E’ uno scandalo che il regalo da 1.3 miliardi all’UE non sia ancora stato annullato!
Poi i politicanti della casta hanno ancora il coraggio di venirci a raccontare che “il mondo è cambiato” a causa dello stramaledetto virus cinese, e di conseguenza il popolazzo deve adeguarsi alla nuova situazione.
Il mondo sarà anche cambiato; la cappellate dei politicanti, invece, sono sempre quelle. Il Consiglio federale ha infatti avuto la bella idea di aumentare di 400 milioni di franchetti gli aiuti internazionali. Visto che ancora non bastava, nei giorni scorsi la presidenta della Confederella, kompagna Simonetta Sommaruga, ha pensato bene di dichiarare che ci saranno ulteriori regali all’estero!
Non ancora contenti, i $inistrati pretendono che la Svizzera accolga – e mantenga – sempre più finti rifugiati. Quindi altri soldi pubblici spesi per stranieri.
Sempre i $inistrati, assieme alle altre ruote del triciclo, vogliono sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale: ossia un trattato coloniale che, tra le altre disgrazie, ci porterà la direttiva UE sulla cittadinanza. A seguito di questa delirante direttiva, gli svizzerotti non potranno più espellere i delinquenti stranieri, se questi sono cittadini UE. Ma non potranno più espellere nemmeno gli stranieri in assistenza. Quindi: altri soldi pubblici spesi per mantenere immigrati. E sempre i $inistrati propongono a Berna mozioni con cui pretendono che la Confederella spenda ancora più soldi per la cessazione dei conflitti armati. Perdindirindina, questi kompagnuzzi sì che hanno capito come gira il mondo…
Prima i nostri!
Ci avviamo verso una crisi economica ed occupazionale di proporzioni immani, ma la casta (gauche-caviar in primis) proprio non ce la fa a capire che i soldi pubblici, dei contribuenti svizzeri, devono essere impiegati per le necessità dei cittadini elvetici. E quindi sui regali all’estero, sulle prestazioni sociali a migranti, sull’asilo, eccetera, occorre risparmiare. Ma alla grande.
Presentare al più presto un piano di tagli massicci ai contributi all’estero, come pure alla spesa generata da stranieri: ecco una cosa che deve figurare in cima alle priorità del governicchio federale.
La politica del “prima gli altri”, imposta dal triciclo, deve trasformarsi nel “prima i nostri”. Subito. E questo anche se abbiamo un ministro degli esteri PLR (ex) doppiopassaporto che si bulla che lui mai dirà “Switzerland first”.
Ed è a dir poco allucinante, tanto per citare l’esempio più immediato, che non sia ancora stato annullato il contributo di coesione, ovvero la marchetta da 1.3 miliardi alla fallita UE!
Chi tira la cinghia
Il peggio è che, intanto che il Consiglio federale regala all’estero soldi pubblici a centinaia di milioni come se fossero noccioline, ai cittadini svizzeri si fa tirare la cinghia. In particolare agli indipendenti.
Tanti di loro si trovano costretti a campare con poche decine di franchi al giorno. “Io – ci racconta una di esse – ricevo 67 Fr e 20 centesimi a giornata. I frontalieri a beneficio del lavoro ridotto incassano l’80% del salario mentre io, che ho ditta qui e quindi pago tasse, assicurazioni, mangio ed aiuto l’economia svizzera, vengo presa a pesci in faccia. E’ vergognoso che i “nostri” debbano sopravvivere con contributi da fame mentre, tanto per fare un esempio, per il delinquente straniero Carlos si spendono 30mila Fr al giorno. Sono estremamente delusa dal nostro paese. Bisogna essere dei criminali per farsi rispettare? Si stanno rovinando gli svizzeri per aiutare gli stranieri”.
Domandina
Già che siamo in tema di soldi pubblici, ci piacerebbe anche sapere quanti abusi ci sono stati nei prestiti covid a tasso zero garantiti dalla Confederella, ovvero dal solito sfigato contribuente, che le banche elargiscono in scioltezza perché tanto, alla peggio, “paga Pantalone”. Quanti di questi prestiti, alle nostre latitudini, sono andati a beneficio di società-foffa in arrivo da Oltreramina che assumono solo frontalieri? E che, ça va sans dire, mai ripagheranno il debito?
Lorenzo Quadri