Nuovo centro per finti rifugiati in zona Pasture: la Confederella non la racconta giusta
La Confederella – e meglio il Dipartimento ex Simonetta, oggi Dipartimento Keller Sutter (KKS) – vuole a tutti i costi realizzare il nuovo centro asilanti nello stabile amministrativo FFS, sito in zona Pasture, tra Balerna e Novazzano.
Il nuovo centro avrà sulle prime 220 posti letto, che nel 2023 diventeranno ben 350. Apperò!
Ed infatti, come apprendiamo dagli organi di stampa, nei giorni scorsi i burocrati del Dipartimento KKS hanno respinto con la consueta sicumera le opposizioni presentate da un gruppo di cittadini contro il nuovo maxicentro per finti rifugiati.
Ma come: la Confederella, ben coadiuvata dalla stampa di regime, non continua a martellare il popolazzo con note informative sul calo delle domande d’asilo? E questo ovviamente per far credere che il caos asilo – che ogni anno ci costa miliardi – sia un “non problema”, una fantasia malata della Lega populista e razzista? Ad esempio, gli ultimi dati ufficiali pubblicati parlano di un calo su base annua delle richieste d’asilo in Svizzera del 7.4%. Naturalmente (ma questo è un altro tema) sia i burocrati della Confederella che la stampa di regime si guardano bene dal far notare che se le domande d’asilo calano anche dalle nostre parti, il merito è dell’ “odiato populista” nel governo italiano che non permette più sbarchi a go-go nel Belpaese.
I conti non tornano
Qui i conti non tornano: lorsignori da un lato vogliono farci credere che il caos asilo sia un “non problema”, che ormai i finti rifugiati arrivano col contagocce (e quelli che già ci troviamo in casa, quando li rimandiamo al natio paesello?); dall’altro però insistono nel voler creare il nuovo maxicentro asilanti. Ed hanno pure fretta. Ora, se i burocrati federali del Dipartimento “ex Simonetta” hanno fretta di mettere a disposizione i nuovi posti per migranti economici, evidentemente è perché sanno che li riempiranno. Ad esempio correndo servili ad accettare un qualche accordo del piffero sulla ridistribuzione dei migranti economici partorito dai balivi di Bruxelles; magari blaterando che in caso di rifiuto gli accordi di Schengen sarebbero “in pericolo” (ultimo mantra della partitocrazia per sdoganare ogni sorta di immonda ciofeca).
Se non pensasse di riempiere i nuovi centri asilanti, perché mai Berna dovrebbe spendere soldi per costruirli?
A questo punto la domanda nasce spontanea: a che gioco stanno giocando sotto le cupole federali? E’ comunque evidente che l’opposizione alla creazione di ulteriori posti per finti rifugiati in Ticino deve continuare. In caso contrario, avremo ampiamente motivo di pentircene!
“Fuori tema!”
Ma la decisione con cui i burocrati federali liquidano l’opposizione al nuovo centro asilanti di Balerna/Novazzano è interessante anche per un altro motivo. Gli opponenti hanno sollevato obiezioni legate alla sicurezza, ai problemi di convivenza con la popolazione locale generati dalla presenza sul territorio di finti rifugiati spesso e volentieri ubriachi e rissosi, eccetera. I bernesi le rimandano con spocchia al mittente: “i punti sollevati non sono rilevanti sotto il profilo della legislazione edilizia”.Capita l’antifona? La nuova legge sull’asilo voluta dalla ministra del “devono entrare tutti” kompagna Simonetta Sommaruga, che la partitocrazia PLR-PPD-P$$ è corsa ad approvare giuliva, prevede la “costruzione facile” di nuovi centri per asilanti. Si può solo contestare il rispetto delle norme edilizie. Che ovviamente, per gli abitanti dei Comuni dove si vorrebbero insediare simili strutture, è il minore dei problemi. La questione non è di norme edilizie, bensì di sicurezza pubblica. E la Confederella replica: sicurezza pubblica? Fuori tema!
E’ chiaro che il Ticino, causa la sua posizione geografica (incuneato nel Belpaese) e la deleteria politica delle frontiere spalancate, in campo di finti rifugiati ha già dato. Ed ha già dato fin troppo. Altro che aumentare i posti a disposizione: bisogna semmai diminuirli! E avanti con i rimpatri!
Lorenzo Quadri