Iniziativa antiburqa: i “grandi statisti” del Consiglio federale non ne vogliono sapere
Come volevasi dimostrare, i camerieri dell’UE in Consiglio federale rimangono attaccati al fallimentare multikulti come cozze allo scoglio. Ed infatti dai “grandi statisti” testé citati è arrivato il njet, invero prevedibile (conosciamo i nostri polli…), al divieto di burqa a livello nazionale. Tale divieto è chiesto da un’iniziativa popolare, che il CF respinge proponendo invece “misure puntuali”. Ovvero, ciofeche politikamente korrette che lasciano il tempo che trovano!
In letargo
Ancora una volta, dunque, il governicchio federale dimostra di non voler fare assolutamente un tubo per difendere i valori svizzeri (ed occidentali) e per affermare il nostro modello di società. Un modello che è chiaramente minacciato dall’immigrazione incontrollata di persone in arrivo da “altre culture”: migranti musulmani che non sono né integrati, né integrabili!
E chi è la titolare del dossier “iniziativa antiburqa” nel governicchio federale? Trattasi della ministra giustizia Karin Keller Sutter (KKS) esponente dell’ex partitone! La quale evidentemente porta avanti le stesse posizioni di chi l’ha preceduta sull’imbottita cadrega, ossia la ministra del “devono entrare tutti”, kompagna Simonetta Sommaruga! Siamo messi bene…
Il colmo
Ricordiamo infatti che la kompagna Simonetta (con i colleghi di governicchio al seguito) era contraria pure alla concessione della garanzia costituzionale all’iniziativa antiburqa promossa dal Guastafeste Giorgio Ghiringhelli e plebiscitata dal popolo ticinese.
Il colmo è che ai tempi, oltre che con le solite fregnacce politikamente korette, il njet all’iniziativa ticinese venne giustificato dicendo che la questione della dissimulazione del viso andava regolata non dai singoli Cantoni, ma in modo uniforme a livello federale. Adesso che si tratta di prendere posizione su un’iniziativa federale, lor$ignori spalancatori di frontiere blaterano che il tema sarebbe di competenza cantonale! Ma chi credono di prendere per i fondelli questi politicanti, sempre chinati a 90 gradi davanti al multikulti?
Due dati di fatto vanno sottolineati:
- Il divieto di burqa è stato “benedetto” perfino dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo. Che di certo non è un gremio di beceri leghisti populisti e razzisti. Sicché, cos’hanno ancora da blaterare i servi bernesi del politikamente korretto?
- Il Consiglio federale, e questo è gravissimo, si rifiuta sistematicamente di contrastare l’avanzata islamista in Svizzera. I tapini, letteralmente ossessionati dal “non si può discriminare” (“sa po’ mia”!) spalancano le porte a chi vuole sfasciare il nostro modello di società per instaurarne un altro, incompatibile coni nostri diritti fondamentali, ottenuti dopo secoli di lotte. Secoli di lotte che la partitocrazia non esita a gettare nel water perché “bisogna aprirsi”. La Svizzera, da culla della democrazia, si sta trasformando, ogni giorno che passa, in paese del Bengodi per gli estremisti islamici. I quali non solo non vengono ostacolati. Ma spesso e volentieri sono pure mantenuti con i soldi dello Stato sociale. Ovviamente per questo disastro sappiamo chi ringraziare; ed i cittadini-elettori anche!
- Per fortuna che, essendo l’iniziativa antiburqa un’iniziativa popolare, a decidere sarà il popolo.Il Mago Otelma prevede che la partitocrazia multikulti ed i suoi soldatini bernesi verranno nuovamente ASFALTATI.
Lorenzo Quadri