Le grandi strategie degli eurobalivi: altro che indipendenza energetica dal Cremlino
La guerra in Ucraina viene strumentalizzata senza remore dai climatisti per rapinare i cittadini
Senza vergogna, i climatisti stanno approfittando della guerra in Ucraina per imporre alla popolazione svolte ideologiche “verdi” dai costi multimiliardari. Costi che, ça va sans dire, verranno sostenuti dal solito sfigato contribuente.
I Verdi-anguria, e mica solo in Svizzera, non sono ambientalisti. Sono $inistrati che usano il “clima” come specchietto per le allodole per sdoganare ideologie che nulla c’entrano con l’ambiente. Si tratta di ideologie immigrazioniste, multikulti, spalancatrici di frontiere, euroturbo, woke, sovranofobe, xenofile, anti-occidentali, che considerano l’uomo bianco la causa di tutti i mali.
Prezzo impagabile
Dopo l’invasione dell’Ucraina la casta ha improvvisamente scoperto, ma guarda un po’, che l’Europa dipende dal gas e dal petrolio russo. E adesso il nuovo mantra è il presunto obbligo di rinunciarvi subito. Il programma viene accompagnato dal solito bieco ricatto morale: chi non vuole mettersi nella palta per assecondare il Diktat degli eurofalliti viene denigrato comecompagno di merende di Putin.
La svolta ideologica bramata dai climatisti (che, come detto, non riguarda solo il “clima”, ma tutta la società) ha un prezzo. Questo prezzo è altissimo. Va ben oltre la portata delle tasche dei cittadini. Che, in condizioni normali, mai accetterebbero di pagarlo. Per questo occorre lavare il cervello al popolazzo, a suon di terrorismo e di ricatti morali dai toni sempre più isterici: dalla Terra che “brucia” alla guerra. Anche l’invasione dell’Ucraina torna dunque comoda ai climatisti. E infatti la sfruttano senza remore per i propri fini.
La concretizzazione
Di recente la presidenta della Commissione UE Ursula von derDivano, che occupa la sua cadrega solo in quanto amichetta della Merkel, ha annunciato il “piano energetico congiunto RepowerUE” (corbezzoli!) il cui obiettivo è l’indipendenza da Mosca.
Abbiamo ben visto in cosa si concretizza l’indipendenza dal gas russo: nella sottoscrizione in fretta e furia di contratti di fornituracon paesi mediorientali. Per rendersi indipendenti dal despota del Cremlino ci si getta in braccio agli islamisti. Vedi il Qatar, il quale finanzia a suon di milioni le moschee e gli imam che diffondono l’estremismo islamico in Europa. Proprio un bel passo avanti, complimenti! E questo nel nome della “difesa dei valori occidentali”? Ma si può essere più tamberla di così?
Mille miliardi
La guerra in Ucraina viene dunque strumentalizzata per pistonarela politikamente korrettissima “transizione verso la (sedicente) energia pulita”. Le due cose non c’entrano una fava. Ma la super-indipendente stampa di regime (quella che pretendeva di MUNGERE ulteriori sussidi pubblici) si accoda servile alla narrazione della casta, senza sognarsi di evidenziarne le contraddizioni.
Peccato però che la magnificata “transizione energetica” non sia a costo zero; tutt’altro. La von der Divano parla di 300 miliardi di euro da mobilitare, ossia da sperperare, nel piano Repower UE. Questi soldi non spuntano sugli alberi. Verranno forzosamente prelevati dalle tasche dei cittadini europei. Ed anche dalle nostre, a suon di pizzi di coesione che gli eurobalivi non mancheranno di estorcerci. Non solo. Gli eurocrati smaniosi di POTERE vorrebbero far entrare nella fallita DisUnione pure l’Ucraina. Questo significa che l’UE sarà poi obbligata a finanziarne la ricostruzione. Si parla (allo stato attuale, a guerra ancora in corso) di 650miliardi di euro. Chi ce li dovrà mettere? Ancora una volta, il contribuente europeo (svizzerotti inclusi)! E 650 più 300 fannogià quasi MILLE MILIARDI!
Smanie di potere
In piena farneticazione, la von der Divano aggiunge: “(Repower) è un piano ambizioso ma realistico (come no!) e sappiamo che quando l’Europa agisce insieme ha più influenza”.
Ecco dunque arrivare il secondo capitolo, ossia le brame napoleoniche! Con la fregnaccia che l’Europa unita sarebbe più forte, i funzionarietti di Bruxelles vogliono accrescere il proprio POTERE a detrimento della democrazia e degli Stati nazionali.
In altre parole: gli eurocrati, non eletti da nessuno, sognano di sostituirsi ai rappresentanti del popolo democraticamente eletti. Ciò equivale a rottamare la democrazia. E’ il metodo Putin!
La casta s’incarta
Come si immaginerà, quando si parla di energia pulita, i pannelli solari vanno per la maggiore. Vale anche per il piano RepowerUE, che mira ad imporne l’installazione su tutti i tetti, compresiquelli delle cucce dei cani. Anche in Svizzera la casta si riempie la bocca con l’energia solare. Peccato che ad ostacolarla sia poi proprio la casta medesima.
Di recente infatti il governicchio federale ha preso posizione (respingendola) su una mozione della senatora uregiatta del Canton Uri Heidi Z’graggen (Heidi chi?). Costei chiede al CF la “creazione di una base legale per impianti fotovoltaici isolati estesi nelle regioni montane. Fino all’entrata in vigore della legge, il Consiglio federale deve disporre una moratoria sulla costruzione di detti impianti”.
Ovvero: la buona Heidi pretende una legge apposta sulle centrali solari. Che naturalmente dovrà essere macchinosa e restrittiva (bisogna considerare la bellezza del paesaggio, i biotipi, le bandite di caccia, le infrastrutture già presenti, eccetera). Finché questa legge non ci sarà, non si batte chiodo. Un vero e proprio sabotaggio di quella energia solare che la partitocrazia invoca ogni tre per due!
Scherzetto francese
In Francia, intanto, altro che solare ed eolico. Il presidente Macron intende costruire 14 nuovi reattori nucleari. Due di questi verranno piazzati vicino alla centrale nucleare del Bugey, la più vecchia del paese. L’impianto si trova, ma tu guarda i casi della vita, a 70 km da Ginevra. I politichetti verdi starnazzano ed infesciano ilgovernicchio federale di atti parlamentari. Ma esso, nelle sue risposte, può solo menare il can per l’aia.
E’ il massimo: i Verdi-anguria ed il “centro” ad essi asservitoimpongono alla Svizzera l’uscita dal nucleare, con conseguenze rovinose per il nostro approvvigionamento energetico. Ma, ad una manciata di chilometri da noi, la Francia non solo mantiene in esercizio centrali atomiche vetuste, ma ci aggiunge pure nuovi reattori.
Eccola qua, la grande lungimiranza della partitocrazia, $inistrati in primis! Ma avanti, votateli…
Lorenzo Quadri