Sicurezza svenduta in nome dell’ “eurocompatibilità”

Ennesimo schiaffo alla volontà dei cittadini svizzeri. Il Tribunale amministrativo federale dà ragione ad un delinquente bosniaco che l’Ufficio federale della migrazione aveva deciso di espellere dalla Svizzera “a tempo indeterminato”. Tanto per una volta che un ufficio federale – oltretutto facente parte del dipartimento della kompagna $ommaruga – prende una decisione opportuna, ecco che deve arrivare il leguleio di turno a buttare all’aria tutto.

Un cittadino bosniaco (ma come, gli stranieri che delinquono non dovevano essere tutta un’invenzione della Lega populista e razzista?) ha commesso in un anno una trentina (!) di furti con scasso ed è stato condannato ad una pena detentiva di tre anni. Pena che, sia detto per inciso, l’ennesimo straniero perfettamente integrato che ci siamo portati in casa ha scontato a nostre spese nelle carceri elvetiche deluxe con il menù a scelta; non certo in quelle della madre patria: che abbiamo il sospetto adottino standard leggermente diversi. Ricordiamo anche che un detenuto alla Stampa costa attorno ai 350 Fr al giorno (da cifre ufficiali del CdS).

Massimo 8 anni
A pena scontata, l’Ufficio federale della migrazione ha stabilito che il bosniaco andava espulso dalla Svizzera a tempo indeterminato. Quest’ultimo ha presentato ricorso: perché non sia mai che si accetti una decisione dell’autorità, quando si sa benissimo che gli svizzerotti fessi hanno dei tribunali, con giudici nominati per meriti partitici, che decidono sistematicamente a favore dello spalancamento di frontiere. Ed infatti, come da copione, ecco che il Tribunale amministrativo federale (TAF) prontamente viene incontro allo scassinatore seriale bosniaco. Il quale, sentenzia il TAF, non può essere espulso a tempo indeterminato dalla Svizzera. Perché, udite udite, una direttiva UE recepita dalla Svizzera lo impedisce. Quindi il periodo di allontanamento può durare al massimo 8 anni.

Ci riprendiamo i delinquenti stranieri
Quindi gli eurofalliti vengono a comandare in casa nostra; ci impongono di gettare a mare la nostra sicurezza e di riprenderci i delinquenti stranieri, tra l’altro nemmeno cittadini UE. E subito trovano i nostri legulei genuflessi che gli danno spago. Ma chi comanda in questo paese: i cittadini o i giudici (peraltro non eletti da nessuno)? Siamo una magistratocrazia?

 E chi ha deciso di recepire nel diretto elvetico la demenziale direttiva UE? Il ministro degli Esteri PLR Didier “Dobbiamo aprirci all’UE” Burkhaltèèèr, quello che vuole la “ripresa dinamica” (?) del diritto europeo in Svizzera, in altre parole vuole svenderci direttamente a Bruxelles? La ministra di Giustizia P$ Simonetta “Dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga? La maggioranza parlamentare di centro-$inistra?

Sempre più svenduti
Come tutti sappiamo, i cittadini elvetici hanno votato l’espulsione dei delinquenti stranieri. Questo voto – cosa scandalosa – non è ancora attuato. E adesso arriva il TAF di turno a decidere in senso esattamente opposto. Al bosniaco può essere fatto divieto di entrare in Svizzera solo per otto anni. Quindi: il popolo vota una cosa e nella pratica accade l’esatto contrario. Si crede davvero che gli svizzeri siano disposti a sopportare ad oltranza ogni presa per i fondelli?

Tanto per rendere ancora più incisiva la presa per i fondelli, il TAF infarcisce la sua sentenza con le consuete fregnacce buoniste e politikamente korrette: “vanno presi in considerazione gli interessi familiari e privati del ricorrente”. Eh già. Il delinquente bosniaco commette 30 (non uno! Trenta!) furti con scasso in tre anni, però ha diritto al rispetto dei suoi interessi privati.

E i cittadini elvetici non hanno diritto ad essere liberati da uno scassinatore seriale? Che potrebbe rivelarsi pericoloso non solo per la proprietà, ma anche per l’integrità fisica dei residenti? No, naturalmente.

Si sa: per le maggioranze politiche di centro-$inistra di questo paese gli unici delinquenti sono gli automobilisti, che vanno criminalizzati e tartassati ad oltranza. Nei confronti dello scassinatore seriale bosniaco bisogna avere “comprensione”, “apertura”, “rispetto dei suoi diritti privati”. Intanto la sicurezza Svizzera, una volta caratteristica di cui potevamo andare fieri, va a ramengo. Ma l’importante è calare le braghe davanti alle direttive europee. Sempre e comunque. La sicurezza del paese è secondaria. Anzi: più delinquenti abbiamo, più diventiamo “eurocompatibili”, per cui… 
Lorenzo Quadri