Urge recuperare ciò il governicchio e la partitocrazia hanno pavidamente rottamato

Martedì a Berna è stata presentata pubblicamente l’iniziativa popolare dal titolo “Salvaguardia della neutralità svizzera”, lanciata da un comitato interpartitico. Nel comitato  figurano anche due membri ticinesi, che sono l’editore ed il direttore del Mattino.

L’iniziativa chiede che la Svizzera torni alla neutralità “integrale”, la quale va iscritta nella Costituzione. L’articolo costituzionale proposto (54 a) precisa in particolare che:

  • La neutralità elvetica è permanente ed armata;
  • La Svizzera non aderisce ad alleanze miliari o difensive (se non in caso di aggressione diretta contro la Svizzera);
  • Il nostro paese non adotta sanzioni (“misure coercitive non militari”), prende però i provvedimenti atti ad evitare che queste misure vengano aggirate per il tramite della Confederazione;
  • “La Svizzera si avvale della propria neutralità permanente per prevenire e risolvere conflitti ed offrire buoni uffici in qualità di mediatrice”.

Più nessuna credibilità

Oggi la nostra neutralità è rottamata. Non ha più alcuna credibilità a livello internazionale. Non basta dichiararsi neutrali per esserlo nella realtà. I soldatini della partitocrazia ripetono come un mantra che “la Svizzera è ancora neutrale”. E’ solo un fumogeno per infinocchiare il popolazzo. E’ neutrale unicamente chi viene riconosciuto come tale dagli altri Paesi. Questo non è più il caso della Svizzera. La Russia ha infatti dichiarato che Berna non può assumere un ruolo di mediazione nella guerra in Ucraina perché ha abbandonato la neutralità.

Solo una Svizzera neutrale è utile alla pace e può mediare tra parti belligeranti. Una Svizzera EX neutrale – cioè quella che ci ritroviamo oggi per colpa del governicchio federale e della partitocrazia –  si riduce ad una vocina che strilla nel coro. Così perde qualsiasi rilevanza internazionale. Altro che riempirsi ipocritamente la bocca con dei “buoni uffici” che non interessano più a nessuno! Se poi pensiamo che una fetta della partitocrazia ($inistrati guerrafondai in primis)  vorrebbe addirittura inviare armi a Kiev…

Il CF ha adottato con il copia-incolla tutti i pacchetti di sanzioni che gli eurofalliti hanno decretato contro Mosca. Così facendo ha gettato nel water sia la neutralità che la sovranità. Ci ha ridotti alla ripresa automatica del diritto UE. Quella prevista dallo sconcio accordo quadro istituzionale.

Un unicum

La Svizzera non è l’unico paese neutrale al mondo. Tuttavia la neutralità svizzera è un unicum. E’ permanente ed armata. Non è allineata. Non ammette alleanze difensive o offensive con altri Stati. E’ una libera scelta e non un’imposizione di potenze straniere. Ed era integrale fino a poco tempo fa.

Questa neutralità è uno dei pilastri della nostra nazione, e va recuperata. La neutralità cooperativa del “medico italiano” del PLR, per contro, è una non-neutralità. Un patetico artificio retorico. Prima si rottama la neutralità e poi si va in giro a negare l’evidenza. A cianciare che non è vero che la neutralità è stata rottamata, ma quando mai: si è “solo” evoluta ed è diventata cooperativa! Come direbbe Totò: “Ma ci faccia il piacere!”.

“Inevitabile” una cippa!

Le sanzioni sono delle misure di guerra. Sono quindi incompatibili con la neutralità. La Svizzera non era affatto obbligata ad accodarsi. Due terzi del mondo non ha decretato sanzioni contro la Russia. Ed infatti all’indomani della calata di braghe di Berna la reazione generale è stata di stupore: “Anche la Svizzera ha abbandonato la storica neutralità!”.

Traduzione: nemmeno i balivi di Bruxelles e di Washington si aspettavano la capitolazione immediata su uno dei capisaldi del Paese. E qualcuno crede davvero che una simile dimostrazione di debolezza e di pavidità abbia giovato alla reputazione internazionale della Confederella? Suvvia, non facciamo ridere i gallinacei.

Pavidità verso l’esterno e vigliaccheria verso l’interno: davanti all’opinione pubblica, il governicchio federale ha tentato di scaricarsi della responsabilità di aver sfasciato la neutralità blaterando che “era inevitabile”. Inevitabile una cippa.

Le sanzioni contro privati cittadini russi sono pure illegali. Non è aggiungendo altre violazioni allo Stato di diritto che lo si ripristina dove è stato distrutto a suon di bombe. Le sanzioni gettano benzina sul fuoco, creano ulteriori ingiustizie ed espongono la Svizzera a richieste di risarcimento stellari. Che verranno pagate con i soldi dei contribuenti. Mica con quelli del “medico italiano” del PLR.

Come abbiamo scritto in più occasioni, la dismissione della neutralità ed il blocco illegale di patrimoni privati avranno effetti deleteri anche sulla piazza finanziaria elvetica. Si tradurranno in un fuggi-fuggi di capitali e nella conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.

Sotto con le firme

A questo disastro bisogna porre rimedio. La neutralità va ripristinata. Nel nostro interesse, ma anche in quello della pace nel mondo. Come è stato detto durante la conferenza stampa di lancio dell’iniziativa per la neutralità: con una Svizzera neutrale “la pace avrà una possibilità in più”.

Ecco perché sosteniamo con convinzione questa iniziativa popolare! Sotto con le firme!

Lorenzo Quadri