Per questi politicanti prima viene la libera circolazione, poi la salute dei cittadini!

Quando tutta l’Europa sta finalmente aprendo gli occhi sulla gravità della situazione causa coronavirus, i camerieri dell’UE in Consiglio federale continuano ad infischiarsene della salute dei ticinesi, e di riflesso di tutti gli altri cittadini svizzeri. Per costoro, la devastante libera circolazione delle persone viene prima delle emergenze di sanità pubblica!

E’ manifesto che a Berna qualcuno, malgrado le assicurazioni (a parole) in senso contrario, pur di non chiudere le frontiere con l’Italia si immagina di isolare il Ticino dal resto della Svizzera. Del resto, se i contagi andranno avanti al ritmo attuale, la richiesta arriverà a furor di popolo (d’oltregottardo); e “naturalmente” i grandi statisti in Consiglio federale “non la potranno ignorare”.

Nessuna logica

Se il Ticino si trova ormai nelle condizioni della Lombardia è perché, grazie alla politica delle frontiere spalancate, siamo quotidianamente invasi dalla Lombardia. In Italia i cittadini non si possono più muovere liberamente. Il loro governo li invita a stare a casa e a non uscire. Invece da noi i cittadini italiani provenienti dalle zone di massimo contagio possono liberamente entrare ed uscire, purché muniti di permesso G. Chiunque è in grado di rendersi conto che non c’è alcuna logica e che la situazione è scandalosa. E per favore non veniteci a raccontare la “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) che i frontalieri verrebbero da zone (Como e Varese) dove la situazione sul fronte coronavirus non è diversa da quella ticinese, magari è anche migliore. E quanti frontalieri vengono invece dalle aree di Bergamo e di Brescia dove i contagi sono al massimo?

L’Austria, Stato membro UE, chiude le frontiere con l’Italia, ma i camerieri di Bruxelles in Consiglio federale hanno il coraggio di venire a dire che lei può permettersi di farlo perché ha meno transiti. E’ il mondo che gira al contrario: se l’Austria, che ha meno scambi con il Belpaese, chiude le frontiere per motivi sanitari, a maggior ragione lo dobbiamo fare noi!

Pagliacci!

Le frontiere andavano chiuse tre settimane fa, come scritto da queste colonne e come già chiesto al Consiglio federale. Il quale prima, lasciando le frontiere spalancate, ha permesso l’infezione del Ticino (e non solo) e adesso ha ancora la tolla di venire a sostenere che, poiché il virus è ormai  tra noi, chiudere le frontiere “non sarebbe proporzionato” e nemmeno i controlli sanitari in entrata! Bene, allora andiamo avanti a farci infettare sempre di più!

Questi non sono dei governanti. Questi sono dei pagliacci.  Con tutto il rispetto per i pagliacci.

Non c’è limite al peggio

Il bello è che, nel vano tentativo di giustificarsi, i camerieri dell’UE in Consiglio federale tentano pure di minimizzare.

Quando, ed è accaduto a Berna appena pochi giorni fa, si sentono più Consiglieri federali (non uno solo) raccontare che “è soltanto un’influenza” o che “in Italia il governo si agita e vara misure draconiane per far vedere ai cittadini che sta facendo qualcosa”, allora ci si rende davvero conto della necessità di introdurre anche in Svizzera la procedura d’impeachment per mandare a casa il Consiglio federale.

La dichiarazione-chiave è però forse questa: “se chiudiamo i confini con l’Italia tra qualche settimana rischiamo di dover fare lo stesso con la Germania”. Ah ecco! E in quel caso si rischierebbe di mettere in difficoltà gli amichetti della grande economia zurighese, magari di quelli rappresentati da Economiesuisse?

Le voci

Giovedì, nei  corridoi di palazzo federale, circolava voce che con ogni probabilità il giorno successivo il Consiglio federale avrebbe deciso la chiusura della frontiera con l’Italia. Lo dicevano voci autorevoli di politici altolocati; non indiscrezioni del Blick. Invece, un fischio! Libera circolazione über Alles!

Prima la cieca ed ottusa obbedienza all’UE (i funzionarietti di Bruxelles hanno avuto il coraggio di rampognare l’Austria per la chiusura delle frontiere con l’Italia ma a Vienna, giustamente, se ne sbattono); poi, magari, pensiamo alla salute dei cittadini!

Priorità assoluta: il rispetto della devastante libera circolazione delle persone, ad ogni costo! Compreso quello di vite umane! Poi, tutto il resto!

Prese in giro

E se qualcuno vuole spostare le votazioni del 17 maggio, quando si voterà sull’iniziativa “per la limitazione”, che chiede la disdetta della libera circolazione, non è certo per presunte impossibilità tecniche (una delle cose che la gente da anni ha imparato benissimo a fare da casa è proprio votare…). E’ solo perché teme che l’emergenza coronavirus abbia aperto gli occhi ai cittadini sulle conseguenze della devastante libera circolazione delle persone e della sudditanza nei confronti di Bruxelles! E quindi, teme che l’iniziativa possa venire approvata “causa coronavirus”!

Signori, ma chi credete di prendere per il lato B?

“Diminuzione”: grazie a chi?

Adesso, per giustificare la scellerata decisione di lasciar entrare tutti i frontalieri senza alcuna misura alla dogana, il governicchio federale racconta la storiella che il loro numero sarebbe già diminuito in modo importante.

Punto primo: le cifre della presunta diminuzione non ci sono! Punto secondo: se diminuzione c’è stata, questo è avvenuto per le misure prese dall’Italia e da alcuni datori di lavoro che hanno detto ai loro dipendenti d’oltreconfine di stare a casa. Le autorità svizzere, per contro, non hanno fatto assolutamente NULLA per proteggere il Ticino!

Se inoltre i burocrati bernesi hanno insistito ad oltranza con scuse del piffero per mantenere aperte le scuole malgrado i pareri medici contrari, ed hanno ceduto solo quando si sono resi conto che i comuni si stavano rivoltando, è solo perché misure incisive all’interno del paese fanno a pugni con le frontiere spalancate ad oltranza sul più grande focolaio epidemico dell’Occidente (la Lombardia).

La prossima puntata

Rifiutando pavidamente di prendere la misura più ovvia a tutela della popolazione (entrano solo i frontalieri che lavorano nel settore sanitario, che sono 4000 su 70mila), il Consiglio federale ha dimostrato tutta la propria inettitudine. A casa!

Senza contare che la prossima puntata è prevedibile. Anche in Svizzera come in Italia verranno fatte chiudere le attività economiche “non fondamentali”, a partire da quelle del terziario. Quindi i frontalieri resteranno a casa comunque. Ma nel frattempo si sarà perso tempo prezioso ed i contagi si saranno ulteriormente moltiplicati.

Lorenzo Quadri