Poi la partitocrazia pretende di raccontarci che bisogna far entrare tutti?
Il nostro paese ha ormai 8.5 milioni di abitanti, un quarto dei quali sono stranieri. Come si diceva una volta, “la barca è piena”!
Ah, poi dicono che l’immigrazione non è fuori controllo, che sono tutte balle della Lega populista e razzista? Peccato che le ultime cifre, quelle del 2016 appena pubblicate dalla Confederazione, raccontino un’altra storia. Ed infatti raccontano che la Svizzera ha raggiunto quota 8 milioni e 500mila abitanti, in aumento di 90’600 persone. E a cosa si deve tale crescita? Ma naturalmente, e chi l’avrebbe mai detto, all’immigrazione! Ed infatti nel 2016 in Svizzera sono immigrate 192’700 persone, ovvero quasi 200mila! E poi i soliti moralisti a senso unico hanno il coraggio di venire a blaterare scempiaggini sulla Svizzera razzista e sulle frontiere chiuse? Se con 200mila immigrati all’anno a fronte di una popolazione di 8 milioni si è “xenofobi”, allora gli altri paesi europei sono in piena deriva nazifascista. Il problema naturalmente non sono tanto le fregnacce dei moralisti a senso unico, ma semmai che ci sia qualcuno pronto a prenderle per buone.
Saldo migratorio di 80mila
Intanto gli stranieri sono ormai il 25% degli abitanti del Paese, cifra che ovviamente non contempla i naturalizzati di fresco (ogni anno 40mila).
Inutile dire che le immigrazioni sono in continuo aumento. Nel 2016 sono cresciute del 2.2% rispetto al 2015.
Detto delle immigrazioni, ci sono anche le emigrazioni, che lo scorso anno sono state 117’200. Sicché il saldo (arrivi meno partenze) risulta essere di 75’400 persone. Anche il numero di quanti sono emigrati è cresciuto nel 2016, ma decisamente meno – sia in cifre assolute che in percentuale – rispetto agli immigrati: 0,5%. Traduzione: quelli che arrivano sono sempre di più, quelli che partono rimangono invece stabili.
Balle federali
Un saldo migratorio annuo di quasi 80mila persone non è certo poca cosa. Da notare che il Consiglio federale, prima della votazione sui fallimentari accordi bilaterali, aveva promesso che, con la libera circolazione, il saldo migratorio sarebbe stato di 10mila persone all’anno. Campa cavallo! E’ otto volte di più. E ai quasi 80mila di cui sopra vanno ancora aggiunti i finti rifugiati con lo smartphone.
Pure degno di nota che solo il 47% degli stranieri arriva in Svizzera per lavorare. Meno della metà. Ecco dunque smentita la balla che sarebbe l’economia rossocrociata a necessitare delle frontiere spalancate.
Orecchie da mercante
80mila migranti in più all’anno, fanno 800mila in dieci anni. E’ dunque evidente che abbiamo un problema. Dalle parti del parlamento federale si direbbe che c’è “Handlungsbedarf”, necessità d’azione.
Non a caso oltre tre anni fa era stata votata una certa iniziativa popolare, denominata “Contro l’immigrazione di massa”, che serviva proprio a limitare l’immigrazione. In che modo ci si immagina che il compromesso-ciofeca, detto anche “preferenza indigena (?) superlight”, possa contribuire alla soluzione del problema? Evidentemente, il compromesso-ciofeca sono servirà proprio a nulla. Non a caso è stato subito benedetto dagli eurobalivi.
Ma è un dato di fatto che in un appartamento di due locali non ci si può abitare in otto. Come giustamente ricordava l’iniziativa Ecopop, le risorse del territorio sono limitate. Lo stesso vale per le infrastrutture, per i posti di lavoro e per i fondi dello Stato sociale. Eppure il triciclo PLR-PPD-P$$ rifiuta di dare una risposta al problema della sovrappopolazione. Anzi, lo acuisce sempre più: “bisogna aprirsi”!
Criminalità d’importazione
La questione della criminalità d’importazione meriterebbe poi un capitolo a parte. Le cifre ufficiali dimostrano che gli stranieri hanno un tasso di delinquenzialità che è un multiplo di quello dei cittadini elvetici.
In uno scritto pubblicato sul Mattinonline, partendo dalle statistiche della Confederazione, Mattia Corti si è premurato di fare un po’ di conti, “scoprendo” ad esempio che, tra i condannati per rissa, in proporzione gli stranieri sono 3.9 volte più rappresentati rispetto agli svizzeri, e gli asilanti 14.6 volte di più; per quel che riguarda la partecipazione ad aggressione, gli stranieri sono 3.2 volte di più degli svizzeri e gli asilanti 12.2 volte di più; nelle rapine, stranieri 4.4 volte più degli svizzeri ed asilanti 12 volte; nella violenza carnale, il rapporto tra autori svizzeri e stranieri è di 1 a 4.5 e quello svizzeri – asilanti di 1 a 12,6; nel caso degli omicidi, siamo a 3.3 per gli stranieri e 11 per gli asilanti. E così via. E come noto le statistiche della criminalità d’importazione risultano abbellite dal fatto che i delinquenti naturalizzati figurano sotto la categoria “svizzeri”.
Ma come, immigrazione non era uguale a ricchezza?
Lorenzo Quadri