I migranti arrivati nel 2015 verranno presto scaricati sul groppone di Cantoni e Comuni

E ti pareva! A Lampedusa, complici le condizioni marittime favorevoli (favorevoli ai passatori delle ong, s’intende) gli sbarchi di finti rifugiati con lo smartphone che non scappano da nessuna guerra hanno ripreso vigore alla grande. Solo tra lunedì e martedì sono giunti sull’isola più di 2000 (!) migranti economici in 24 ore. Naturalmente oltre il 90% sono giovani uomini soli. Altrettanto naturalmente, dalle nostre parti si passa l’acqua bassa. Non ci vuole molto per immaginare il perché: grazie alla partitocrazia spalancatrice di frontiere ed alla sua politica del “devono entrare tutti”, questa nuova ondata di caos asilo avrà ben presto ripercussioni anche in Ticino. Quanti dei 2000 clandestini testé citati ce li troveremo qui? E quanti di loro sono legati all’estremismo islamico? E soprattutto: quanto tempo passerà prima che i balivi UE facciano pressioni sulla Svizzera affinché accolga finti rifugiati che non le spettano (ed è scontato che i camerieri bernesi di Bruxelles caleranno le braghe all’istante)?

L’Italia deve tornare a chiudere i porti, come ai tempi in cui il buon Salvini era ministro dell’Interno!

Spendere invece di risparmiare?

E’ evidente, e lo ribadiamo per l’ennesima volta, che con la crisi economica ed occupazionale da stramaledetto virus cinese non ci possiamo più permettere di mantenere tutti. Sull’asilo, che ogni anno costa miliardi – le cifre, chissà come mai, vengono accuratamente IMBOSCATE – bisogna risparmiare. Alla grande. Da notare che ad aggravare il disastro economico-occupazionale in Svizzera è il lockdown “eterno” voluto dai $inistrati chiusuristi. Gli stessi che però pretendono di accogliere e mantenere nel nostro paese, ovviamente con i soldi dei contribuenti, tutti i migranti economici. Quando i soldi pubblici servono per aiutare gli svizzeri in difficoltà!

Non solo: proprio quando bisogna risparmiare, la criccaro$$overde vorrebbe farci spendere ancora di più per i finti rifugiati. Sogna infatti di introdurre la figura dei rifugiati climatici.Ovvero, quelli che scapperebbero dai cambiamenti climatici. Una proposta in tal senso è stata di recente respinta dal governicchio federale: e ci sarebbe mancato altro. Vedremo però quanto durerà la resistenza. Perché c’è come il vago sospetto che…

Tanto per non farsi mancare niente, il CF ha licenziato il Messaggio per l’adesione della Svizzera al delirante Patto ONU sulla migrazione, che mira a trasformare l’immigrazione clandestina in un diritto umano.

Il pillolone

E, proprio mentre arriva la nuova ondata di caos asilo, sui Cantoni – compreso il nostro – sta per piombare un “pillolone” regalo dell’ondata precedente: quella del 2015.

Infatti, dopo che i migranti economici hanno trascorso 5 anni sul territorio elvetico, la Confederella li scarica sui Cantoni e sui Comuni. E i 5 anni stanno appunto per scadere.

Cosa comporta questo per il Ticino? Semplice: il mandato (con relativo finanziamento) di seguire gli asilanti che Berna ha attribuito al Soccorso operaio di turno giunge al termine. Imigranti vengono dunque scaricati sul groppone delle autorità locali. Le quali, oltre a dover mantenere i finti rifugiati, li dovranno pure seguire con i loro assistenti sociali. Trattandosi di varie centinaia di persone, non si può certo escludere che le città dovranno assumere (naturalmente con i soldi del solito sfigato contribuente) degli assistenti sociali in più per adempiere al nuovo compito.

Autosufficienza zero!

Perché queste persone vanno seguite? Perché, spesso e volentieri, oltre a non lavorare, non sono autosufficienti in nulla. Pur vivendoqui da 5 anni, la maggioranza di loro non ha imparato una parola di italiano. Si tratta di soggetti che non lavoreranno MAI! E che nemmeno sono in grado di districarsi da soli nelle incombenze quotidiane!

E “naturalmente”, beneficiando in genere di un’ammissione provvisoria (che in Svizzera significa ammissione definitiva) non possono (“sa po’ mia!”) essere rimandati nel paese d’origine! Ma non sta né in cielo né in terra che chi non si integra minimamente possa continuare a mungere l’assistenza come se niente fosse! Sveglia! A chi non si integra, bisogna chiudere i rubinetti!

In più questi migranti economici, oltre a percepire prestazioni in denaro, sono seguiti da ampie reti sociali dai costi stellari. E nümm a pagum!

Oltretutto, questa nuova tegola – regalo del caos asilo e delle frontiere spalancate dalla partitocrazia triciclata – Cantoni e Comuni se la vedono piombare addosso quando già bisogna far fronte alla crisi da stramaledetto virus cinese.

E’ quindi evidente che, come scrivevamo su queste colonne un paio di settimane fa, la politica d’asilo svizzera (e non solo svizzera) deve cambiare paradigma. Radicalmente. Basta far immigrare asilanti. Costoro – se sono dei veri profughi – vanno aiutati sul posto, in campi creati vicini al paese d’origine! Costerebbe molto meno, per un’efficacia nettamente maggiore!

Lorenzo Quadri