La kompagna Simonetta e parte del triciclo si volevano inventare una tassa per i furgoni
Intanto a Berna la partitocrazia ha già calpestato la volontà popolare contraria all’aumento dei balzelli sulla benzina
Da quando la disastrosa kompagna Simonetta Sommaruga ha assunto la direzione del DATEC, l’andazzo è evidente: si fa di tutto e di più per mungere gli utenti della strada. Spesso e volentieri con la complicità della partitocrazia, ma contro la volontà dei cittadini.
Nella sessione autunnale delle camere federali la casta ha infatti benedetto un rincaro della benzina di 3.5 centesimi al litro.
Mani nelle tasche
Geniale: gli svizzeri lo scorso 13 giugno hanno detto No alla nuova legge sul CO2 e quindi no all’aumento di tasse e balzelli sul carburante. Meno di un mese dopo, il governicchio federale gonfiava la tassa sull’olio combustibile. E adesso la partitocrazia ha prolungato fino al 2024 la durata della legge sul CO2 che altrimenti sarebbe giunta a scadenza alla fine di quest’ anno. E, con essa, ha benedetto un aumento del prezzo della benzina di 3.5 centesimi al litro. Mani nelle tasche degli automobilisti!
Contemporaneamente però il kompagno Alain Berset si bullava per la riduzione (?) media, per l’anno di disgrazia 2022, del premio di cassa malati dello 0.1% (!) in Ticino, attribuendosene perfino il merito. Si tratta di uno sconto di qualche franco all’anno. Un paio di pieni di benzina con balzello accresciuto basteranno a bruciarlo. Grazie kompagna Simonetta! Grazie gauche-caviar!
La mozione liblab
Non solo: sempre la Simonetta, con l’appoggio di parte della partitocrazia (in primis la $inistra rossoverde) nell’ultima settimana di sessione ha tentato di far passare in Consiglio nazionale una mozione (del “senatore” nidvaldese liblab Hans Wicki, che gli Stati hanno già approvato in marzo) che voleva inventarsi una nuova tassa stradale a carico degli artigiani e dellepiccole e medie imprese. Infatti la tassa sul traffico pesante (TTPCP) in vigore in Svizzera da 20 anni si applica agli autocarri che pesano più di 3.5 tonnellate. Non ai furgoni di peso inferiore. Da notare che i TIR UE che attraversano parassitariamente la Svizzera pagano una TTPCP irrisoria; e questo ha trasformato il nostro paese in un corridoio di transito a basso costo per bisontieuropei. E chi possiamo ringraziare? Ma il kompagno Moritz “Implenia” Leuenberger, che calò le braghe con Bruxelles! Ecco come i ro$$overdi difendono l’ambiente!
Tassa per i furgoni
Sta di fatto che i furgoni di peso inferiore alle 3.5 tonnellate sono esenti dalla tassa sul traffico pesante e quindi il liblab Wicki, la kompagna Simonetta e una buona fetta della partitocraziavolevano inventarsi un balzello apposito! Il che avrebbe significato, appunto, depredare le piccole e medie imprese in tempo di crisi nera, gravandole di una nuova tassa. Oltretutto, quando venne introdotta la TTPCP, il governicchio federale spergiurò che mai detta tassa sarebbe stata estesa ai furgoni. A questa obiezione la ministra dei trasporti P$ ha saputo solo rispondere che i tempi cambiano. Apperò! Diciamo che è il governicchio federale a cambiare posizioni come cambia le mutande. Pensiamo solo al contributo di coesione all’UE, misteriosamente trasformatosi, nella narrazione dei sette “grandi statisti”, da gesto volontario a pagamento obbligatorio e pure ricorrente.
La maggioranza del Nazionale ha alla fine respinto l’ennesimo assalto tassaiolo. Ma è chiaro che non finirà qui. Altri tentativi di mungitura degli utenti delle strade seguiranno. Come sappiamo infatti la kompagna Simonetta mira ad introdurre il road pricing ed il mobility pricing.
E i frontalieri?
La kompagna Sommaruga voleva gravare i furgoni di una nuova tassa sostenendo che il loro numero è aumentato. Questi mezzi consumano la rete stradale senza pagare adeguatamente. Ma guarda un po’. Anche il numero dei frontalieri è esploso e nemmeno loro coprono i costi viari che generano! Dunque, che lakompagna Sommaruga pensi ad una tassa d’entrata per frontalieri! Tassa che deve essere maggiorata per quelli che varcano il confinedurante le ore di punta, generando caos viario. Così si smaltiscono le code. I proventi vanno poi investiti in misure a sostegno dell’occupazione dei ticinesi.
Altro che tartassare i conducenti svizzeri!