Lega e Mattino: la lotta continua
Come sempre quando muore qualcuno, gli avvoltoi escono allo scoperto. L’improvvisa dipartita di Giuliano Bignasca non ha fatto eccezione.
La scomparsa del Nano, così inattesa ed incredibile – perché il Nano, semplicemente, era una parte del Ticino, come il monte Brè o i castelli di Bellinzona: nessuno ha mai pensato che potesse venire a mancare – ha suscitato profonda costernazione in tutto il Cantone. Lo dimostra l’enorme folla che ha partecipato, commossa, all’ultimo saluto di sabato.
Se questo è l’effetto che la dipartita del Nano ha avuto su migliaia e migliaia di ticinesi che non l’hanno conosciuto personalmente, è facile immaginare come si possa sentire chi ha lavorato per anni fianco a fianco con lui. In redazione, in municipio a Lugano, nella Lega.
Anche in queste tragiche circostanze c’è chi, dimostrando cecità politica oltre che bassezza umana, si è voluttuosamente dilettato in previsioni nefaste – che in realtà sembravano più a degli auspici – sul futuro della Lega dei Ticinesi e del Mattino della domenica.
Nessuno è così ingenuo da credere che tutti siano addolorati dalla scomparsa del Nano. Sappiamo bene che c’è chi – partitocrazia in primis, e ancora di più la grande coalizione politico-mediatica antileghista – squallidamente spera di trarre vantaggio dalle disgrazie altrui.
Ebbene, costoro faranno meglio a tornare con i piedi per terra.
Malgrado il dolore di tutti noi sia estremo, malgrado la perdita che abbiamo subito sia gravissima ed irreparabile, il nostro spirito combattivo è quello di sempre. Terremo la nostra disgrazia stretta tra i denti, ma andremo avanti. Certo sarà dura. Ma ce la faremo. La Lega proseguirà e proseguirà anche il Mattino della domenica. “Non molleremo”: è il motto che ci siamo scelti e a cui terremo fede ad ogni costo.
Del resto, vent’anni fa si diceva che la Lega sarebbe stata un fenomeno passeggero. Dieci anni fa la si dava per spacciata. Invece nel frattempo il nostro Movimento ha raddoppiato i seggi in Consiglio di Stato, nel Municipio di Lugano, in Consiglio nazionale, ed è entrato in numerosi esecutivi comunali. Quindi i nostri nemici faranno bene a non abbandonarsi alle loro illusioni. Che, come non si sono realizzate fino ad adesso, non si realizzeranno né ora né mai.
Il Mattino continuerà, di domenica in domenica, a denunciare le magagne della partitocrazia. A puntare il dito contro le devastanti conseguenze delle scelte imposte da quest’ultima. Continuerà a formulare in modo forte e chiaro le proposte ed i messaggi politici della Lega dei Ticinesi. E a provocare travasi di bile ai moralisti a senso unico ed in funzione partitica, che negli scorsi giorni non hanno perso l’occasione – ma quando mai! – di mostrare a tutto il Cantone di quale (squallida) pasta siano fatti.
Il Mattino e la Lega continueranno, in nome del Nano, le battaglie degli ultimi 23 intensissimi anni. “Non molleremo”. Nemmeno di un millimetro.
Il Ticino ed i ticinesi non verranno lasciati in balìa della partitocrazia, degli spalancatori di frontiere, della coalizione del “tassa e spendi”, di chi vuole distruggere il Paese per portarlo nell’Ue, di chi ha fatto della genuflessione nei confronti degli eurobalivi la propria vocazione, dei neosvizzeri che entrano in politica per sfogare il proprio odio contro la Svizzera.
Una volta dicevamo: “siamo pochi ma ci siamo”. Adesso diciamo: siamo tanti e ci siamo. E andremo avanti, se possibile, con ancora maggior determinazione di prima. Lo dobbiamo al Nano. E lo dobbiamo ai Ticinesi che, nel corso degli anni, ci hanno onorati del loro sostegno e della loro fiducia. E che continuano a farlo.
Lorenzo Quadri