Altro che risparmiare a spese delle pensionate! E se verrà lanciato un referendum…

Ah beh, certo che questa ci mancava! Visto che ridurre la popolazione in miseria a suon di lockdown decretati “ad minchiam” non bastava; visto che rapinarla con deliranti ecobalzelli nel nome dell’isterismo climatico non bastava; visto che l’annunciato (con largo anticipo) aumento “marcato” dei premi di cassa malati non bastava, adesso arriva la maggioranza della Commissione sicurezza sociale e sanità del Consiglio degli Stati (Csss-S) a sostenere che, nel contesto della riforma dell’AVS, bisogna tagliare le rendite delle future pensionate.

Il paragone

In sostanza, l’età di pensionamento per le donne salirebbe da 64 a 65 anni ed in più – secondo la maggioranza commissionale – andrebbero decurtate le misure di compensazione previste dal progetto del Consiglio federale a favore della generazione che raggiungerà la pensione negli anni successivi all’entrata in vigore della riforma (si presume nel 2024). Il periodo transitorio verrebbe così ridotto da 9 a 6 anni, mentre l’età a partire dalla quale si potrà riscuotere l’AVS sale a 63 anni contro i 62 previsti dal governo. In sostanza, dunque, la penalizzazione è su tre fronti!

E tutto per risparmiare (sulla pelle delle donne) cifre certo importanti, ma che diventano briciole se paragonate ai MILIARDI che il kompagno chiusurista Alain Berset, ovvero il “ministro dei flop targato P$$, sta bruciando con il lockdown senza fine. (Senza fine perché, sempre grazie al $ocialista Berset ed agli improponibili burocrati dell’Ufficio federale di sanità pubblica, la campagna di vaccinazione svizzera contro lo stramaledetto virus cinese è un FALLIMENTO).

Diamo i numeri

Visto che ci aspetta, anzi ci siamo già dentro, la più grande crisi economica del dopoguerra (cit. governicchio federale) è ovvio che NON si aumentano tasse e balzelli, e che nemmeno si taglia sull’AVS dei cittadini!

Se ci sono i soldi per ordinare SERRATE devastanti per l’economia, l’occupazione, la coesione sociale e la salute pubblica, ce ne sono anche per non tagliare le rendite AVS delle donne!

Ogni anno si regalano miliardi all’estero: una spesa folle che la partitocrazia non si sogna di ridimensionare malgrado la crisi (i $inistrati ro$$overdi vorrebbero addirittura aumentarla); e poi si pretende di tagliare sull’AVS?

Ogni anno si sperperano miliardi per foraggiare finti rifugiati con lo smartphone: una spesa che il triciclo vorrebbe fare ulteriormente esplodere tramite sottoscrizione del tafazziano Patto ONU sulla migrazione, che mira a trasformare l’immigrazione clandestina in un diritto umano; e poi si pretende di tagliare sull’AVS?

Ogni anno si spendono miliardi per mantenere immigrati in assistenza, che arrivano nella Svizzera Paese del Bengodi da Stati stranieri vicini e lontani per farsi mantenere, ciò grazie in particolare alla devastante libera circolazione delle persone voluta dalla casta; e poi si pretende di tagliare sull’AVS?

Bisogna continuare?

Se sarà referendum…

Il lockdown sta riducendo in miseria ampi strati di popolazione. E adesso ci si inventano i nuovi tagli sulle rendite delle pensionate?E’ improponibile. Tanto più che si tratta di rendite per cui i cittadini (nel concreto: le cittadine) hanno lavorato e pagato!

E’ forse il caso di ricordare, già che siamo in tema, che una delle storiche battaglie della Lega è quella per l’introduzione della Tredicesima AVS agli anziani in difficoltà. Inutile dire che la partitocrazia, ed in primis proprio i $ocialisti, riuscirono nell’”eroica impresa” di affossare la proposta per non darla vinta all’odiato Movimento. Questo è accaduto sia a livello cantonale che a Lugano.

Tornando alla riforma dell’AVS che penalizza tre volte le donne: se le condizioni indicate dalla maggioranza della Csss-S dovessero venire confermate dal plenum del Consiglio degli Stati, ed in seguito dal Consiglio nazionale, c’è chi ha annunciato il lancio di un referendum. Nel qual caso, l’appoggio della Lega e del Mattinonon mancherà.

Lorenzo Quadri