Nuovo sfoggio di meschinità da parte dei funzionarietti di Bruxelles. Swissexit!

Come ampiamente previsto, ecco arrivare le ripicche degli stizzosi funzionarietti di Bruxelles nei confronti degli svizzerotti, rei di aver affossato lo sconcio accordo quadro istituzionale, con cui l’UE pretendeva di comandare in casa nostra, imponendoci le sue leggi ed i suoi giudici.

Di recente si è dunque appreso che, nell’ambito dei bandi 2021 per il programma di ricerca Orizzonte Europa, la Svizzera sarà trattata come uno Stato terzo non associato. Uhhhh, che pagüüüraaa!

Adesso aspettiamo gli alti lai della casta dei professorini euroturbo; attendiamo di sentirli starnazzare all’Apocalisse! Un po’ come accadde con gli inutilissimi programmi Erasmus, a cui partecipano in tre gatti – e non per studiare, ma per motivi di turismo ricreativo -: gli svizzerotti ne vennero esclusi all’indomani del “maledetto voto” del 9 febbraio 2014.

Questione finanziaria

Tanto per cominciare, va sottolineato che, a maggior ragione dopo la Brexit, le migliori Università del mondo si trovano al di fuori della fallita UE. A meno che l’obiettivo della Confederella siano i partenariati con le Università rumene, o magari con la Cepu.

La questione della partecipazione ai programmi di ricerca europeiè puramente finanziaria. Si tratta di avere o meno la possibilità di attaccarsi alla mammella dei fondi UE, tra l’altro alimentati anche da noi. Tuttavia, il parlamenticchio federale, sapendo che l’associazione ad Horizon ciurlava nel manico, ha da tempo votato i crediti necessari per finanziare la ricerca svizzera. Quindi, di cosa si sta discutendo?  

I grandi costituzionalisti

I piagnistei sono ideologici. Si strumentalizza la ricerca per fare propaganda politica pro-UE.

Basti pensare che un esponente della casta dei professorini euroturbo, tale Thomas Cottier (Thomas chi?), docente di diritto internazionale (ah, ecco), il quale evidentemente alla svendita della Svizzera ci teneva proprio tanto, ha dichiarato che il governicchio federale, decidendo autonomamente di interrompere le trattative sullo sconcio accordo quadro, avrebbe violato articoli costituzionali (?) nonché i diritti del parlamenticchio federale. Perdindirindina! Peccato che sottoscrivere il trattato colonialeavrebbe sì devastato la nostra Magna Charta, portando alla cancellazione degli articoli contrari ai Diktat di Bruxelles! E poi, chissà perché questi costituzionalisti del flauto traverso non hanno mai nulla da dire, ad esempio, sulla sfacciata violazione dell’articolo 121 a della Costituzione federale, quello contro l’immigrazione di massa, ad opera della partitocrazia? O sulla non applicazione della norma per l’espulsione dei delinquenti stranieri? E dov’erano questi illuminati paladini della Costituzione quando si trattava di votare l’iniziativa “Diritto svizzero anziché giudici stranieri”? Stavano seguendo un corso d’aggiornamento in eurolecchinaggio?

“Fuori i soldi!”

Cosa vogliono gli eurobalivi per ri-associare la Confederella al programma Horizon? Prima richiesta: il pagamento della marchetta da 1.3 miliardi all’UE. Si dà infatti il caso che il tesoretto sia gravato da una clausola di non discriminazione. Per intascarlo, Bruxelles deve smettere di discriminare la Svizzera. I camerieri dell’UE in Consiglio federale smaniano per cancellare la clausola in questione. Ma col piffero! Infatti, proprio il caso Horizon dimostra che gli eurobalivi fanno tutto quello che possono per vessarci.

I miliardi non bastano

Oltretutto, illudersi che pagare il pizzo basterebbe a sistemare le cose significa credere a Babbo Natale. I funzionarietti di Bruxelles si sono infatti affrettati ad aggiungere che gli 1.3 miliardi non bastano: in ogni caso la ripresa delle trattative (su Horizon) va inquadrata nel contesto delle relazioni globali tra Svizzera ed UE”. In altre parole: se anche gli svizzerotti calassero le braghe e pagassero,  gli eurocrati incasserebbero i soldoni e poi… continuerebbero a discriminarci! A questa foffa i miliardi dei cittadini elvetici non bastano. Il loro obiettivo è comandare in casa nostra. Trasformarci in una colonia di Bruxelles tramite improponibili legami “istituzionali”. Ma andate a Baggio a suonare l’organo!

Perfino la Segretaria di Stato…

Una cosa deve essere chiara: il programma Orizzonte non vale un millimetro della nostra sovranità. Del resto, perfino la Segretaria di Stato Livia Leu in una recente intervista ha dichiarato che non c’è bisogno di buttarsi a capofitto in nuovi negoziati con Bruxelles. L’Unione europea, ha detto Leu, è il partner più importante dalla Svizzera; però gli interessi sono reciproci. Ovvero: la Confederella, per fare pressione sui paesi vicini, di carte da giocare ne ha. Pensiamo solo al frontalierato. Quindi, è ora di usarle. L’UE ci discrimina? E noi rispondiamo con restrizioni sul confine. Altro che continuare a calare le braghe argomentando che non bisogna irritare i balivi di Bruxelles! Mica si è rottamato lo sconcio accordo quadro per poi finire con l’applicarlo lo stesso per atti concludenti!

#swissexit

 

Lorenzo Quadri