E noi dovremmo “intensificare il dialogo” con gli eurobalivi? Col fischio! Swissexit!
Intanto il Consiglio nazionale, con il voto determinante della presidenta Verde-anguria, ha votato un ulteriore pizzo di UN MILIARDO finalizzato ad ottenere l’associazione della Svizzera ai programmi Horizon! Ma sa pò?
La farsa continua. Adesso la Commissione europea vorrebbe far entrare l’Ucraina nella fallita UE. L’annuncio lo ha dato venerdì ladisastrosa presidenta della Commissione europea Ursula von derDivano, per l’occasione ridicolmente abbigliata in giallo e blu, i colori della bandiera ucraina.
E’ evidente che si tratta di una presa per i fondelli. Gli eurofallitistanno disperatamente tentando di giustificare agli occhi del popolazzo le sanzioni a Mosca, che danneggiano molto di più icittadini degli Stati membri (svizzerotti inclusi) che i russi. E non fanno tornare la pace, anzi.
Per giustificare le proprie iniziative guerrafondaie nonché le sanzioni boomerang, gli eurocrati sono ridotti a santificare ed europeizzare artificialmente l’Ucraina: da quando è stata invasa ripetono il mantra dell’ “una di noi”. Ma l’Ucraina è ben più vicina alla Russia che all’Occidente.
Bestialità a go-go
Di conseguenza, la von der Divano blatera assurdità come questa: “L’Ucraina è una democrazia parlamentare molto solida, che vanta un’amministrazione eccellente. Ha mostrato di avere un livello di deficit solido prima della guerra”. Cosa, cosa?
Come diceva Totò: “Ma ci faccia il piacere!”.
L’amichetta della Merkel non si sente ridicola nemmeno pronunciando la seguente pomposa bestialità: “Il popolo ucrainoha mostrato di essere pronto a morire per il sogno europeo”. Ma questa politicante non eletta da nessuno cosa si è fumata? Davvero pensa che un qualsivoglia popolo possa essere “pronto a morire” per rendersi succube dei funzionarietti di Bruxelles? Ma va là! Se gli ucraini vogliono entrare nell’UE, è solo per mungere! Altro che “sogno europeo”!
La realtà è che prima della guerra l’Ucraina era nota come paese corrotto, con l’economia in discesa, lontanissima dagli standard comunitari. Il famoso ciclo di conferenze sulle riforme in Ucraina, che ci porterà a Lugano la tegola del 4 e 5 luglio, è lì a dimostrarlo. Se fosse davvero “tüt a posct” come vaneggia la Ursula, non servirebbero conferenze annuali!
Una bufala
Lo status di candidata all’adesione che la commissione UE ha concesso all’Ucraina è comunque una bufala. Prima che l’eventuale adesione si concretizzi, passeranno 20 o 30 anni. Ma ora di là probabilmente non ci sarà più né l’UE, né l’Ucraina. Intanto qualsiasi avvicinamento di Kiev a Bruxelles impantana sempre più la DisUnione europea nella guerra contro la Russia. E fa lievitare il conto da pagare per la ricostruzione della nazione invasa. Si parla di centinaia, se non migliaia di miliardi. Chi ce li metterà? Una buona parte della spesa graverà sul groppone degli Stati UE: a maggior ragione se il Paese da ricostruire è “candidato all’adesione”. Che Bruxelles verrà subito a battere cassa a Berna,è scontato.
Un motivo in più, per noi, per girare al largo dagli eurobalivi. Invece il governicchio federale blatera che si devono intensificarei colloqui. Ma che intensificare! I balivi di Bruxelles vogliono trasformare la Svizzera in una loro colonia. Accodandosi servilmente alle loro sanzioni contro la Russia, la Svizzera è quella che ci ha perso più di tutti. Perché si è giocata la neutralità, sia politica che economica. Le conseguenze per la piazza finanziaria, come ha rilevato nei giorni scorsi anche il Financial Times, saranno pesantissime.
In cambio della rottamazione della neutralità, da Bruxelles sono arrivati solo pesci in faccia. E noi vorremmo “intensificare la discussione”? Ma stiamo busciando? Altro che discussione: swissexit!
Ancora un pizzo?
Per la serie “non c’è limite al peggio”, il Consiglio nazionale nei giorni scorsi è riuscito ad approvare, con il voto determinante della presidenta Verde-anguria, una mozione della sua inutilissima Comissione di politica estera, la quale chiede di versare un altro miliardo agli eurobalivi in cambio dell’associazione della Svizzeraai programmi Horizon. E’ il colmo. E’ questo che i soldatini della partitocrazia intendono per “dialogo da intensificare”? Regalare agli eurofalliti i miliardi dei contribuenti? Ma andate a scopare il mare!
Poi però i politicanti vengono a dirci che non ci sono i soldi per gli sgravi fiscali sulla benzina…
Lorenzo Quadri