Grazie alla partitocrazia politikamente korretta e ad un’amministrazione elefantesca
Da inizio anno in questo sfigatissimo Cantone è in vigore un nuovo divieto, l’ennesimo. Alle stazioni di servizio è ora proibita la vendita di alcolici dopo le 19. Il primo ad annunciare la “lieta novella”, sollevando al proposito anche qualche domandina, è stato il presente domenicale.
In effetti, la regola è prevista dalla nuova legge sull’apertura dei negozi, approvata dal parlamento cantonale nel 2015 ma entrata in vigore solo ad inizio anno. Perché nessuno in parlamento ha fatto un cip al proposito? Semplicemente perché nessuno, nell’ambito del dibattito, se ne è accorto. L’unico argomento di discussione è stata l’ormai famosa mezz’ora di apertura in più dei negozi.
Sicché, ad un mese dall’entrata in vigore della nuova proibizione, ecco che arriva l’iniziativa parlamentare Censi (Lega) – Käppeli (PLR) per chiederne l’abolizione!
Giusto che l’insensato divieto venga cancellato, per quanto la modalità risulti lievemente ridicola.
Ma, se nemmeno i parlamentari si sono accorti di aver votato l’ennesimo “Verbot”, esso è farina del sacco di chi? La risposta possibile è una sola: dell’amministrazione! Questo vuol dire che nell’amministrazione cantonale, gonfiata come una rana – e più precisamente nel DFE targato PLR competente per le aperture dei negozi – ci sono funzionari che, per giustificare il proprio posto di lavoro, si inventano divieti e burocrazia; tanto per disintegrare i gioielli di famiglia ai cittadini ed ai commerci.
Anche il Gigi di Viganello è in grado di rendersi conto che il divieto di vendita serale di alcolici presso le stazioni di servizio è del tutto inutile nella prevenzione dell’abuso di alcol o della violenza giovanile: chi vuole sbronzarsi, può fare rifornimenti prima delle 19! In compenso il nuovo divieto limita la libertà di tutti. Con ovvi intenti moralisti e criminalizzanti. Il cittadino è considerato un irresponsabile per definizione, che uno Stato sempre più costoso, sovradimensionato ed invasivo pretende di controllare e di limitare in ogni sua mossa. Acquistare un cartone di birra diventa un atto sospetto e potenzialmente criminale: va ostacolato. Ma stiamo uscendo di cranio?
Preoccupanti sono le due equazioni che oggi vanno purtroppo per la maggiore:
- Un problema = una tassa
- Un problema = un divieto.
Eppure è così che la partitocrazia politikamente korretta, come pure l’esuberante (nel senso che c’è un sacco di gente “in esubero”) amministrazione cantonale funzionano!
Se poi pensiamo che ci sono candidati/e ad importanti municipi i cui curricula politici presentano, come pezzo forte, proposte quali il divieto di fumo anche all’esterno…
Lorenzo Quadri