, secondo i $ocialisti, che in Svizzera ci sono così tanti stranieri, cioè un quarto della popolazione: tassi che non si trovano da nessun’altra parte. Non perché l’immigrazione è completamente fuori controllo. Perché diventare svizzeri sarebbe “impossibile”.
Ebbene, si tratta di fregnacce.
In Svizzera si naturalizza a tutto spiano. Ogni anno vengono creati almeno 40mila neo-cittadini elvetici. In Europa solo quattro paesi hanno un tasso di naturalizzazione superiore al nostro: Lussemburgo, Irlanda, Svezia e Spagna. Tutti gli altri naturalizzano molto meno. In Germania, ad esempio, nel 2014 hanno acquisito il passaporto nazionale 110mila stranieri. Ma, per raggiungere – in proporzione – le quote elvetiche, avrebbero dovuto essere oltre 400mila, visto che la Germania ha 10 volte la popolazione della Confederazione. Detto in altri termini, la Svizzera naturalizza il quadruplo della Germania!
40% turchi e balcanici
E non è nemmeno vero che i principali beneficiari delle naturalizzazioni già fin troppo facili sono cittadini di paesi a noi confinanti e che quindi hanno culture e tradizioni analoghe alle nostre. Balle! Quasi il 40% dei naturalizzati tra il 2006 ed il 2015 proviene dalla Turchia e dai paesi balcanici. Gli italiani sono stati nello stesso periodo solo 12%, i francesi il 4%, i tedeschi il 3%. La stragrande maggioranza dei neo-svizzeri arriva dunque da culture assai diverse dalla nostra; a volte incompatibili. Questo vuol dire che le naturalizzazioni facili stanno mettendo in pericolo l’identità ed i valori elvetici. Sono le cifre ufficiali a dirlo: non la Lega populista e razzista.
Del resto, tanto per citare un esempio recente, i genitori integralisti islamici residenti a Basilea, condannati dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo perché proibivano alle figlie di partecipare alle lezioni di nuoto, sono neo-svizzeri di origine turca.
Diventare più selettivi
Non c’è dunque alcun motivo per agevolare le naturalizzazioni di chicchessia. Non bisogna diventare più largheggianti, ma più restrittivi. Dobbiamo renderci molto più efficaci nel verificare la reale integrazione dei candidati. Perché è evidente che già adesso vengono fatte svizzere persone non integrate e non integrabili.
Le agevolazioni che la partitocrazia spalancatrice di frontiere (kompagni in primis) vorrebbe farci approvare non sono nient’altro che una svendita del passaporto – e della nazione. Quindi, il 12 febbraio votiamo un NO deciso!
Non solo bisogna diventare più selettivi nel conferire la cittadinanza elvetica, ma bisogna proibire i doppi passaporti. Altro che agevolazioni!
Lorenzo Quadri