I funzionarietti del BidONU contro la nuova prassi in materia di finti rifugiati eritrei

 

Uhhh, che pagüüüüraaaa! I burattini dell’ONU tornano a criticare  la Svizzera in materia di politica d’asilo. Chiaro: è molto più facile puntare il dito contro gli svizzerotti – che naturalmente correranno ad auto fustigarsi – piuttosto che contro altre nazioni. Dove magari non si accetta così facilmente che i primi funzionarietti venuti si mettano a sparare sentenze a vanvera.

Lo scandalo è un altro

Oggetto della reprimenda dell’ ONU – roba da far tremar le vene ai polsi! – la nuova prassi adottata dalla Svizzera  nel giugno del 2016 in materia di finti rifugiati eritrei. Prassi secondo la quale non basta più aver lasciato illegalmente l’Eritrea per ottenere lo status di rifugiato.

Ohibò, per non saper né leggere né scrivere, lo scandalo non è certo la nuova prassi; lo  scandalo è semmai che si sia dovuto aspettare al giugno del 2016 per decidere che non sta né in cielo né in terra considerare come “profugo” un eritreo per il solo fatto che ha lasciato il proprio paese illegalmente!

Tanto più che poi, come abbiamo visto, questi “rifugiati” eritrei in casa loro sono così perseguitati che ci tornano per trascorrervi le vacanze; perché “lì è più bello”.

Reali dimensioni

Il colmo è che sulle reali dimensioni di questo scandaloso fenomeno – già di per sé sufficiente per disporre un ritiro in grande stile di permessi per richiedenti l’asilo – ben poco si sa. Infatti, solo i finti rifugiati che sono polli al punto da imbarcarsi da Zurigo e andare direttamente in Eritrea in vacanza vengono beccati. Ma, per sfuggire ai controlli, basta prendere il treno e recarsi al più vicino aeroporto estero, e gli svizzerotti fessi non si accorgono di niente!

E intanto che il Dipartimento Sommaruga continuava a considerare come dei profughi tutti gli eritrei che hanno lasciato illegalmente il paese, e solo nell’estate dello scorso anno si decideva a scendere un attimino dal pero, il numero degli eritrei in assistenza in Svizzera nel giro di otto anni, dal 2006 al 2014, è cresciuto del 2272%! Di fatto questi finti rifugiati sono tutti in assistenza!

Troppo attrattivi

Intanto quella eritrea continua ad essere la nazionalità più rappresentata tra i migranti economici in arrivo nel nostro paese. Nel 2015 oltre 10mila domande d’asilo sono state presentate da eritrei. Perché costoro giungono in massa in Svizzera? Il consigliere del presidente eritreo in visita a Berna lo ha detto senza tanti giri di parole: “avete così tante domande d’asilo da parte di miei connazionali, che non sono perseguitati in patria, perché siete troppo attrattivi”.

La Lega aveva ragione

Che il relatore dell’ONU, tale François Crépau,  si permetta dunque di criticare la Svizzera perché rimpatria i finti rifugiati eritrei, è il colmo.  Secondo costui “non vi è nessuna prova che una volta rimpatriati gli eritrei non rischino pene e sanzioni”.  Certo, come no: tornano nel loro paese a trascorrere le vacanze però se vengono rimpatriati rischierebbero pene e sanzioni?

Il Consiglio federale, nell’ennesimo raptus di buonismo-coglionismo, ha ribadito che non si espellono nemmeno i terroristi islamici,  se nel loro paese rischiano la vita. E adesso il funzionarietto ONU di turno tenterebbe di far passare, a livello internazionale, l’immagine della Svizzera razzista che manda dei perseguitati politici allo sbaraglio? Quando la Svizzera si tiene in casa anche i seguaci dell’Isis per non metterli in pericolo con un rimpatrio? Vediamo di non far ridere i polli…

Queste sortite dei burocrati onusiani, soldatini dell’ideologia delle frontiere spalancate, confermano inoltre che la Lega aveva ragione nell’opporsi all’adesione della Svizzera al bidONU.

Lorenzo Quadri