La kompagna Simonetta non avrà mica pensato di poterla metter via senza prete…? 

Come c’era da aspettarsi, martedì il Consiglio nazionale ha respinto per 130 voti a 56 ed un astenuto la mozione che chiedeva l’introduzione di una tassa d’entrata per frontalieri. Una tassa auspicata a tutela del mercato del lavoro ticinese e come forma di compensazione delle spese generate dal frontalierato: ad esempio i costi infrastrutturali per l’usura della rete viaria. O  quelli di smaltimento dei rifiuti prodotti dai frontalieri.

Ed infatti, ma tu guarda i casi della vita, il giorno dopo la votazione, mercoledì, sono stati pubblicati i risultati dello studio del Dipartimento del Territorio sulla mobilità dei frontalieri. Ne è emerso che l’82% di costoro arriva in Ticino uno per macchina. Risultato: la già citata usura della rete viaria. E naturalmente inquinamento, intasamenti perpetui sulle strade cantonali e comunali, e conseguenti danni all’economia. Perché il tempo perso in colonna, sull’attrattività della piazza economica ticinese, pesa eccome. E, se a ciò aggiungiamo la competitività fiscale a ramengo a seguito di  un quindicennio di inattività sul fronte delle riforme fiscali…

Senza contare che la tassa per frontalieri – immaginando, ma è solo un’ipotesi, un prelievo di 500 Fr a testa  – avrebbe permesso al Cantone di incassare 33 milioncini all’anno, utilizzabili per finanziare misure a sostegno dell’occupazione dei ticinesi. Su chi avrebbe dovuto versare il contributo, la mozione non diceva nulla, lasciando quindi la porta aperta a tutte le possibilità. Paga il frontaliere? Il datore di lavoro? Si suddividono i costi? Tutto era pensabile.

La kompagna dice Njet

Naturalmente la ministra del “devono entrare tutti” kompagna Simonetta Sommaruga di tasse per frontalieri non vuole nemmeno sentir parlare. Ma non sia mai! E se ci fosse una d-d-d-discriminazione?? Gli svizzerotti – “chiusi e gretti” come ama ripetere il partito della Simonetta – devono assolutamente porsi al di sopra da ogni sospetto: non sia mai che qualcuno, ed in particolare da Oltreramina, li possa tacciare di non applicare in modo pedissequo ed autolesionista il deleterio accordo sulla libera circolazione delle persone!  Che nessun “populista e razzista” si azzardi a proporre delle misure specifiche per tutelare il nostro Cantone da una situazione manifestamente insostenibile!

Oltreconfine…

Intanto nel Belpaese degli impegni presi con la Svizzera se ne impipano. Ma va da sé che la compagna Sommaruga ed i suoi colleghi non si accorgono di nulla. Anzi: la ministra del “devono entrare tutti” crede ancora (l’ha detto davanti al parlamento: è il colmo!) nella rapida conclusione dell’accordo con l’Italia sulla fiscalità dei frontalieri. Presto, un boccalone d’oro! Non ancora contenta, Madame si è  bevuta tutte le panzane italiche sul perché l’accordo in questione non è ancora in vigore; se le è bevute, e se ne vanta pure. Secondo lei è tutta colpa del “maledetto voto” del 9 febbraio e del casellario giudiziale! E questa sarebbe una ministra? Pori nümm…

Non finisce qui

In ogni caso, la questione della tassa per frontalieri non finisce qui. Infatti, il Consiglio federale ha detto njet alla proposta per partito preso. Senza alcun approfondimento. Si è limitato a suonare il solito disco rotto della presunta disparità di trattamento. Che süpa, Simonetta; che süpa. Visto che lo spunto per la tassa per frontalieri non se l’è inventato il solito leghista populista e razzista, bensì il prof Reiner Eichenberger dell’università di Friburgo, magari partire dal presupposto che fossero tutte cavolate non è proprio la scelta più intelligente. Ed infatti, visto che da parte del Consiglio federale l’approfondimento sulla tassa per frontalieri non c’è stato, è già partito il postulato che lo richiede. Perché, se la kompagna Simonetta e la partitocrazia PLR-PPD-P$$ pensano di averla già messa via senza prete, hanno fatto male i conti.

 

Lorenzo Quadri