Riserve in eccesso degli assicuratori malattia: Consiglio degli Stati contro i cittadini
E ti pareva! Al Consiglio degli Stati la casta dei cassamalatari ed il partito al suo servizio, ovvero il PLR, si sono nuovamente imposti con arroganza. Si ricorda che anche il “medico italiano” (cit. Corriere della Sera) dell’ex partitone, prima di entrare nel governicchio federale a fare disastri, era uno di loro. A maggioranza (22 a 15) la sedicente Camera alta ha infatti bocciato la mozione del sottoscritto, che mirava a rendere la restituzione delle riserve in esubero dei cassamalatari obbligatoria e non più facoltativa. L’atto parlamentare domandava inoltre che la restituzione venisse quantificata su base cantonale, affinché a venire risarcito fosse chi effettivamente ha pagato dei premi troppo alti. Perché sarebbe il colmo se le restituzioni andassero a beneficio dei cittadini di quei Cantoni che già sono stati avvantaggiati con premi troppo bassi, ossia che non coprivano i costi (e ce ne sono).
800 milioni bruciati
Le riserve in esubero delle casse malati a fine 2020 ammontavano ad oltre 12 miliardi di franchetti, e scusate se sono pochi. Questo tesoretto, anzi tesorone (praticamente la caverna di Alì Babà) è stato cumulato tramite premi pompati. Per l’anno in corso, gli assicuratori hanno restituito la “miseria” (si fa per dire) di 360 milioni spacciando questa elemosina per un enorme sforzo a favore dei cittadini. Ma va là! Nel frattempo, gli uccellini cinguettano che i cassamalatari sarebbero riusciti a bruciare ben 800 milioni in borsa! 360 milioni ridati e oltre il doppio PERSI. Bel risultato! E poi hanno il coraggio di rifiutare la restituzione obbligatoria? Ci fosse stata, questi soldoni sarebbero tornati nelle nostre tasche. Invece sono andati in fumo!
Festival delle panzane
La mozione per la restituzione obbligatoria delle risorse in esubero era stata accolta dal Consiglio nazionale nel settembre dello scorso anno. Ma adesso i $ignori $enatori, al servizio dei cassamalatari, hanno detto njet. E a reggere la coda agli assicuratori malattia, e quindi ad avversare la mozione, c’era anche il kompagno Alain Berset, P$!Eccoli qua, i grandi statisti del partito $ocialista!
Le argomentazioni addotte a sostegno del no costituiscono un autentico festival delle fregnacce. Ad esempio, quella raccontata da Berset secondo cui sarebbe necessario garantire la solvibilità degli assicuratori malattia. Ossignùr. Le riserve prescritte per legge alle casse malati sono di 5.3 miliardi, già calcolate in modo estremamente generoso. Quindi di margine per dare indietro ai cittadini quello che hanno pagato di TROPPO – perché di questo si tratta – ce n’è eccome. Ma i cassamalatari, come visto sopra, invece che ritornarci i nostri soldi, preferiscono perderli in borsa! Ed il $ocialista Berset applaude giulivo!
Inoltre, che le casse malati falliscano non è nemmeno possibile, dal momento che ogni anno esse possono alzare i premi. Anzi: in caso di problemi finanziari gravi possono aumentarli anche durante l’anno! Quindi, di cosa stiamo parlando?
I cassamalatari imperversano
Assieme alla mozione del sottoscritto sono state respinte – in questo caso addirittura senza discussione – varie iniziative cantonali, anche ticinesi, sempre incentrate sul tema delle riserve delle cassa malati e della partecipazione dei Cantoni alla fissazione dei premi. In effetti, i Cantoni sono attualmente tagliati fuori da tale processo.
E’ quindi sempre più evidente che in Consiglio degli Stati i cassamalatari la fanno da padroni. Costoro, alla faccia del conflitto d’interessi, siedono nelle commissioni preparatorie che dibattono sui temi riguardanti l’assicurazione malattia, addirittura assumono il ruolo di relatori e – va da sé – votano nel plenum!
Chi era infatti in Consiglio degli Stati il relatore contrario alla mozione del sottoscritto sulle riserve dei cassamalatari? Ma tale Josef Dittli (Josef chi?), PLR, presidente di Curafutura: ovvero l’associazione delle casse malati CSS, Helsana, Sanitas e KPT. Quindi, un lobbista dei cassamalatari incadregato nella camera dei Cantoni! Simili conflitti d’interesse si commentano da soli. Grazie ex partitone! Ma d’altra parte, se i cittadini alle elezioni si ostinano a votare certi partiti e certi personaggi…
Taglio alle remunerazioni
Intanto però mercoledì mattina il Consiglio nazionale ha approvato, per 113 sì contro 74 no, una mozione della sua Commissione della sicurezza sociale e della sanità, in base alla quale i membri delle direzioni delle assicurazioni malattia non devono guadagnare più di 250mila franchetti all’anno, ed i membri dei Consigli d’amministrazione non più di 50mila. E chi si è messo a starnazzare contro la proposta? Ma naturalmente il PLR! Che strano eh?
Purtroppo non ci vuole il Mago Otelma per prevedere che anche questa mozione verrà trombata in Consiglio degli Stati.
Dicano quanto incassano
Visto che i troppi parlamentari-lobbisti prendono fior di soldoni per sedere nei CdA delle assicurazioni malattia o delle loro associazioni mantello, spesso e volentieri più di quelli che incassano come deputati, il minimo – ma proprio il minimo – è che vengano obbligati a dichiarare quanto vengono remunerati dalle casse malati. Così almeno ai cittadini-elettori sarà chiaro quali interessi costoro difendono sotto le cupole federali. Mozione leghista in arrivo! E non si tratta di un’intrusione nell’economia privata, dal momento che le casse malati gestiscono un’assicurazione obbligatoria che dovrebbe essere sociale, ma lo è sempre di meno!
Lorenzo Quadri