Dal 2016 decurtate le deduzioni per le spese professionali di trasporto nell’ambito dell’IFD

La Lega a Berna aveva tentato di sventare l’ennesima rapina ai danni degli automobilisti, ma non ha trovato una maggioranza. In Ticino le deduzioni per l’imposta cantonale non si toccano, né adesso, né dopo l’apertura del tunnel ferroviario di base del Ceneri! Chiaro il messaggio, direttore del DFE Vitta?

Per la serie: ma chi l’avrebbe mai detto! Per gli automobilisti, già tartassati e munti con ogni pretesto, si prepara un’altra pillola: la drastica decurtazione delle deduzioni per le trasferte professionali in relazione all’imposta federale diretta. Nel 2016 entrerà in vigore il “famoso” tetto massimo di 3000 Fr. Chi prima deduceva, ad esempio, 10’000 di spese di trasporto, si vedrà dunque appioppato dal fisco un reddito ulteriore di 7000 Fr: un reddito assolutamente fittizio. Perché il contribuente mica guadagna 7000 Fr in più. Il che si può tradurre in ulteriori svariate centinaia di franchetti da pagare alla Confederella ogni anno. E scusate se sono pochi.

Peggio della vignetta a 100 Fr
Questo tetto massimo è stato introdotto con la creazione del nuovo fondo per l’infrastruttura ferroviaria, nel 2014. Berna s’immagina di ricavare 200 milioni di Fr in più. In concreto, verrà attuato, a danno dei soliti “sfigati” automobilisti, un salasso ben superiore a quello della vignetta autostradale a 100 Fr, giustamente affossata dal popolo. Con l’aggravante che per lo meno i soldi della vignetta “dopata” sarebbero andati alla strada. Invece, il taglio alle deduzioni alle spese i trasporto serve a foraggiare la ferrovia. Quindi: gli automobilisti pagano e i treni incassano.

La Lega ci ha provato
Diciamo “famoso” tetto massimo perché, su queste colonne, il tema è stato affrontato a più riprese. E diciamo pure che la Lega, e per la precisione chi scrive, nel dibattito parlamentare a Berna ha tentato di far saltare l’ennesima trovata vessatoria a danno degli automobilisti, sempre più “mucche da mungere” come giustamente dice l’omonima iniziativa popolare. Che, lo ricordiamo, verrà sottoposta al popolo nel 2016. Impallinata sotto le cupole federali, l’iniziativa chiede che gli 1.5 miliardi di Fr che ogni anno vengono prelevati agli automobilisti per finire nelle casse generali della Confederazione vengano invece destinati alla strada. Questo in base al principio di causalità, che tanto piace ai bernesi, ma naturalmente solo a geometria variabile: quando fa comodo, insomma. Un po’ come la morale.

Salasso sulla benzina
Purtroppo la proposta leghista di far saltare il tetto massimo di 3000 Fr alle deduzioni per le trasferte professionali con il veicolo privato non ha trovato una maggioranza alle Camere federali. E adesso, o meglio dal 2016, arriva il conto. A questa nuova pillola (per finanziare la ferrovia) l’ineffabile ministra dei trasporti e delle telecomunicazioni, ovvero la Doris uregiatta, vorrebbe aggiungere un grazioso aumento di 6 cts al litro sul prezzo della benzina. Questo per finanziare le strade nazionali. E già: prima si utilizzano le entrate della strada per altri scopi; poi ci si accorge che mancano i soldi per la strada. E allora che si fa? Ma si torna a battere cassa presso gli automobilisti! Elementare, Watson!

Effetto cascata
Naturalmente non poteva mancare l’effetto-cascata. Alcuni Cantoni, bramosi di mettere le mani nelle tasche della gente, hanno subito colto la palla al balzo: hanno falcidiato, alcuni pressoché azzerato, anche loro le deduzioni per le trasferte professionali consentite nelle imposte cantonali. Insomma, un classico effetto a “boule de neige”; solo che la “boule” non è di “neige”.
E da noi? Il direttore del DFE Christian Vitta ha annunciato che il Ticino per ora – notare il “per ora” – non toccherà le deduzioni. E ci mancherebbe altro: ricordiamoci, ad esempio, che il nostro Cantone ha le imposte di circolazione più care della Svizzera.

Dalle colonne del Corrierone del Ticino, il ministro delle Finanze ha però aggiunto: “un domani, quando entrerà in funzione il tunnel di base del Ceneri, e i tempi di collegamento tra Sotto- e Sopraceneri si accorceranno notevolmente, vedremo cosa fare”. Frena Ugo! Non ci siamo! In Ticino chi vive nelle zone periferiche non ha alternativa plausibile al veicolo privato. Inoltre, sempre più persone lavorano ad orari irregolari, e devono recarsi al lavoro quando di mezzi pubblici non ne circolano proprio. Il Ticino non è Zurigo. E, soprattutto, non lo diventerà neppure con l’apertura del tunnel di base del Ceneri, che non cambierà una virgola per le regioni discoste. Per cui, Achtung! Giù le mani dalle deduzioni per le spese di trasporto! Il borsello degli automobilisti, come già scritto, non è un self service per enti pubblici avidi di entrate. E anche l’alibi morale del “tanto tassiamo chi si comporta in modo vizioso”, ovvero gli automobilisti, non funziona più. Il giochetto del “criminalizzare per mungere” ha fatto il suo tempo.
Lorenzo Quadri