Accordo quadro: la storiella dei negoziati complementari non se la beve nessuno

E’ ormai manifesto che la partitocrazia ha completamente perso il senso del ridicolo! Visto che ormai le elezioni federali si avvicinano, i politicanti del triciclo si producono in acrobatiche giravolte nel tentativo di salvarsi i “ciapett”.

Il tema è lo sconcio accordo quadro istituzionale con la fallita UE: argomento fondamentale per il futuro della Svizzera. Perché, come abbiamo avuto più volte modo di scrivere, se questo obbrobrioso trattato capestro dovesse venire sottoscritto, i balivi di Bruxelles verrebbero a dettar legge in casa nostra in ambiti fondamentali. Sarebbe la fine della Svizzera come Stato indipendente; e sarebbe anche la fine dei nostri diritti popolari.

A manina

Ora, il triciclo PLR-PPD-P$$ lo sconcio accordo quadro istituzionale lo vuole. Eccome che lo vuole. L’ha detto apertamente. Perché la partitocrazia, nei confronti dell’UE, conosce una sola politica: quella della calata di braghe ad altezza caviglia. “Dobbiamo cedere, non abbiamo altra scelta, siamo piccoli e deboli, altrimenti l’UE….”ed avanti con i ricatti e con il terrorismo di regime!

Anche i manager stranieridella grande economia vogliono lo sconcio accordo quadro istituzionale. Sicché, quando si tratta di mettersi a 90 gradi davanti all’UE, i $inistrati vanno gioiosi a manina con gli odiati padroni. E poi la gauche-caviar ha ancora il coraggio di sostenere che lei difenderebbe i salari. Certo, come no!  Ma a chi pensano di darla a bere?

Panico elettorale

La partitocrazia vuole lo sconcio accordo quadro istituzionale, ma evidentemente la maggioranza dei cittadini è di ben altro parere e comincia ad averne piene le scuffie di politicanti che svendono il paese ogni giorno che passa. Ed ai sondaggi farlocchi secondo cui il 60% dei cittadini elvetici sarebbe favorevole all’immondo trattato capestro, evidentemente, non ci crede nessuno; nemmeno la partitocrazia.

Purtroppo per l’élite serva dell’UE,  le elezioni federali si avvicinano. Ed i cittadini potrebbero manifestare nelle urne il proprio malcontento nei confronti del calabraghismo “off limits” dei politicanti attivi sotto le cupole bernesi. Come fare per salvare le cadreghe? Chiaro: si tenta di infinocchiare il popolazzo!

Così ecco arrivare, da parte delle Commissioni dell’economia e dei tributi delle due Camere federali, la richiesta al CF di negoziati complementari (?) con l’UE: uella! Peccato che l’UE abbia già detto che altre trattative non ci saranno. E spunta pure l’opposizione, chiaramente farlocca e di facciata,  alla direttiva europea sulla cittadinanza. Delle misure accompagnatorie, invece, non si parla già più.

A pericolo scampato…

$ignori, ma chi pensate di prendere per i fondelli? Anche il Gigi di Viganello ha capito da un pezzo come andrà a finire. Non ci sarà nessuna nuova negoziazione con Bruxelles. La partitocrazia approverà lo sconcio accordo quadro nella sua versione attuale, ed accetterà pure la direttiva UE sulla cittadinanza. Perché “bisogna salvare i rapporti con l’UE” e bisogna pure oliarli con regali da 1.3 miliardi.

Adesso i politicanti del triciclo sono terrorizzati dalle vicine elezioni. Di conseguenza, fingono di fare i sostenuti con Bruxelles: ma figuriamoci! Quando il pericolo elettorale sarà alle spalle, fine delle commediola e ritorno alla quotidianità. Ovvero, braghe calate ed un bel  “sì badrone” davanti a qualsiasi richiesta in arrivo dall’UE!

Lorenzo Quadri