Questa è una di quelle buone notizie che meritano di venire sottolineate. Nell’anno 2012 la qualità dell’aria è ancora migliorata in Ticino rispetto al 2011. Negli ultimi venti anni la qualità dell’aria nel nostro Cantone è migliorata con una riduzione dei principali agenti inquinanti tra il 20 ed il 70%.

Dunque, non siamo messi poi così male. In altri Cantoni turistici, tra l’altro, i valori limite di ozono e polveri fini vengono superati assai più spesso che alle nostre latitudini, solo che non viene strombazzato in giro.

Quando si parla di inquinamento, dunque, è bene non cadere nei soliti luoghi comuni politikamente korretti, che mirano a dare la colpa di tutti i mali ambientali sempre ai soliti automobilisti, naturalmente solo a quelli residenti.
Ricordiamoci infatti che il Ticino confina con la Lombardia quindi una bella fetta del nostro smog arriva dalla vicina Penisola. E non è certo con gli 80 Km/h anti polveri fini, la cui unica utilità è quella di “fare cassetta”, che si risolve questo problema.

Inoltre, se  vogliamo parlare di auto, le strade nazionali e cantonali sono intasate anche perché ci sono 56mila frontalieri e svariate migliaia di padroncini e distaccati che ogni giorno entrano in Ticino dalla vicina Penisola. Non arrivano col teletrasporto, e nemmeno con l’auto elettrica: arrivano uno per macchina, ed inquinano.

Frontalieri su ferrovia?
All’Italia dei problemi provocati sul nostro territorio non gliene potrebbe fregare di meno. Basti pensare che, mentre in Ticino ci si arrabatta per realizzare la tratta elvetica della ferrovia Stabio-Arcisate addirittura con doppio binario nell’illusione che questa potrebbe spostare qualche frontaliere dalla strada alla ferrovia (non ci si preoccupa di diminuire il numero dei frontalieri, ma quando mai…) Oltreconfine i lavori, come da copione, sono in alto mare. Non solo, ma anche se così non fosse, l’Italia non ha previsto i park&ride alle stazioni del nuovo trenino, quindi non si capisce bene come farebbero i frontalieri a parcheggiare l’auto e ad arrivare in Ticino su ferrovia. Dimostrazione quindi che Oltreconfine l’unica preoccupazione è usare il nostro Cantone come “terreno di caccia” occupazionale approfittando alla grande delle frontiere spalancate, ed incassare i ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri.  Degli ingorghi e degli intasamenti stradali nel nostro Cantone non gliene potrebbe fregare di meno.

Ancora una volta…

E’ quindi importante sottolineare da un lato i progressi fatti in Ticino per quanto attiene alla qualità dell’aria (e chi dirige da 18 anni il Dipartimento del Territorio? Non sarà mica un leghista??), invece di limitarsi ad accentuare con toni catastrofisti i superamenti di limiti. Altrettanto importante sottolineare che anche in materia di inquinamento dell’aria il Ticino paga a caro prezzo la vicinanza con la Lombardia e la libera circolazione delle persone.  Quest’ultima ha conseguenze negative non solo sulla nostra sicurezza e sul mercato del lavoro, ma anche sull’ambiente e sulla viabilità. Ma questo non si può dire, mica vorremo passare per beceri razzisti e xenofobi! Col risultato che, avanti di questo passo, poco ma sicuro che, se vorremo che sia ancora possibile circolare, andrà a finire che dovremo ampliare a nostre spese la rete viaria per far arrivare frontalieri e padroncini.
Lorenzo Quadri