Iniziativa per l’autodeterminazione: perché è indispensabile sostenerla il 25 novembre

 

Il prossimo 25 novembre sarà una data importante. Infatti, si voterà sull’iniziativa “contro i giudici stranieri” detta anche “per l’autodeterminazione”. L’iniziativa chiede che la nostra Costituzione abbia la precedenza sugli accordi internazionali. Nella Costituzione federale confluiscono anche le disposizioni votate dal popolo. Vedi ad esempio immigrazione di massa ed espulsione dei delinquenti stranieri.

Il Gigi di Viganello, che non è un fine giurista, è perplesso. Ed infatti si chiede: ma come, non è scontato che la Costituzione, che è poi la Carta fondamentale dello Stato, venga prima, quindi “conti di più” di un accordo internazionale qualsiasi concluso sottobanco dalla casta esterofila? Non è così ovunque? Bisogna votare su cose ovvie?

Colpa di chi?

Lo stupore del Gigi è comprensibile. E’ vero che è così ovunque. Ma non in Svizzera. O meglio: fino a qualche anno fa era così anche da noi. La Costituzione federale ha sempre avuto la precedenza. Ma in tempi recenti la musica è cambiata. E’ cambiata per colpa:

1) dei legulei del Tribunale federale, ovvero soldatini della partitocrazia  multikulti e spalancatrice di frontiere eletti dall’Assemblea federale col sistema del “mercato delle vacche” (io do una cadrega a te, tu dai una cadrega a me); e

2) dei professorini, sempre multikulti e spalancatori di frontiere, delle facoltà di diritto. Insomma: a decidere il “contrordine compagni” è stata la solita élite internazionalista.

Golpe contro il popolo

Cosa ha deciso l’establishment? Ha deciso che gli accordi internazionali hanno la precedenza sulla Costituzione, e di conseguenza anche sulla volontà popolare. Questa decisione è scellerata. Lo è in quanto costituisce la rottamazione dei diritti popolari. I diritti popolari vengono sabotati tramite accordi internazionali. E’ una precisa scelta politica, non ci sono balle. Del resto, la stessa casta da tempo mena il torrone con l’obiettivo di rendere  più difficile l’esercizio di iniziative e referendum. Il che significa: sovvertire la democrazia diretta, ossia quel sistema che ha fatto grande la Svizzera. Tagliare fuori i cittadini dalle scelte fondamentali per il futuro del Paese – e quindi per il loro futuro.

Quello messo a segno dai legulei e dai professorini della partitocrazia è un vero e proprio golpe contro il popolo elvetico. Le sue conseguenze sono pesantissime. Questo golpe rende infatti parecchie le votazioni popolari prive di effetto. Le trasforma in semplici “raccomandazioni”; che, come tali, contano quanto il due di briscola: i politicanti possono imboscarle in un cassetto senza farsi troppi problemi. Il popolo non decide più un tubo! Altro che “popolo sovrano”!

Situazione da correggere

Questa situazione scandalosa, frutto di cambiamenti di giurisprudenza avvenuti negli scorsi anni, va assolutamente corretta.  E’ infatti sulla scorta di simili fregnacce che, ad esempio, il tribunale cantonale zurighese ha deciso che non si può (“sa po’ mia!”) espellere un picchiatore tedesco 27enne in assistenza: questo perché con la Germania è in vigore la devastante libera circolazione delle persone, la quale avrebbe la precedenza sulla norma della nostra Costituzione che prevede l’espulsione dei criminali stranieri.  Ergo, i criminali stranieri con passaporto UE rimangono in Svizzera. Scandaloso!

Altro esempio eclatante: il “maledetto voto” del 9 febbraio. Con in vigore l’iniziativa per l’autodeterminazione, la preferenza indigena votata dal popolo sarebbe da tempo realtà. La situazione attuale (inutile compromesso-ciofeca) è invece assai diversa, e non stiamo qui a dilungarci oltre.

La storiella dei diritti umani

Se la casta non avesse compiuto il golpe contro il popolo, a nessuno sarebbe venuto in mente di lanciare l’iniziativa per l’autodeterminazione. In effetti, sarebbe stata inutile. Invece, nella situazione attuale, generata dalla partitocrazia, l’iniziativa è  necessaria per salvare i diritti popolari.

Il 25 novembre votando SI’ all’iniziativa per l’autodeterminazione abbiamo dunque la possibilità di rimettere le cose a posto. Non sprechiamola!

E non beviamoci la fregnaccia che l’approvazione dell’iniziativa “contro i giudici stranieri” metterebbe in pericolo (uhhh, che pagüüüraaa!) i diritti dell’uomo in Svizzera. Perché queste sono balle di fra’ Luca. Fumogeni. Biechi ricattini morali da tre e una cicca. La Svizzera non ha alcun bisogno di giudici stranieri per far rispettare i diritti umani in casa propria.

Lorenzo Quadri