Questi inutili gremi continuano con le loro farneticanti accuse di razzismo

 

Diciamolo chiaramente e per l’ennesima volta: ne abbiano pieni i santissimi! Ne abbiamo pieni i santissimi di organizzazioni internazionali che valgono meno del due di briscola, inchinate a 90° davanti a tutti i regimi autoritari, che però si permettono di fare le pulci alla Svizzera raccontando infami fregnacce su razzismo, xenofobia e intolleranza.

Intolleranza? Certo, ma nei confronti di questi inutili organismi intrisi di arroganza, di morale a senso unico e di ideologia spalancatrice di frontiere. Piani occupazionali pagati a peso d’oro per i soldatini della “casta”, forti con i deboli e ma debolissimi con i forti! Organismi dai quali la Svizzera deve uscire!

Il tamberla europeo

Nelle scorse settimane  abbiamo sentito il tamberla di turno del Consiglio d’Europa pretendere che la Svizzera (che fa entrare tutti i finti rifugiati con lo smartphone; che in otto anni ha visto aumentare il numero degli eritrei in assistenza del 2282%; eccetera eccetera) conceda ancora più diritti ai migranti. Il tamberla si è pure messo a blaterare di iniziative popolari elvetiche che metterebbero a rischio (?) i diritti umani. Uella funzionarietto da strapazzo, guarda che la Svizzera non ha nessuna lezione da prendere in materia di diritti umani. Men che meno da inutili mangiatoie internazionali come il Consiglio d’Europa. Semmai ne ha da dare!

L’ONU blatera

Giovedì invece è stato il turno dell’ONU di fare il proprio verso, o magari sarebbe meglio dire il proprio raglio. E naturalmente si va a parare sempre sulle solite scempiaggini. “In Svizzera, razzismo, xenofobia ed intolleranza preoccupano!” blaterano con la massima libidine i grandi statisti. Ma andate a scopare il mare! A noi venite a raccontare  queste storielle?

Forse è il caso di ricordare a questi squallidi sputasentenze, che si autoerotizzano cerebralmente riempiendosi la bocca con il termine “razzismo”, che in Svizzera abbiamo il 25% di popolazione straniera ovvero il tasso più alto d’Europa ad eccezione forse del Lussemburgo, più un milione di doppi passaporti, più immigrazione incontrollata (saldo migratorio solo dall’UE in media 60-80mila persone all’anno), più caos asilo (finti rifugiati con lo smartphone che non scappano da nessuna guerra), più delinquenza d’importazione a go-go, più spesa sociale fuori controllo a seguito del “devono entrare tutti”!

In Ticino ci ritroviamo invece con addirittura un terzo della popolazione straniera; se si aggiunge chi ha “un passato migratorio” quindi i naturalizzati, superiamo il 50%. Sicché i ticinesi sono in minoranza in casa propria!  E a queste cifre vanno ancora aggiunti 65’500 frontalieri e migliaia di padroncini. Altro che chiusura! Il problema semmai è chi ci siamo aperti troppo!

Intanto la Commissione federale contro il razzismo, ennesimo inutile gremio bernese da chiudere quanto prima, si fa le pippe mentali a sapere se un annuncio di lavoro pubblicato da un’azienda d’oltralpe che cerca addetti allo sgombero della neve con passaporto svizzero sia razzista (uhhh, che pagüüüüraaa!) ma naturalmente non fa un cip sulla pletora di annunci di lavoro riservati ai soli frontalieri, pubblicati senza vergogna su siti ticinesi!

Venezuela?

E questi tapini dell’ONU vengono a starnazzare sul razzismo in Svizzera? Mentre in Giappone (tanto per fare un esempio) in 6 mesi hanno accettato 3 asilanti su 8600 domande, ed hanno meno del 2% di popolazione straniera?

E noi dovremmo sorbirci perfino le reprimende del Venezuela (sic!) che si premette di auspicare l’introduzione in Svizzera della censura di regime contro i media rei di non predicare  l’immigrazione indiscriminata ed il multikulti? Proprio il Venezuela, una dittatura comunista a rischio di default che i diritti umani nemmeno sa dove stanno di casa, si lamenta perché in Svizzera ci sono dei giornali di destra (due gatti, visto che la stampa di regime è di tutt’altro orientamento)? Il Venezuela, dove tra l’altro è stato arrestato il giornalista Filippo Rossi il quale ha pure descritto lo stato delle carceri locali, che non sono proprio come l’Hotel Stampa, crede di poter dare lezioni a noi? Qui siamo a livelli di manicomio.

E dovremmo pure – ulteriore barzelletta – sentire gli USA che chiedono alla Svizzera “maggiori sforzi contro la discriminazione dei migranti”? Proprio gli USA dove il buon Trump giustamente costruisce i muri per non fare entrare i migranti (esempio che dovremmo seguire con urgenza) ed emette i bandi anti-islamici?
Va da sé che i calabraghe del Consiglio federale correranno a scusarsi, a giustificarsi e ad inginocchiarsi. Anche davanti alle fregnacce raccontate da una dittatura comunista. Perché al peggio non c’è davvero mai limite.

Fuori subito!

Qui qualcuno ha proprio perso la bussola. Non siamo disposti ad accettare accuse di razzismo da paesi che hanno un decimo (a voler esagerare) degli stranieri e dell’immigrazione con cui dobbiamo fare i conti noi. Non siamo disposti a tollerare che ipocrite ed inutili organizzazioni internazionali pretendano di censurare i nostri diritti popolari e la nostra libertà di stampa, naturalmente in funzione del “devono entrare tutti” e del multikulti. Qual è, poi, l’obiettivo di queste organizzazioni? Rifilare alla Svizzera, minacciandola con l’etichetta di razzista, sempre più foffa straniera?

Svizzera FUORI SUBITO dall’ONU e FUORI SUBITO anche dal Consiglio d’Europa! Quanto alla Commissione federale contro il razzismo, va chiusa: così, oltre a sentire meno idiozie, risparmiamo anche un bel po’ di soldini! E’ chiaro il messaggio o ci vuole un disegno?

Lorenzo Quadri