A giudicare dallo scritto giunto in redazione, a Comano qualcuno ha perso la trebisonda

Siamo in autunno, eppure evidentemente qualcuno crede che sia già Carnevale. Forse perché i carnevali ufficiali sono stati cancellati per colpa dello stramaledetto virus cinese.

Venerdì è arrivata in redazione la seguente lettera minatoria, senza nemmeno una firma in calce ma con l’anonima dicitura “Direzione RSI”. Il testo, per fortuna breve, merita (?) di essere riprodotto integralmente. In effetti per redigere un simile concentrato di boiate occorre un certo talento.

La lettera

“In relazione alla serie di articoli apparsi su il Mattino della domenica il 5 luglio, il 23, agosto, il 30 agosto e il 13 settembre, nei quali si denigra costantemente e personalmente il nostro collega e giornalista dell’Informazione RSI e, sino al 2019, corrispondente TV dagli Stati Uniti, Andrea Vosti, la Direzione RSI precisa quanto segue:

le critiche puntuali e documentate sui nostri programmi e contenuti dei servizi realizzati sono, da sempre, accettate e, anche, benvenute. Ma le critiche e, soprattutto, gli insulti, come quelli rivolti a Andrea Vosti, collega del quale difendiamo la professionalità, non sono ammissibili. 

Rispettiamo la libertà di opinione e di giudizio di chiunque, ma non possiamo che deplorare simili reiterati attacchi contro il nostro collega, che oltre a colpire gratuitamente la sua sfera personale e violare le regole deontologiche basilari del giornalismo, configurano una violazione della Legge sulla concorrenza sleale nei confronti della nostra azienda. 

Vi diffidiamo pertanto dal voler continuare con tale gratuita campagna denigratoria. Firmato: Direzione RSI”.

Che pagüüüraa!

Certo che la missiva degli anonimi alti papaveri della Pravda di Comano è davvero roba da far tremar le vene ai polsi!

Punto primo.  A parte che sull’edizione del Mattino del 13 settembre non compariva alcunché su Vosti. Quali sarebbero le “denigrazioni personali” ai danni dell’ex corrispondente RSI dagli Stati Uniti? Quali sarebbero gli “insulti”, gli “attacchi”, addirittura le “violazioni della sfera personale” (Sic! L’esecrabile Mattino ha forse pubblicato delle foto di Vosti in mutande?). Risposta: a scatenare la fiammeggiante offensiva di Comano è la semplice constatazione che Vosti è inascoltabile e fazioso.  La signora “Direzione RSI” ha forse il coraggio di negare? Vorrebbe far credere che i commenti di Vosti su Donald Trump – mirati, quelli sì, a denigrare non solo il presidente USA, ma i “sovranisti” in generale – sarebbero informazione oggettiva di servizio pubblico? Osiamo sperare che non creda davvero una cosa del genere. Sarebbe allarmante. Vorrebbe dire che nelle sovradimensionate redazioni RSI non hanno nemmeno più la consapevolezza di ciò che propinano spacciandolo per servizio pubblico: ovvero indottrinamento politico di $inistra. Si credono detentori della Verità. Ed hanno ancora il coraggio di evocare “basilari regole deontologiche”? Ossignùr!

Punto secondo. In sprezzo del ridicolo, la signora “Direzione RSI” addirittura sproloquia di “concorrenza sleale nei confronti della nostra azienda”. Cosa, cosa? Azienda? Ma quale azienda! La Pravda di Comano è un ente PARASTATALE, finanziato con il canone più caro d’Europa che viene estorto a tutti i cittadini, compresi quelli che non hanno né una radio né una televisione, compresi quelli che sono ciechi e sordi! Tutti sono costretti a pagare! Un ente parastatale che costa annualmente ai cittadini 250 milioni (!) di franchi: praticamente, un LAC all’anno! Come sia possibile, anche volendo, fare concorrenza sleale allo STATO, che per sua natura è al di fuori dalle regole del mercato essendo finanziato con i nostri soldi, è un mistero.

Punto terzo. “Le critiche puntuali sono benvenute (…) rispettiamo la libertà di opinione e di giudizio di chiunque (…)”. Come no! Sono così benvenute che l’autoproclamata azienda ringrazia spedendo lettere minatorie. Sono questi i risultati del famoso “bagno d’umiltà” promesso dall’emittente di regime ai tempi della votazione sull’iniziativa No Billag? Giò dò dida!

Punto quarto. A seguito della sua manifesta faziosità, Vosti è stato oggetto anche di una petizione popolare, lanciata dal “Guastafeste” Giorgio Ghiringhelli, che ne chiedeva la rimozione dall’incarico di corrispondente RSI dagli USA. Però i superiori di Vosti – alla faccia dell’asserita apertura alle critiche! – difendono a spada tratta l’indifendibile. Mentre l’inutilissimo Consiglio del pubblico della CORSI non fa un cip. E’ evidente che Vosti non produce informazione di servizio pubblico.

Conclusione: certo che sapere che la redazione lillipuziana del Mattino è in grado di mandare in crisi il transatlantico di Comano con 1300 dipendenti è una bella soddisfazione.

Intanto stiamo sempre aspettando il lancio dell’iniziativa popolare per il canone radioTV a 200 Fr, che sono ancora troppi. Ah già, ma questo non si può scrivere: è “concorrenza sleale”.

Lorenzo Quadri