E il padrone di casa che ha messo a segno la scandalosa operazione non è uno speculatore immobi­liare con pochi scrupoli, ma nien­temeno che il Comune di Berneck

Proprio vero che non c’è limite al peggio. E nel Canton San Gallo, se­gnatamente nel Comune di Berneck (3700 abitanti) si è toccato il fondo.

Capita infatti che il Comune sia pro­prietario di uno stabile storico, peral­tro recentemente risistemato, in cui si trovano due appartamenti e degli uf­fici pubblici.

Ebbene, nella seconda metà di giugno gli inquilini dei due appartamenti, tutti cittadini svizzeri, in un caso una coppia anziana, si sono visti arrivare la disdetta del contratto di locazione. Per il 30 settembre devono lasciare la loro abitazione.

Lo scritto municipale cita solo che gli spazi servono al Comune “per uso proprio”.

Da notare che gli sfrattati sono inqui­lini di lungo corso, che hanno sempre pagato l’affitto senza mai dare pro­blemi.

Eppure si sono visti piombare ad­dosso la disdetta, in modo del tutto inaspettato e senza alcun preavviso.

Ma lo shock e la rabbia degli inquilini sfrattati ha raggiunto il culmine quando hanno scoperto a quale “uso proprio” il Comune intende destinare i loro appartamenti: ALLOGGI PER ASILANTI!

Sì, avete capito bene. E’ successo proprio questo: degli inquilini SVIZ­ZERI sono stati sfrattati dal Comune, padrone dello stabile, per fare spazio a degli ASILANTI!

La conclusione può essere una sola: in Svizzera i cittadini elvetici contano meno dei sedicenti rifugiati!

Quanto accaduto nel Comune di Ber­neck è uno scandalo di proporzioni immani. A denunciarlo è il Blick, che non è propriamente una pubblica­zione di destra. Anzi: l’editore ebbe modo di dichiarare che: «chi è con­trario all’UE non lavorerà mai nelle mie redazioni». Tanto per chiarire su­bito…


Gli svizzeri contano meno degli asilanti

Il vergognoso sfratto, da parte di un’autorità comunale, di suoi concit­tadini SVIZZERI per fare spazio a SEDICENTI ASILANTI, dimostra chiaramente la voragine in cui ci ha condotti la politica delle frontiere spalancate e dello scellerato interna­zionalismo voluta dai partiti $torici, $inistra in primis!

I cittadini elvetici, nel proprio paese, nel Comune dove vivono e pagano le tasse, hanno meno diritti degli asi­lanti. E vengono buttati fuori di casa di punto in bianco per fare spazio a dei finti rifugiati. Situazioni del ge­nere non si verificavano nemmeno nella Russia bolscevica.

Il colmo è che a mettere a segno l’in­decente operazione non è uno specu­latore immobiliare privato con pochi scrupoli, magari allettato da un ente pubblico che gli propone dei canoni d’affitto più elevati. No: è il Comune di domicilio degli sfrattati, al quale questi ultimi hanno pagato anni ed anni d’imposte! Ed ecco il ringrazia­mento!

Come se non bastasse, tra le persone cui è stato imposto di levare le tende c’è anche una coppia anziana. I due vecchietti dovranno quindi cercarsi un altro appartamento e sobbarcarsi i disagi e le fatiche di un trasloco; im­presa che, per persone di età avan­zata, non è certo delle più semplici. Tutto per fare spazio a degli asilanti.

Il punto

Ciliegina sulla torta: a fare il punto della situazione, sempre sul Blick, ci pensa una vicina di casa degli sfrat­tati, che commenta così: « Esther (una delle persone buttate fuori di casa dal Comune) è svizzera, ma non ha diritti nel proprio paese. Questo davvero non lo capisco ». E ad esprimersi in questo modo, e qui viene il bello, non è una leghista populista e razzista, bensì una donna TUNISINA.

E con questo si è proprio detto tutto!

LORENZO QUADRI