Grazie all’élite politikamente korretta che ha affossato l’iniziativa d’attuazione
Terremo in Svizzera anche i sostenitori dell’Isis!

Nei giorni scorsi presso il Tribunale penale federale di Bellinzona è stato celebrato il processo a quattro iracheni, residenti in Svizzera, accusati di essere dei sostenitori dell’Isis. Tre di loro sono stati condannati a pene detentive di vari anni. Per i giudici è dimostrato che il trio ha “cercato di introdurre in Svizzera informazioni, materiale e persone in vista della realizzazione di un attentato”. Nientemeno!

Pene pecuniarie?
Interessante notare la linea di difesa adottata dai tre spalleggiatori dell’Isis. Si reputavano colpevoli solo di incitazione all’entrata illegale, quindi di attendevano delle pene pecuniarie sospese, e perfino risarcimenti per i giorni trascorsi in carcere. Apperò. Hai capito questi delinquenti stranieri? Vengono da noi a sostenere il terrorismo islamico, tanto gli svizzerotti sono fessi e al massimo emettono pene pecuniarie con la condizionale, ciò che equivale al NULLA!
Chi dobbiamo ringraziare se ci siamo creati la reputazione internazionale di paese del Bengodi per delinquenti stranieri? Forse i politikamente korretti spalancatori di frontiere?
Altro particolare degno di nota: il processo ai tre complici del terrorismo islamico è già costato al contribuente almeno mezzo milione di franchetti in avvocati d’ufficio. Inutile dire che anche le spese detentive (400 Fr al giorno a testa) saranno a carico nostro.

Il dopo
Emessa la sentenza di condanna, si pensa già, giustamente, al dopo. Cosa succederà a questi supporter iracheni del terrorismo islamico una volta scontata la loro pena nelle confortevoli carceri svizzere (nulla a che vedere con le prigioni del natio Iraq)? Forse che verranno espulsi dal paese, visto che rappresentano manifestamente un pericolo pubblico? Sono stati infatti incarcerati per aver pianificato attentati, non per aver rubato le ciliegie al mercato ortofrutticolo!
Ebbene, il Procuratore generale della Confederazione Michael Lauber ha già chiarito che i tre iracheni non verranno rimandati a casa loro: “Il loro rinvio nei paesi d’origine è escluso a causa dei rischi ritenuti troppo alti”.

Sicurezza in pericolo
Qui qualcuno ha perso la trebisonda. E noi svizzerotti fessi dovremmo tenere sul nostro territorio – e magari pure foraggiarli con i soldi dell’assistenza? – dei supporters iracheni del terrorismo islamico perché per loro sarebbe troppo pericoloso tornare in Iraq? E quindi mettiamo in pericolo la nostra sicurezza per tutelare quella di delinquenti stranieri? Per la giustizia buonista-coglionista, gli onesti cittadini svizzeri valgono meno dei fiancheggiatori dell’Isis! Se questa non è una vergogna!

Le verginelle
Non ci sono dubbi che saranno in molti a scandalizzarsi per questa situazione. Anche tra i politicanti dei partiti $torici. Gli stessi, ma guarda un po’, che nelle scorse settimane urlavano come ossessi contro l’iniziativa d’attuazione: ossia quell’iniziativa che chiedeva l’espulsione certa e sistematica dei criminali stranieri. “Iniziativa disumana”, strillava l’élite politikamente korretta e spalancatrice di frontiere.
Se l’iniziativa “disumana” fosse stata approvata, per i delinquenti iracheni condannati a Bellinzona l’espulsione sarebbe stata ordinaria amministrazione. Le cose, però, sono andate diversamente. Quindi ci terremo in casa i sostenitori dell’Isis. Il che, oltretutto, costituisce una vera incitazione ai terroristi islamici a venire qui, da quei minchioni degli svizzerotti. Minchioni al punto da mettere in pericolo la loro sicurezza interna piuttosto che espellere gli organizzatori di attentati.

Chi ringraziamo?
Teniamo ben presente una cosa: l’ammucchiata partitocratica che ha condotto la campagna denigratoria contro l’iniziativa d’attuazione ha fatto una promessa precisa. Ha assicurato che, grazie alle nuove modifiche di legge votate dal parlamento federale, il numero delle espulsioni di delinquenti stranieri sarebbe pressoché decuplicato, passando dalle attuali 500 all’anno a 4000. La volontà dei cittadini svizzeri, che nel 2010 hanno approvato l’iniziativa popolare per l’espulsione dei delinquenti stranieri, sarebbe dunque stata “rispettata in modo rigoroso”.
Come no. Così rigoroso che adesso scopriamo che non faremo sloggiare nemmeno i sostenitori del terrorismo islamico.
Per questo brillante risultato possiamo ringraziare i partiti $torici. Ricordiamocene ai prossimi appuntamenti elettorali.
Lorenzo Quadri