Viaggiatori costretti a prendere un trenino che ha totalizzato il record planetario di flop
A partire da oggi, Eurobus entrerà in Svizzera dove gestirà tramite pullman alcune tratte, sulle quali farà concorrenza alle FFS.
Su queste tratte, dunque, il Dipartimento Doris tollera (?) la concorrenza privata alle ferrovie. Ovvero la possibilità, per l’utente, di scegliere il mezzo di trasporto “collettivo” che preferisce.
Le cose vanno invece in modo assai diverso per il collegamento con la Malpensa. Ovvero il prolungamento del trenino dei puffi Stabio-Arcisate (o Mendrisio-Varese che dir si voglia) fino all’aeroporto varesino.
Stalinismo in salsa bernese?
A fine anno come noto il Dipartimento federale dei trasporti targato PPDog azzererà le concessioni per le tre ditte di bus che attualmente fanno la spola tra il nostro Cantone e la Malpensa, annullando dunque il servizio. Perché? Perché “la ferrovia deve essere preservata dalla concorrenza”. Ohibò! Ecco l’ennesimo atto di arroganza statalista da parte di un Dipartimento e di una Consigliera federale che hanno dimostrato a più riprese di essere succubi dei “grandi manager” (?) delle aziende statali: vedi La Posta (“piena fiducia” della Doris alla direttrice Susanna “un milione all’anno” Ruoff e ai suoi piani di smantellamento); vedi l’emittente di regime galoppinata incondizionatamente e senza vergogna; vedi adesso le FFS.
Naturalmente il Dipartimento non è in grado di spiegare in modo plausibile perché le FFS sul collegamento con la Malpensa devono essere “preservate dalla concorrenza” – sono tornati i bolscevichi? – mentre su altre tratte no. Ed infatti si arrampica sui vetri.
Ci smenano i viaggiatori
Il problema, è evidente, non riguarda solo le ditte che attualmente gestiscono il servizio autobus Ticino – Malpensa e che dall’anno prossimo non potranno più lavorare, con tutte le conseguenze (anche occupazionali) del caso. Il problema è anche e soprattutto dei passeggeri. Che non avranno più possibilità di scelta.
La situazione è molto semplice: l’attuale servizio “su gomma” funziona ed è apprezzato. Il trenino Lugano-Varese, prolungato fino alla Malpensa, invece, è una ciofeca. Malgrado sia costato agli svizzerotti una cifra stellare, non lontana dai 200 milioni di Fr. Non solo il tempo di percorrenza è assai più lungo di quello del bus, ma, come ben sappiamo, la nuova tratta ferroviaria, dalla sua apertura, ha collezionato il record planetario di disservizi, ritardi, cancellazioni di collegamenti. Ringraziamo la sempre “ineccepibile” (come no) gestione di vicini a sud.Ed infatti, ma tu guarda i casi della vita, due dei collegamenti annunciati con la Malpensa sono già “misteriosamente spariti” dagli orari.
Nelle scorse settimane si è poi “scoperto” che Mendrisio risulta essere l’unica stazione ferroviaria Svizzera con un tasso di treni in ritardo che supera il 30%. TiLo è inoltre riconosciuta come la peggior compagnia regionale in fatto di puntualità, con la tratta Varese Mendrisio Bellinzona che circola in media con oltre il 40% dei convogli in ritardo.
Tutti in auto?
Insomma: dall’anno prossimo i viaggiatori per la Malpensa dovranno partire dal Ticino molto prima di adesso. Senza peraltro avere alcuna certezza di poter prendere il loro areo, data la qualità del servizio fornito dal nuovo trenino. Cosa faranno i viaggiatori costretti dallo Stato a prendere un treno che arriva in orario solo ogni tanto? Saliranno in carrozza raccomandandosi all’Altissimo? Oppure andranno tutti alla Malpensa in macchina o in taxi (spendendo così una paccata di soldi grazie alla Doris ed ai suoi burocrati)?
Quando si dice: le scelte politiche lungimiranti!
Attendiamo intanto di sapere quante auto di frontalieri ha tolto dalle strade ticinesi, infesciate di targhe azzurre, il nuovo collegamento ferroviario; creato e pagato proprio a causa dell’invasione da sud voluta dalla partitocrazia spalancatrice di frontiere. C’è come il vago sospetto che il bilancio non sia esaltante.
Lorenzo Quadri