“Grazie” alla partitocrazia, i frontalieri aumentano ancora! Avanti con la Swissexit!

Come volevasi dimostrare, l’INVASIONE DA SUD di questo sfigatissimo Cantone prosegue a pieno ritmo. Per tanto scempio sappiamo chi ringraziare: il solito triciclo PLR-PPD-P$ (Verdi-anguria ovviamente inclusi).

Gli ultimi dati dell’USTAT (non del Mattino populista e razzista), resi noti nei giorni scorsi, fanno stato del disastro. In Ticino i frontalieri sono ormai 70mila, con un incremento del 10% nel corso dell’anno di disgrazia 2019. E ad esplodere è in primis il numero dei frontalieri attivi nel terziario, ossia negli uffici, che sono ormai quasi 45mila: ovvero praticamente i due terzi del totale. Nel giro di un decennio, tra il 2009 ed il 2019, i frontalieri nel terziario sono passati da 25mila a 45mila: quasi raddoppiati!

Com’era già la storiella dei “lavori che i ticinesi non vogliono più fare”? La realtà è che, grazie alla devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia, vengono assunti frontalieri al posto dei ticinesi.

A parti invertite…

Anche il Gigi di Viganello è in grado di rendersi conto che la presenza di addirittura 70mila frontalieri in un Cantone di 350mila abitanti non ha uno straccio di giustificazione. Ormai in Ticino la maggior parte dei lavoratori è straniera! Se le provincie italiche a noi vicine venissero invase in misura analoga da frontalieri ticinesi, poco ma sicuro che il Belpaese avrebbe già costruito un bel muro sul confine.

Conseguenze drammatiche

Il drammatico fenomeno della sostituzione di lavoratori ticinesi con frontalieri diventa sempre più plateale. Con tutte le conseguenze del caso. Il tasso di disoccupazione ILO in Ticino è dell’8.1%, contro il 5.1% della Lombardia. Nel nostro Cantone le persone in assistenza sono oltre ottomila. Il numero dei sottoccupati è raddoppiato nel giro di un decennio.

Nel Canton Ginevra, per contrastare l’assalto alla diligenza da parte di frontalieri che arrivano da sempre più lontano, l’Ufficio cantonale del lavoro ha sottoscritto un accordo con la Federazione delle imprese per applicare la preferenza indigena. In concreto, gli imprenditori si impegnano a rivolgersi agli Uffici di collocamento prima di assumere all’estero. Da noi invece il massimo che il DFE targato PLR riesce ad escogitare  – e solo perché si avvicina la votazione sull’iniziativa “per la limitazione” – sono le conferenze sulla responsabilità sociale delle aziende. Come se agli imprenditori, magari d’Oltreramina, che sfruttano la devastante libera circolazione per lasciare a casa ticinesi ed assumere frontalieri gliene fregasse qualcosa della “responsabilità sociale”! Ma d’altronde il PLR, che da tempo immemore gestisce il DFE, non solo è favorevole alla libera circolazione, ma smania pure di sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale che ci ridurrebbe a colonia dell’UE.

Politicanti contro il Ticino

Il Regno Unito post-Brexit ha dato un deciso giro di vite all’immigrazione: entrano solo i lavoratori qualificati di cui l’economia ha bisogno.

In questo Cantone, invece, i politicanti del triciclo si stracciano le vesti per il mantenimento della libera circolazione delle persone! Si agitano come ossessi affinché lo scempio possa continuare ed anzi peggiorare sempre! E si preparano pure a sottoscrivere il citato accordo quadro istituzionale!

Intanto la $inistra, invece di difendere i lavoratori ticinesi, si preoccupa unicamente di inventarsi nuove tasse, balzelli e divieti nel nome del “clima”. Senza fare un cip – ça va sans dire – sull’inquinamento generato dai 70mila frontalieri uno per macchina. Per questi kompagni contano solo le frontiere spalancate!

Come se non bastasse, ci dobbiamo pure sorbire gli studi farlocchi dell’IRE, secondo i quali la disoccupazione in Ticino non sarebbe un problema, ma quando mai: “se ne parla solo perché interessa alla politica”, “sono solo percezioni”!

Il 17 maggio

Le due frasi conclusive le riprendiamo dal comunicato stampa che la Lega a diramato giovedì, e che i media di regime si sono permessi di snobbare (altro che “informazione indipendente”!):

Il  17 maggio i cittadini avranno la possibilità di mettere la parola fine allo scempio del mercato del lavoro ticinese provocato dalla partitocrazia PLR-PPD-PS /Verdi, votando un Sì deciso all’iniziativa “per un’immigrazione moderata” (iniziativa per la limitazione).

Solo tramite disdetta della libera circolazione delle persone il Ticino potrà tornare a sperare nel futuro. In caso contrario, il destino del nostro Cantone è segnato: tornerà ad essere terra di emigrazione, come ai tempi dei nostri trisavoli. Per questo scempio, i ticinesi sappiano chi ringraziare!.

Lorenzo Quadri